venerdì 29 maggio 2009

Per qualche secondo ho pensato che fosse uno spot per Air Dumbo.



Ancora aerei, giusto per rifarci gli occhi. Curioso no? Uno spot sociale, firmato IFAW, è dieci, cento volte più curato di uno istituzionale con grandi budget potenziali alle spalle. Animals are not souvernirs. Grandissimo Dumbo.

Elvis has left the building.

giovedì 28 maggio 2009

Suggerirei un terzo payoff per la campagna radio.



Per comprendere quale variopinto far west sia diventata la comunicazione italiana oggi, basta soffermarsi sul caso di questo spot Alitalia. Lungi da me il giudicarlo dal punto di vista creativo (tra l'altro è opera di amici), questo joke palesemente fatto in casa è stato assegnato dalla compagnia di bandiera a un'agenzia diversa da quella che segue la sua comunicazione, la Publicis. Amici pure loro. Le testate di settore hanno anche dato ampio rilievo a questo lavoro probabilmente realizzato con iMovie in pochi minuti e massicciamente pianificato sulle reti nazionali. Il che non è un giudizio in sé, anzi: viva le idee povere (e abbasso Only You). Mi domando solo che senso abbia, ad esempio, uscire con due payoff diversi in uno stesso periodo di tempo: "Fatti per volare alto" sulla stampa e "Alitalia vola con te" in Tv. Io non ti dico di dover scegliere tra Publicis e Mortaroli & Friends (anche se sì: potresti pure sceglierne una, ci hai pure indetto una gara), ma almeno decidi: sei fatta per volare alta o voli con me? Perché non si può viaggiare con due payoff. Non è serio. Anzi, è il minimo del ridicolo. Significa che non hai un'identità, non sai dove vuoi andare, non sai nemmeno bene chi sei. Eppure non ho letto da nessuna parte una disamina su questo. Advertising Age lo avrebbe fatto, se una cosa del genere fosse successa in UK a British Airways. Ma qui la stampa di settore è inesistente, specie quella critica: abbiamo a malapena i blog. E sono pure pochi. Poi dice come mai l'Italia non vince a Cannes, e i creativi guadagnano poco, e l'ADCI non è autorevole.

E Elvis has left the building.

mercoledì 27 maggio 2009

The Decapitator.



Sui muri di Londra molti poster (specie pubblicitari) perdono la testa ad opera di questo artista Disbanded chiamato The Decapitator. Il quale non si limita a mozzare la testa dei suoi soggetti preferiti, ma aggiunge anche un suo tocco splatter personale. A me piace The Decapitator. Amo soprattutto il suo nome, così da cattivo dei supereroi Marvel, o meglio ancora di una puntata di Leone cane fifone.

Elvis has left the building.

lunedì 25 maggio 2009

Torna la Portfolio Night (7).



Torna la Portfolio Night per la seconda volta a Milano, l'11 giugno 2009. In contemporanea in tutto il mondo, ragazzi aspiranti pubblicitari incontrano chi potrebbe dare loro un lavoro: i direttori creativi di un bel po' di agenzie, tutti in un colpo solo riuniti in una stanza. Pagano 40 euro all'organizzazione, mostrano il portfolio e ricevono in cambio consigli o nel migliore dei casi un "ti chiamerò". Effettivamente molti dei ragazzi incontrati lo scorso anno, oggi lavorano. Se sia una fortuna o una condanna, non so dirlo. Se siano ben pagati o ben sfruttati, nemmeno. Però resta il fatto che se sei così incosciente da voler fare il pubblicitario, oggi, nel 2009, la Portfolio Night rappresenta un biglietto che vale la pena comprare. Pagare per fare un colloquio in un posto dove, se va bene, non verrai pagato può sembrare Disbanded, ma in effetti sì, lo è.

Elvis has left the building.

giovedì 21 maggio 2009

Come se avessero tolto l'obelisco.



Oggi è l'ultimo giorno della Saatchi&Saatchi a Piazza del Popolo, e questo è un post di auguri per la quarta vita della mia ex-agenzia (dando per scontato che in un'agenzia le sedi rappresentino le vite, cosa che io credo). Solo chi ha vissuto a Roma può sapere cosa abbia significato quell'ufficio, non solo per chi fa questa professione, ma anche in fondo per tutta la città degli altri mestieri. Era, ed è ancora, la più grande agenzia di Roma, e quei corridoi vennero calpestati un po' da chiunque, illustrissimi o ciarlatani, celebrità o sconosciuti figuri, politici e imprenditori. Ci sono passati tutti, anche i cani di Marina Ripa. Ma il segreto del suo successo nelle vite 1, 2 e 3, fu essenzialmente uno: il fattore H, il tessuto umano. Negli anni di vita 1, 2 e 3, la gente avrebbe lavorato lì anche a metà prezzo - in effetti questo succede anche oggi ovunque, ma per ragioni diverse - perché era felice di andarci la mattina. Erano ovviamente altri tempi, c'erano altri denari, altri sogni, altri proprietari (vive la difference!) e altri capitani. In un ambiente del genere era chiaro che fiorissero le idee: succede sempre così quando lavori divertendoti. E fu essenzialmente per questo che la Saatchi Roma divenne per molti anni l'agenzia più creativa in Italia, insolitamente trainando anche la sede di Milano nella sua bella corsa, distinguendosi come un caso mondiale tra tutte le Saatchi. Quel posto guidato dal folletto dagli occhi furbi e dal carisma incredibile, che dalle sue tre finestre così centrali poteva mettere ogni giorno il punto alla frase Tutte le strade portano a Roma. Oggi la corsa continua nella vita #4, a via Nazionale, a ranghi un po' ridotti ma ricordandosi (questo è il mio augurio) di infilare in uno scatolone lo stile che le regalò Paolo Ettorre, l'uomo delle vite 1, 2 e 3.

Elvis has left Piazza del Popolo.

martedì 19 maggio 2009

Battibecco su You Tube a proposito di Patrick Samson. (Entrambi Disbanded, battibecco e Patrick Samson).



90enigma90 (1 mese fa):
L'anno scorso con Patrik Samson io e la mia classe abbiamo fatto un corso di inglese per andare a trascorrere due settimane in Inghilterra! Quant'è simpatico!!! xD
Roboroschi (3 sett. fa):
Ah davvero ? E io sono andato al cinema con Elvis Presley, ma mi ha detto di non dire niente a nessuno perchè tanto non mi avrebbero creduto ! Pensa un pò !
90enigma90 (3 sett. fa)
Ma cosa credi? Ormai questa fine ha fatto, vive a Foggia e fa l'insegnante, dovrà pur campare! (Poi cmq paragonare Patrick Samson a Elvis e n po' azzardato). E tanto per dire, ora Patrick è pelato

(Il battibecco prosegue per un po', poi muore in Albania. Per saperne di più su Patrick Samson, e soprattutto sapere chi è, questo è il link.)

Elvis has left the building.

venerdì 15 maggio 2009

Un blog del 1968, su carta.



Il World Earth Catalogue era una pubblicazione di controcultura americana di assoluto culto, che ebbe un vita piuttosto breve ma intensa: fu creata e portata avanti da Stewart Brand tra il 1968 e il 1972. In piena era Hippie parlava di tutto ciò che potesse migliorare l'esistenza degli individui. Il fine ultimo del Catalogo (molto "eco", già allora) era quello di fornire la formazione e l’accesso ai materiali cosicché un lettore avrebbe potuto trovare la propria ispirazione, modellare il proprio ambiente e riportare la sua avventura, condividendola con chiunque fosse interessato. Una specie di WWW su carta, o meglio ancora un vero e proprio blog, con i commenti e le osservazioni scolpite con l'inchiostro. Lo stesso Steve Jobs, nel celebre, bellissimo, discorso ai laureati di Stanford, la cita come un Google in pectore. Ed è lì che pronuncia la famosa frase "stay hungry, stay foolish", prendendola di sana pianta dalla filosofia del catalogo. (Quindi non si è inventato niente Steve? Bè, non proprio). In questo interessante articolo, qualche spunto di riflessione in più, compresa la semplicissima constatazione che le "lettere al giornale" sono come i commenti ai post.

Elvis has left the building.

giovedì 14 maggio 2009

Nella foto: Michael Jackson.



Da Repubblica di oggi: "A causa delle tante operazioni subite, la pelle di Michael Jackson, al buio, si illumina. Lo affermano due ballerine che si sono sottoposte ai provini per i 50 concerti che Jacko terrà alla "O2 Arena" di Londra dal prossimo luglio. La ballerina Maya ha riferito al "Los Angeles Times" che nell'auditorium delle prove era tutto buio ma la pelle di Jacko era luminescente. Alla fine le due non sono state scelte."

Elvis has left the building.

"Never trust a naked bus driver".



Era il titolo di un libro di un commediografo americano, Jack Douglas, ripreso anche da Woody Allen nel suo Anything Else. Il libro non l'ho letto, ma in compenso ho letto il titolo. E' un consiglio straordinario secondo me, eppure tutti lo disattendiamo, spesso più volte al giorno. Non è forse un naked bus driver il tuo capo che ti sta guidando alla deriva? o il politico che ancora una volta hai votato? e cosa dire del tuo nuovo insegnante di yoga? Persone che si fanno notare per la loro inaffidabilità, eppure crediamo in loro, le seguiamo, saliamo sul loro bus per poi finire probabilmente nel precipizio. Se fossero state vestite non ci saremmo mai fidati di loro probabilmente, e questa è la Disbanded thing da amare.

Elvis has left the bus.

domenica 10 maggio 2009

Nessuna mente sana può aver prodotto questo. Oppure, è Jap.



Chi si sognerebbe mai di fare uno spot per tenere sotto controllo la pressione del sangue attraverso un'idea del genere? Solo un bambino, un pazzo o un giapponese. In effetti vale anche come campagna contro gli incendi. E contro spegnere gli incendi con dei rami. E contro fare la pubblicità normale.

Elvis has left the building.

Encouraging words for heavy sundays.



Qui altre ancora.

Elvis has left the building.

giovedì 7 maggio 2009

"E' evidente".



Ieri - per motivi radiofonici - ero in cerca delle ultime parole di persone celebri in punto di morte, e mi sono imbattuto in quelle di JFK, che furono: "E' evidente". Non appagato da questa laconica realtà, ho cercato ulteriori indizi. Ed è uscita fuori la frase completa. Giudicate voi se, pur nella drammaticità dell'evento, non sia tutto molto Disbanded: mentre l'auto presidenziale sfila per le vie di Dallas, la moglie del Governatore del Texas si gira verso di lui e gli dice: "Presidente, non si può certo dire che questa città non la ami".
Il resto è un attimo.

Altre Disbanded last words:
"I should never have switched from Scotch to Martinis."
Humphrey Bogart

"I knew it. I knew it. Born in a hotel room - and God damn it - died in a hotel room".
Eugene O'Neill

"Don't let it end like this. Tell them I said something."
Pancho Villa



Elvis has left the building. ("Don't fall asleep in the bathroom" "Okay, I won't)

mercoledì 6 maggio 2009

Solo cavi e abili stuntmen, quindi.



Era "solo" questo il semplice segreto del magico Carousel, probabile vincitore di qualcosa al prossimo Festival di Cannes. Lo apprendiamo qui: non una ripresa in stop motion, quindi, ma un vero e proprio filmato con attori-mimi appesi a dei cavi. Ciò rende tutto ancora più bello, e certamente più Disbanded.

Elvis has left the building.

martedì 5 maggio 2009

"Devi salvarne solo 5!"

Supponiamo che scenda in terra il grande God della pubblicità, e ubracatosi con un amaro Padre Peppe in un bar di Lecce, chieda proprio a me 5 pezzi da salvare dalle giurie italiane dell'ADCI. Anzi, supponiamo prima di tutto che sappia cosa sono le giurie ADCI. Dapprima tenterei di fregarlo scegliendo dei lavori della mia stessa agenzia, ma poi, smascherato e umiliato, andrei a salvare questi 5 lavori:

Attak (per me la campagna più bella di tutte, aspetto di vederla a Cannes incollata su una parete):


Cuki: (eliminata perché già esistente uguale uguale)

Novartis (già argento a Cannes. Bel pezzo stampa, ma mai la definirei affissione):


Come copywriting: Bloodbuster e questo curioso annuncio Corvo, (se non esiste già da qualche parte) che però non è stato iscritto a Copywriting.



Il God della pubblicità (probabilmente Bill Bernbach, o giù di lì), se ne tornerebbe piuttosto soddisfatto da dove è venuto, e mi direbbe anche: complimenti, pensavo peggio. E io non saprò mai se si riferiva alle campagne o al Padre Peppe.

Elvis has left the building.

lunedì 4 maggio 2009

E' la parola del giorno, in fondo.



Weekendance ci fa notare come la comunicazione politica democristiana degli anni '70 e '80 fosse tutto sommato migliore di quella democristiana di oggi (leggi UDC e PD). Non che questi due soggetti siano pregevoli creativamente, ma almeno ricordano le vecchie campagne inglesi che avevano quel fondo di nobiltà e di dignità, al posto della smaccata presa per il culo - giammai credibile - delle campagne politiche di oggi.

Elvis has left the building.

domenica 3 maggio 2009

Staff Benda Bilili. Molto molto Y.



Paraplegici e homeless del Congo che suonano con strumenti e macchinari che sembrano uscire dai pacchi ACME di Wile Coyote, e registrano uno dei dischi più acclamati di questo periodo da chi ne sa. Dove? Allo Zoo. In uno dei pezzi si sentono anche le rane in sottofondo. Ce n'è abbastanza per inziare la settimana in un Disbanded mode.

Elvis has left the building.