martedì 31 agosto 2010

Sei anni dopo aver ucciso John Lennon, Mark Chapman era ancora pazzo. Forse ancora più pazzo.




Nell'aprile del 1986 Mark Chapman scrisse questa lettera a un esperto di memorabilia dal carcere dove era rinchiuso per l'assassinio di John Lennon. Nell'incredibile scritto, il pazzerellone chiedeva che valore potesse avere il disco (Double Fantasy) autografato da John Lennon poche ore prima di morire. Come infatti forse molti ricorderanno, Mark Chapman si era fatto autografare nel pomeriggio questo disco da Lennon, per poi ucciderlo verso le dieci di sera aspettandolo sotto casa. Vi trascrivo i passaggi più significativi della farneticante missiva: "...On December 8, 1980 I shot and killed John Lennon. Before this, earlier in the afternoon, I had asked him to sign his Double Fantasy album. He did this also signing the date: 1980. I then placed this album behind the security guard's booth where it was found after my arrest" "...Is there a value that could be assigned to an item like this? Is this something that could only be determined at auction? Please let me know your feelings on this. Also, do you have any Stephen King holograph material available? What is the worth of such items?
Any J.D. Salinger letters available? I would like any holograph letters.
Could you send me any addresses of other dealers who might have any of the above items?
Thank you Kindly,

M.CHAPMAN
81 A 3860
BOX 149
ATTICA CORRECTIONAL FACILITY
ATTICA, NY 14011
ELVIS HAS LEFT THE BUILDING.

lunedì 30 agosto 2010

Il ristorante chiuso per truffa ai turisti giapponesi riapre e viene truffato da un turista libico.



Tra i tanti ristoranti di Roma dove fermarsi per uno spuntino, l'entourage di Gheddafi sceglie con il laser proprio questo . Il minimo che ci si possa augurare è che abbiano ordinato champagne pagando in Dinari.

Elvis has left the building.

domenica 29 agosto 2010

La zuppa unge.



Il sonno estivo del blog Disbanded viene interrotto da questa missiva del Product manager della Campbell soup, datata 1964, ad Andy Warhol che aveva già dipinto le 32 tele con la famosa zuppa due anni prima. Nella garbata e ossequiosa lettera il colletto bianco ammette di aver tentato in passato di acquistare uno dei celebri pezzi, ma di essersi ritirato di fronte al costo eccessivo. E quindi si offre di mandare un paio di casse di zuppa all'indirizzo di Warhol (che di certo non poteva permettersele) con il chiaro scopo di ricevere qualcosa indietro. Anche solo una lettera autografa. O un asparagus avanzato.

Elvis has left the building.