giovedì 30 ottobre 2008

Le dead celebrities che hanno guadagnato di più quest'anno.



1. Elvis Presley - 52 mln di dollari
2. Charles Schultz - 33
3. Heath Ledger - 20
4. Albert Einstein - 18
5. Aaron Spelling - 15
6. Dr. Seuss - 12
7. John Lennon - 9
8. Andy Warhol - 9
9. Marilyn Monroe - 6.5
10. Steve McQueen - 6

(nella foto: il corteo funebre di Elvis)
Come ogni anno, Forbes ci mostra la classifica degli artisti scomparsi che continuano ancora a guadagnare con i diritti legati a musiche, film, merchandising e altro. Pochissimi viventi possono dire di guadagnare altrettanto. Senza molta sorpresa, in testa c'è The King, di cui quest'anno ricorreva il trentennale della morte: il che vuol dire Altri Dollari. Il cinismo di queste classifiche vorrebbe appena fuori dalla top ten (5 mln) anche il recente scomparso Paul Newman, che tra l'altro donava quasi tutto in beneficenza. Vi chiedete cosa ci fa Einstein in classifica? bella domanda. Ma provate a pensare quante volte avete visto, per dire, la sua foto della linguaccia. Ve lo dico io: troppe. E chi è Dr. Seuss? Ce lo dice Wiki. Quanto a Marilyn e James Dean, quest'anno a fare ridere gli eredi ci ha pensato la Mercedes. Lo spot con i loro sosia ha fruttato 5 milioni di dollari per lui e 6.5 per lei. Quasi da sposarla.

Elvis has left the building, ma ancora guadambia.

Gaucci, Andreotti e la Regina a cena.



Fondamentale tappa Disbanded nell'ultima puntata delle Iene. Lucci vola di nuovo a Santo Domingo per intervistare il latitante ex-miliardario ex-presidente di una mezza dozzina di squadre di calcio Lucianone Gaucci. Divenuto ricco prima di tangentopoli con un'impresa chiamata "La Milanese" ("Perché l'hai chiamata così?" chiede Lucci. "Perché Milano è indice di serietà", risponde Gaucci). Enrico Lucci si piazza da lui per tre giorni e lo disturba mettendoci quasi in imbarazzo per lui e per loro. Lucianone è un bambino, e si comporta come tale. Arriva a farti tenerezza, per non dire pena. La parte della nuotata è una perla di pazzia. Mentre Lucci si conferma Iena nel vero senso del termine. Se avete tempo, guardate anche le altre due parti dell'incontro. Metodi puliti o sporchi che sino stati, colpevole o innocente che sia, furbo o scemo che possa essere, pensare che in Italia queste persone siano diventate miliardarie, mi fa venire voglia di scappare. Non a Santo Domingo però.

Elvis has left the bulding.

mercoledì 29 ottobre 2008

Non basta dire Fuck tante volte per essere Disbanded. Bisogna anche contare le volte.



Avevamo già visto qui la sequenza cinematografica con più Fuck di seguito. Ben 21 in 12 minuti, in Casinò di Scorsese. In questo montaggio serrato del solito Big Lebowsky (non è colpa mia se è una delle pellicole-emblema della Disbandedness) la parola è ripetuta tante volte. Ma solo se hai voglia di contare quante sei un vero Disbanded. Così recita il regolamento.


Elvis has left the building.

lunedì 27 ottobre 2008

Sbadigliare costa.



Non chiedetemi perché ma ho recentemente fatto una breve ricerca per sapere quale fosse lo spot più costoso di tutti i tempi. E' venuto fuori questo film porno: tale è, credo, per gli appassionati di Ferrari. Io in materia sono completamente asessuato, pertanto mi sono annoiato tantissimo. Elemento Disbanded: il regista è il padre del batterista dei Pink Floyd, che io già ritenevo vecchio di suo. "Shell had a long tradition of efforts in automotive filmmaking before this commercial, notably a series tracking the history of motor racing directed by Bill Mason (the father of Pink Floyd drummer and now vintage racer Nick Mason). Since then, Shell has produced some notable efforts as well, especially in conjunction with its commercial link to Ferrari, and its latest collage of Ferrari Formula 1 cars is reportedly the most expensive television commercial produced to date with a budget of $3.9 million."

Elvis has left the building.

"Un cono limone e panna da 2 euro, grazie."



Ci ho messo alcuni minuti per capire cosa non va in questo nuovo soggetto della campagna LV. Due dettagli minimi: la borsa e Sean Connery. Mai visti due stili più diversi in uno scatto solo. Però deve essere stata una bellissima vacanza.

Elvis has left the building.

Preambolus Maleficus. (How to Disband an idea).



Chi di noi non ha assistito almeno una volta a una premessa perfetta, un sermone che ha preparato il terreno fino a renderlo un comodo e liscio declivio? Però, di solito, se c'è un nemico subdolo nella vendita di un'idea, questo è il Preambolo Eccessivo, un parassita capace di danni enormi. La scena - vista tante volte - è più o meno questa: il creativo (o direttore creativo) che tiene il suo layout coperto, spesso pancia contro pancia, per lunghi e interminabili minuti, come se contenesse la più promettente delle rivelazioni, prima di mostrarlo al cliente. Parla, ma nessuno lo sta davvero ascoltando. O certamente non il cliente. Che vuole vedere il suo giocattolo, ma deve prima fare i conti son il creativo gli sta raccontando quanto è bella la carta che lo avvolge. Pensate se Babbo Natale prima di lasciarvi i regali quando eravate piccoli si fosse dilungato in premesse: come sarebbe mai riuscito a compiere il giro del globo in una notte? E soprattutto: quanto lo avreste odiato? Il cliente - se educato - finge di interessarsi al preambolo del creativo, ma lo ammazzerebbe. E non potendo uccidere lui, proviamo a indovinare chi farà fuori tra pochi minuti. Certo, arriverà anche la fase in cui il layout farà dei piccoli movimenti: si sposterà di un quarto, quasi portando luce sulla zona dell'idea, per poi tornare un Oscuro Oggetto. Ho visto con i miei occhi clienti chinare la testa quasi fino ad appoggiare l'orecchio sul tavolo della riunione, pur di vedere qualcosa. Con aspettative del genere, perfino Bill Bernbach nel pieno dei suoi 25 anni e dopo aver leccato il rospo allucinogeno sarebbe risultato deludente. Perché ormail il cliente si aspetta come minimo di vedere l'idea del secolo, ma ci sono ottime possibilità che quel layout non la contenga. Non la conteneva. E allora suoni di sega elettrica sono diffusi dagli altoparlanti dei corridoi, e a nulla valgono i goffi tentativi dell'account, avvocato difensore di un killer già sul patibolo. E dire che si poteva morire con dignità, lanciandosi sul nemico a pancia scoperta.

Elvis has left the building, the job, the car, everything.

venerdì 24 ottobre 2008

Prendere per il.



Oliviero Toscani post-anoressia. Beffardamente, tutti gli aggettivi presenti sono esattamente il contrario di quello che è la campagna. Sorprende solo che la giovane direttrice del giornale (Concita De Gregorio) si sia fatta fregare come un vecchio ministeriale qualsiasi, soprattutto considerando che solo l'anno scorso Toscani aveva provato - invano - a vendere i suoi servigi a Libero di Vittorio Feltri. In edicola dal 25 ottobre. Del 1985, a giudicare dalla campagna.

Elvis has left the building.

giovedì 23 ottobre 2008

mercoledì 22 ottobre 2008

Noi non ci abbiamo neanche Poster Boy.



Quando New York era la città più Disbanded del mondo, c'era qualche galleria d'arte in meno e qualche artista di strada in più.
E' comunque vero che ancora oggi un tipo come Poster Boy potrebbe vivere e diventare una vera-sconosciuta-star- soltanto qui. Ecco cosa fa Poster Boy: come tutti noi si reca in metropolitana con un rasoio usa e getta, come tutti noi strappa un pezzo da un poster, poi strappa un altro pezzo da un altro, e crea dei collage piuttosto interessanti, che vedete riuniti tutti qui. Questo contemporaneo e Disbanded dadaista impiega circa 10 minuti per ogni opera, e chiaramente l'unico modo che ha per tramandarla ai posteri è fotografare il tutto prima che venga rimosso. A proposito di rimozioni: ricordo ancora quando Keith Haring aveva il suo Pop Shop a Lafayette St. e venne a Roma - semi sconosciuto - a dipingere i suoi pupazzi sulla scalinata del Palazzo delle Esposizioni. La giunta comunale di allora si affrettò a cancellare tutto con del bellissimo e significativo Bianco. Fui molto triste di essere romano. Avete appena avuto due storie Disbanded al prezzo di una. This is the crisis.

Elvis has paint the building.

lunedì 20 ottobre 2008

A message for the next Cannes Jurors: if even this Bravia wins a Lion, I withdraw my 30 euros entries.



Cari giurati TV di Cannes 2009, vi avviso: se anche questo melenso, mal girato, zero-emozionante, vecchio e brutto perfino da sentire film per Sony Bravia vincerà un metallo (un qualsiasi metallo) al prossimo festival solo perché è firmato Sony Bravia, vi assicuro che ritirerò per protesta tutti i miei lavori, provocandovi un danno di alcune decine di euro. E so che non è a questo che volete arrivare.

Elvis has left the buildng.

Dalla tesi di laurea "La mafia in pubblicità".



Ora che ci penso sarebbe un bel tema. L'abbiamo vista in mille versioni diverse, da quella cinese a quella russa, giapponese e naturalmente italoamericana. Ma solo una marca fu talmente Disbanded da proporci qualche anno fa la mafia svedese, per venderci i suoi prodotti sotto minaccia: "vieni a trovarci, o verremo noi". Delizioso posizionamento della St Luke's di Londra, che già mi immagino rimpianto e invidiato dai signori della Standa, Upim e GS. Qui ci sono gli altri due spot. Per quanto mi riguarda, come cast, recitazione e idea era il miglior uso della mafia mai visto in pubblicità.

Elvis has left the building.

domenica 19 ottobre 2008

Uhf uhf.



Mi chiedo per quale accidenti di motivo se ci riescono i francesi non ci riusciamo noi, a fare uno spot come questo, prossimo vincitore a Cannes. Mi vengono in mente due accipicchia di motivi: il primo è, semplicemente, che in molte delle agenzie considerate più creative un’idea del genere non uscirebbe mai fuori perché non è parte del loro sense of humour. Sì, pensate: una questione stilistica. I più sensibili tra voi possono tranquillamente fare mente locale tra i registri normalmente utilizzati da questa o da quella agenzia per scoprire che in almeno la metà un film del genere non verrebbe proprio pensato. Il secondo acciderboli di motivo è, naturalmente, che nessun cliente televisivo italiano (pur avendo un’ottima tradizione, da Rai a Sky) lo approverebbe mai, per una serie di ragioni che vanno dal “quanto mi costa” al “troppo sofisticato per il nostro pubblico” al “non me lo riesco a immaginare fatto”. Peccato però, perché la Francia è dietro l’angolo. O meglio, siamo noi che siamo dietro l’angolo. Qui, il fortunato precedente.

Elvis has left the building.

mercoledì 15 ottobre 2008

In un mondo di finti Disbanded, Moondog.



Un uomo generalmente vestito da Vikingo, stazionava sulla 6th Avenue di New York dagli anni '50 a tutti gli anni '70. Se dovessimo prendere una figura umana per definire meglio il senso di Disbanded, lui andrebbe benissimo. Cieco fin da piccolo, poeta, ma soprattutto musicista, Moondog era un idolo della beat generation, negli anni in cui gli idoli della beat generation diventavano ricchi. Ma non lui. Lui preferiva restare per strada, vestito da Thor, a suonare il Trimba, strumento a percussione triangolare da lui creato. Nel 1974, Da bravo Disbanded, si trasferì in Germania. Di lui restano alcuni dischi e delle composizioni suonate anche da artisti contemporanei come Antony and the Johnsons, My Morning Jacket e Prefab Sprout. Ispirato dalla sua figura, il mitico DJ Lupo Solitario scelse di chiamarsi Moondog prima di diventare Wolfman Jack. E rovinarmi la vita facendomi credere per anni che il suo era il mestiere più bello del mondo.

Elvis has left the building.

martedì 14 ottobre 2008

Le frequenze creative.



I creativi della pubblicità sono sempre sintonizzati su qualche particolare frequenza. E' inevitabile e matematico. Provo a spiegare cosa intendo per frequenza. C'era un certo creativo brasiliano (chiedo scusa ma la nozionistica pubblicitaria non è il mio forte) che ha vinto qualcosa come 40 leoni a Cannes. Quando vinci 40 leoni a Cannes non sei soltanto bravo, non sei soltanto fortunato, non sei soltanto un politico eccellente: sei in possesso della frequenza giusta su cui si vince a Cannes. Un altro creativo che conoscevo tempo fa sapeva come far piacere le sue cose alle giurie italiane. Vinceva tutto quello che c'era da vincere a casa nostra. Aveva trovato la chiave, e la usava. Un altro ancora era il re della commedia all'italiana. Un altro, delle pubblicità sociali. Un altro, della radio. Persone naturalmente predisposte a esprimersi con successo in questi settori o con queste platee. Ora sarebbe bello chiedersi: dove si trovano, e come si trovano queste frequenze? Certamente non in un libro o manuale. Forse qualcuno ti può aiutare a trovarle, ma qualche consiglio non basterà. E ancora: chi è il possesso del Grande Libro delle Frequenze è davvero più bravo degli altri? O è solo un eletto? Per me è principalmente un privilegiato. Un misto di genio e furbizia. Ora che ci penso, è antipatico. Ora che ci ripenso, è un non-Disbanded, e io cancellerò questo post prima che sia troppo tardi, in nome dell'unica frequenza in mio possesso: quella che mi fa riconoscere i finti Disbanded a quattro miglia di distanza (punto esclamativo).

Elvis has left the building.

lunedì 13 ottobre 2008

Bankrupt Fraudolent.



Uffici che si svuotano, sedie ammassate e scatoloni abbandonati. Perfino matite infilate in soffitti di polistirolo. Attualissime e molto Disbanded nello spirito le foto "Bankrupt" del grande Mr Toledano. (da Radiozimbra)


Elvis has left the office.

domenica 12 ottobre 2008

L'aereo più puzz del mondo.



Dal blog del giornalista CBS Dean Reynolds:
"The McCain campaign plane is better than Obama's, which is cramped, uncomfortable and smells terrible most of the time. Somehow the McCain folks manage to keep their charter clean, even where the press is seated. "

(inoltre: "The McCain folks are more helpful and generally friendly. The schedules are printed on actual books you can hold in your hand, read, and then plan accordingly. The press aides are more knowledgeable and useful to us in the news media. The events are designed with a better eye, and for the simple needs of the press corps. When he is available, John McCain is friendly and loquacious. Obama holds news conferences, but seldom banters with the reporters who've been following him for thousands of miles around the country. Go figure.")
Non è che anche queste elezioni le perdiamo per una questione di immagine?

Elvis has left the flight.

sabato 11 ottobre 2008

Jeff Dowd, Disbanded figurina #88.




Se digiti il nome Jeff Dowd su Wikipedia ecco cosa esce: "È stato in carcere per breve tempo a seguito delle violenze per la protesta contro la guerra in Vietnam. In seguito si spostato a Los Angeles ed è diventato un produttore indipendente. Ha incontrato i fratelli fratelli Coen ispirandoli per il loro film, Il grande Lebowski." Anche se altre fonti riferiscono che la figura di Drugo (o The Dude) nel film fosse ispirata a un altro vecchio amico dei Coen chiamato Peter Exline, a noi sembra molto più DIsbanded questo Dowd, e l'assonanza con Dude è tale da sgombrare ogni dubbio. E poi insomma, basta confrontare le due foto per crederci. Interrogato in tal senso, il grande Jeff Bridges però dichiara: "Il vero Drugo? Sono io. E' quell'hippie stralunato e anticonformista che sotto sotto sono sempre stato". Siamo tutti Drugo e Dude, insomma. Compreso io.

Elvis has left the building.

venerdì 10 ottobre 2008

Disbanded test of the Century.




Diciamo sempre che la pubblicità è molto peggiorata con il passare degli anni, e probabilmente è anche vero. Ma per trovare della roba davvero molto, molto Disbanded, bisogna pescare nel torbido degli anni '50, '60 e '70. Fai la tua scelta. Metti una croce a caso, tanto va bene comunque.



Elvis has left the building.

mercoledì 8 ottobre 2008

Quando le banche non erano Disbanded.



Dal paniere dei miei film pubblicitari preferiti di sempre vi offro, vi sottopongo e vi regalo questa Big performance del grande Anthony Hopkins, che accettò qui per la prima volta di prestare il suo talento alla pubblicità. Lo fece per la Barclays Bank, in uno spot firmato della Leagas Delaney London. Un altro film molto copy oriented, con un concetto semplice di fondo ("siccome siamo grandi, ti puoi fidare di noi") e un bel testo auto riferito, pieno di autocitazioni, in cui il grandissimo attore di Hannibal spiega come tutti preferiscano, sempre, ragionare in Grande (da segnalare, sul finale, la chicca "I love this movie, it's gonna be big. There's only a small problem: my fee!" ("I'd like it to be....what's the word?": geniale). Attesa per il 2009 la versione con il Big Bang. Se è per questo sono anche fan di questi film per la Barclays diretti da Jonhtan Glazer con l'immenso Samuel Jackson.

Elvis has left the Big building.

domenica 5 ottobre 2008

Uccidere un Disbanded con un coltellino da burro.



Fa un certo effetto vedere uno dei grandi più Disbanded della storia pop (inteso non come genere musicale) della nostra epoca
fare la macchietta in una brutta pubblicità del burro, soprattutto se pensiamo a tutto quello che c'è stato, all'invito a vestirsi di rifiuti, alle ribellioni, al punk, a quelle due dita della mano sinistra che persero sensibilità dopo l'accoltellamento dei monarchici inferociti per God Save the Queen. Ma erano altri tempi. Oggi ci si può al massimo sbucciare stendendo la margarina. (Via onan)

Elvis has left the building.

sabato 4 ottobre 2008

D as Disbanded.



James Earl Jones recita l'alfabeto, con impeccabile pronuncia inglese. Attore e doppiatore, Earl Jones Jr. non può essere definito un Disbanded. Suo padre lo era (l'attore Robert Earl Jones) ma lui no. A parte forse un piccolo dettaglio: fino a 8 anni non spiccicò nemmeno una lettera dell'alfabeto. Muto. Come un P, Pesce. Però il video meritava un posto qui, e sfido chiunque a dire il contrario (partendo da W per finire con A).

Elvis has left the B.

mercoledì 1 ottobre 2008

"Compriamo una doppia pagina?" "Ma no, meglio risparmiare: tanto che succederà mai?"



A Double Disbanded page.
(via Creative Observatory)

Elvis has left the building

Disbanded test of the week #9.

Recentemente la TBWA di Fanfani ha sostituito l'ex direttore creativo Fabrizio Russo con un cittadino belga, Paul Wauters, un talentuoso creativo "media neutral", come tutti i pubblicitari contemporanei di livello. L'idea di pescare all'estero i direttori creativi non sempre ha funzionato in questo paese. La patria dei Compromessi è un luogo difficile da maneggiare, per cui molto spesso l'esperimento altrui è durato pochi mesi o al massimo pochi anni. Viceversa, in altri paesi, è una pratica comune e spesso vincente. Come porsi quindi? Il quesito è talmente complesso che ho dovuto aggiungere due risposte scappatoia, dovesse proprio buttare male.



Elvis has left the building