venerdì 5 ottobre 2012

Facebook è una sedia, o il campanello è una Grande Nazione? Risposta: non siamo soli.



A dispetto delle ciabatte da piscina indossate durante le tempeste di neve, e il suo sorriso quieto su quella faccia da assegno interminabile, Mark Zuckerberg deve essere un inserzionista difficile. Uno di quei clienti che vogliono ogni cosa nel proprio spot, nonostante la regola universale sia: scegline una e dilla bene.
Ecco quindi nascere uno spot per festeggiare i 2 miliardi di utenti Facebook, e questa forse è la cosa più Disbanded in assoluto: ma come, Facebook vuole andare proprio lì da dove tutti scappano per venire da Facebook? Ma è tutto in regola: vogliono solo aumentare la raccolta pubblicitaria. Viene quindi chiamato un super regista (Alejandro Inarritu) e una top agenzia (W+K). L'agenzia lavora vari mesi, e trova il parallelo sedie=facebook, che però viene abbandonato a metà dello spot, per passare improvvisamente a campanelli, aeroplani, palle da basket, adunate oceaniche e - per forza di cose - l'Universo. Della sedia nessuna traccia più. In cambio due mani che si toccano, la neve e il freddo sullo sfondo. E la postilla che non siamo soli. Arriva il signor Bauli, a ricordarci che tra poco è Natale, ma viene tagliato nel montaggio. Spottoni come questo - ma è solo il mio parere - fanno credere a chiunque che sia facilissimo fare la "bella pubblicità", cosa che in parte è anche vera. Arriveremo presto, si diceva con un amico, a un generatore automatico di testi di spot retorici, tanto sono ormai tutti un po' simili. Il generatore di immagini invece esiste già: Vimeo è pieno di questa roba, se ci fate un giro. Ma i padroni di Facebook non ci vanno mai, sono tutti su Instagram a postare foto dei loro barbecue. (late post Copyranter: quali sono le sedie di Facebook?)

Elvis has left the building.


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