giovedì 30 aprile 2009

La mappa di Londra.



Non è nuovissima, ma la pubblico qui perché più volte l'ho salvata in qualche cartella e non sono più stato capace di ritrovarla. Sono le agenzie inglesi. Semplice da leggere, e con qualche sopresa: le più hot sono a destra, le più ricche sono in alto. In pratica, la Nexus è l'agenzia più Disbanded di Londra.

Elvis has left the building.

mercoledì 29 aprile 2009

Crystal Disbanded Palace.



Il Crystal Palace era un palazzo di vetro e acciaio costruito per la Great Exibition del 1851 ad Hyde Park. Da queste rare immagini d'epoca si può intuire quanto fosse spettacolare. Sono veramente belle, guardatele. Un incendio lo distrusse quasi del tutto nel 1937, poi ci pensò la guerra, e infine le cariche di esplosivo che buttarono giù anche la superstite torre Nord. Del Crystal Palace oggi rimane solo il perimetro a terra, e la squadra di calcio che milita nella seconda divisione inglese, a sua volta famosa tra gli ex-ragazzi di tutto il mondo per un preciso motivo (me lo ha detto un suo tifoso): la squadra di Subbuteo, che più o meno tutti conoscevamo, vai a capire perché, forse la maglia. Nessuno obietterà quindi se scrivo: Crystal Palace=Disbanded.

Elvis has left the building.

martedì 28 aprile 2009

Ma la matita resta sempre lì dove era quando hai iniziato.



Le cosiddette evoluzioni della carriera, spiegate molto bene qui con tanto di merchandising, qualora vogliate fare colazione con una tazza raffigurante una scimmietta che va a passeggio con una matita conficcata nell'ano. (Thanks Pas)


Elvis has left the building.

Snapshots from NYfestivals (print) #3.




Elvis has left the building.

Snapshots from NYfestivals (print) #2.




Elvis has left the building.

sabato 25 aprile 2009

Flora by Gucci, by Chris Cunningham.



Ogni tanto esce uno spot di profumi che si stacca nettamente da tutti gli altri, per motivi che quasi mai hanno a che fare con l'idea creativa in sé, e quasi sempre con il trattamento. Ma come si sa, nei profumi il trattamento è l'idea, di solito. Qui Chris Cunningham (uno dei più grandi registi mondiali di pubblicità e video) fa un lavoro splendido, manipolando addirittura con le sue mani la marvellous I feel love di Donna Summer. Il risultato è ipnotic, not Disbanded: peccato, fosse stato Disbanded lo avrei pubblicato sul blog. Agenzia REM, per RSA/Filmaster.

Elvis has left the building.

venerdì 24 aprile 2009

E' il World Water Day: onoriamolo sprecando un po' d'acqua.



Un mailing della Duval Guillaume (nobile e assai creativa agenzia belga) a cui però sfugge una macro contraddizione: il titolo dice "Senza acqua la conoscenza non può scorrere", ma per vederlo devi sprecarne comunque un po'. Se cercavano premi, hanno vinto quello della campagna più Disbanded del mese, e quindi è andata bene. (via Copyranter)

Elvis has left the building.

giovedì 23 aprile 2009

Raffigurazione video del concetto di Disbanded al contrario.



Questo video che gira da qualche tempo (coro di bambini che cantano magnificamente Viva la Vida) è la cosa meno Disbanded oggi disponibile sul mercato, e per tale motivo verrà rimosso nella giornata di oggi.

Elvis non ha left the building.

lunedì 20 aprile 2009

To mow the lawn or not to mow the lawn?



Purtroppo per il rasoio Wlkinson Bikini Line qui sotto pubblicizzato, sembrerebbe che gli uomini continuino a preferire i cespugli, ameno stando alle ricerche fatte da un portale di bikini utilizzando le chiavi di ricerca di Google. Se lo spot ha un Disbanded- voto di 7, la statistica raggiunge tranquillamente il 9.



Elvis has left the building.

domenica 19 aprile 2009

Se solo fosse vero.



Ogni volta che si parla di Lapo si aprono i cancelli, e il prato viene invaso dai suoi detrattori, che sono centinaia di migliaia. Io non riesco a odiarlo: per me è un Disbanded che fa finta di essere un Disbanded, per cui non viene creduto. Del resto, non potrebbe molto permetterselo. Anzi, è una delle poche cose che non può permettersi. Ciò me lo fa stare quasi simpatico. Questa campagna per Virgin Radio (brutta, soprattutto Virgin Radio), sarebbe stata molto più insopportabile ai miei occhi se al suo posto ci fosse stato Jovanotti per esempio. Ma attenzione, a breve Lapo potrebbe diventare il nuovo Oliviero Toscani della pubblicità: sento che sta per succedere. In tal caso invaderò il prato pure io. Per il momento l'unica cosa certa è che il rock non salverà l'Italia nemmeno se scende Elvis in persona in piazza San Pietro la domenica, purtroppo.

Elvis has left the building.

giovedì 16 aprile 2009

"La mia prima canzone l'ho scritta grazie alle chirurgie plastiche. Il Venezuela è il paese dove si praticano

più operazioni di chirurgia estetica almondo. E' assurdo. Le famiglie più agiate prendono i propri animali e li mettono sotto i ferri per farli assomigliare ai membri più anziani della famiglia. Ho assistito di persona a un'operazione simile, vengono a casa tua perché costa meno, e nel giro di dieci minuti il tuo cane assomiglia alla nonna! Durante l'operazione ho cominciato a cantare perché ho sentito l'ispirazione uscirmi dai capelli." Devendra Banhart (was born in Caracas), marzo 2009.




Elvis has left the building.

mercoledì 15 aprile 2009

Positive e incoraggianti analogie tra negozi di dischi e agenzie di pubblicità.



Ve ne sono diverse. Negli anni '80 e '90 i megastore di dischi facevano soldi a palate nelle principali città del mondo. Negli anni '80 e '90 anche le grandi agenzie di pubblicità facevano soldi a palate nelle principali città del mondo. Con l’arrivo del digitale, le cose cambiano: chiunque può procurarsi la musica a basso costo o addirittura gratis, e (anche per questo) i megastore entrano in crisi. Anche in pubblicità, con l’arrivo del digitale (e prima ancora dei computer, assenti per tutti gli anni 80 dalle agenzie) le cose cambiano: costruire una pagina pubblicitaria, o girare un film, ormai non è più roba da artigiani di lusso. Può farlo chiunque, spendendo pochi soldi. E le agenzie (anche per questo) iniziano a entrare in crisi. Naturalmente in entrambi i casi c'entra anche una cattiva gestione manageriale e politiche suicide, il web è solo la goccia che fa saltare per aria il vaso. Però queste analogie mi hanno sempre impressionato. Prendete ad esempio la più magica delle parole: “diversificazione”. La usano i Megastore sopravvissuti, vendendo non più solo dischi, ma anche e soprattutto libri, DVD, videogames, riviste, gadget. E la usano le agenzie, “diversificando” dove è possibile, andando ben al di là della pubblicità classica. Basterà a salvarle dal fallimento? Allo storico Virgin di Times Square non è bastato: al suo posto andrà una catena di "moderately priced clothing". Vediamola in positivo: la rinascita del vinile potrebbe salvare la vita alla musica, e far rinascere, un po' alla volta, anche i negozi di dischi. Ed è opinione diffusa presso i più Disbanded analisti che quando le agenzie torneranno a occuparsi delle idee più che delle formule, del cuore più che delle technicalities, ricominceranno a fare soldi. E a sperperarli in allegria, come ai bei tempi. (Però ci vogliono i creativi, amigo.)

Elvis has left the building.

lunedì 13 aprile 2009

Povia l'aveva detto.



Lo spot per la Gay Help Line sembra fatto in un paese in cui i gay sono arrivati da 15-20 giorni. Una rara specie, dimessa, straniata, e a giudicare dalle apparenze anche parecchio bastonata. La cosa triste è che probabilmente le cose stanno davvero così per chi è gay in Italia, paese la cui arretratezza su certi temi non è mai stata un mistero. Ed ecco perché può nascere un non-spot anni '60 come questo. Ma qui si è davvero giocato troppo al ribasso: conosco creativi, registi, produttori, che avrebbero lavorato sempre gratis, ma producendo qualcosa di più coraggioso, magari. In tutto il mondo, il mondo gay è sempre stato di avanguardia, e io mi aspettavo uno spot con un po' di orgoglio, e sicuramente brillante anche con un tema così delicato da affrontare. Altrimenti il rischio è di dipingersi come una sottospecie: esattamente il contrario di quello che lo spot avrebbe voluto. A meno che dietro il pur nobile progetto non si nasconda il perfido Povia con le sue bizzarre teorie, e allora tutto torna.

Elvis has left the building.

venerdì 10 aprile 2009

New York I love you, but you're bringing me down.


The Lost Tribes of New York City from Carolyn London on Vimeo.

Un bel corto di produzione ingelse, in cui abitanti o visitatori di NYC parlano attraverso oggetti della città. Tombini, pali, cassette delle lettere. Ci sono pure tre ragazze italiane impersonate da alcuni trolley, ma i trolley avrebbero detto cose più intelligenti. Il titolo del post è invece - per qualche strano motivo - già un classico tra i titoli.

Elvis has left the building.

giovedì 9 aprile 2009

Demotivators of the world unite.





L'amica Nico mi segnala questo sito di Demotivatori. Utilissimo qualora veniste assaliti da voglia di fare, positività e ottimismo. Tutte condizioni che, come sappiamo, portano lontano ma rendono anche impopolari, perfino presso sé stessi a volte.

Elvis has left the building.

mercoledì 8 aprile 2009

Io un packshot più Disbanded di questo non l'ho mai visto.



Non ho ben capito da dove provenga questo spot che riesce nel miracolo di essere ai limiti del razzismo pur prendendosi gioco dei cliché razzisti. L'antico aggettivo "strampalato" e il nuovo aggettivo "Disbanded" sembrano creati per lui, ma il punto non è tanto questo: ciò che davvero lo rende memorabile è il packshot di prodotto alla fine. Ma dovete prima sopravvivere alla melassa di palloncini, che non guasta mai. Good luck.

Elvis has left the building.

martedì 7 aprile 2009

Perché gli arcobaleni sono sempre di profilo e mai di fronte?



I Rainbow Chasers (Cacciatori di arcobaleni) sono dei tizi piuttosto Disbanded. Girano con il loro furgoncino, cercando i sempre più rari (dicono loro) arcobaleni. Vale la pena seguire qualcuno dei loro video, consapevoli di perdere comunque del tempo sottratto probabilmente al lavoro: ma un po' si ride e un po' si sogna, e qualcosa si impara sempre. La cosa più Disbanded di tutte è che di arcobaleno, nei loro filmati, non se ne vede nemmeno uno, almeno da quanto ho potuto capire io prima di addormentarmi per la noia. Insomma, una tipica trappola web: sito carino, ma nulla da dichiarare. Tra l'altro, all'arguta questione posta tempo da un'amica art director, nel sito non vi è risposta.

Elvis has left the building.

lunedì 6 aprile 2009

Kijkers. (57 corti per bambini sotto i 6 anni)*.



*che potrebbero pensare di non aver capito nulla a causa della loro età.

Elvis has left the building.

sabato 4 aprile 2009

Maestro Oldham, purtroppo non c'è una lira.



Sempre a proposito di Stones, e poi la finisco. Detto fra noi, ma non sarebbe stato più giusto che i Verve devolvessero i diritti di Bittersweet Symphony a Andrew Oldham per questo suo magnifico arrangiamento, piuttosto che agli Stones per l'originale The Last Time, che tutto sommato gli assomiglia molto meno? Sono molto più fan di Mick e Richard che di Richard Ashcroft eppure devo ammettere che il pezzo da cui proviene Bittersweet Symphony è molto più brutto di Bittersweet Symphony, che resta uno dei momenti più alti del rock anni '90 e non solo. Chi ha fatto tutto il lavoro, per me, è stato: primo Andrew Oldham con la sua orchestra, secondi i Verve catturandone le spirito, ma soltanto terzi gli Stones scrivendo la sequenza di note. Lo so vostro onore, suona strano. Ma io la penso così, a caldo, appena 12 anni dopo.

Elvis has let the building.

mercoledì 1 aprile 2009

Una rara foto di Joe Dallesandro.



Rivedendo l'altra sera per l'ennesima volta The Limey ("L'inglese", grande film di Soderbergh del 1999), mi sono accorto che tra gli attori figurava anche il tipo ritratto nella celebre foto di questo celebre disco. Si chiama Joe Dallesandro, senza apostrofo e con due elle. Dallesandro - che tutto sommato incredibilmente è ancora vivo - fu una delle più note stars della Factory di Andy Warhol, specie grazie al film cult Flesh. Fu il suo pusher a indirizzarlo alla cortese-anche-troppo attenzione di Andy e Paul Morrissey, che lo inserirono all'istante nel cast del loro film "The Loves of ondine". L'estrema bellezza di Dallesandro finì per farne un vero e proprio idolo underground (oggi si direbbe Disbanded) di quegli anni. Marpione Warhol lo ritrasse tra l'altro in queste Polaroid, che poi finirono sul disco degli Stones e di fatto nella storia delle copertine più belle e famose di tutti i tempi. Subito dopo questa, è chiaro.

Elvis has left the building.