martedì 25 maggio 2010

Advertising, why not?





Voglio scommettere che quest'anno il GP del festival di Cannes della pubblicità verrà assegnato a uno spot tradizionale. Dopo anni di (meritati) primati di operazioni web, virali o in qualche modo trasversali, quest'anno le coscienze ormai pulite delle giurie del festival più importante del settore daranno il leone più importante a un commercial vero e proprio, magari lungo tre minuti, magari destinato a spazi media speciali, ma pur sempre uno spot. Non mi stupirei se fosse un'idea addirittura razionale e old fashioned. "Del resto abbiamo già dimostrato di essere attuali e contemporanei negli anni passati." - dirà il Presidente - "Oggi possiamo anche permetterci il lusso di premiare quello che ci piace veramente; l'incredibile piano sequenza sulla lunga camminata di Robert Carlyle o le spettacolari sliding doors di Rooney, Cannavaro e i due Ronaldi, senza che nessuno pensi che siamo bolliti. Siete con me? Votiamo:...".


Elvis has left the building.

Le tiro il mio biglietto da visita.



Conoscevo un creativo che faceva un uso talmente smodato dei suoi biglietti da visita da fare forse invidia addirittura al Maestro del Lancio dei Biglietti da Visita. Uno di quei virali in cui ti chiedi fino alla fine: ma è un falso o è un pazzo? (la risposta giusta per me è la due). Samsung c'entra un po' tirato per i capelli, ma chi se ne frega: l'ennesima prova che un virale, per funzionare, deve essere così: spettacolare, divertente, abbastanza pazzo, non replicabile con altri oggetti similari. Io ho provato un po' nel pomeriggio con alcuni miei biglietti da visita e con delle carte da gioco, ma niente: non volano. E' lunga la strada per diventare Master. (Thanks Lady L Shiny Red)

Elvis has left the building.

venerdì 21 maggio 2010

Strange pop art mutation (per vedere il video cliccare qui sotto).


Original Video - More videos at TinyPic

Un'altra tendenza colta sul nascere nell'affollato terreno dei video già esistenti ma riadattati. Due esponenti dell'indie/dream (oh!) pop di New York, cantano perfettamente a sync sul video di Justin Bieber "Never let you go". Ma cantano una song completamente diversa, e nuova. Se gliene fregasse qualcosa a qualcuno di Justin Bieber e dei due esponenti dell'indie dream pop ci sarebbe da leccarsi i baffi. Qui il deprimente pezzo originale. (In ogni caso thanks Cifra)

Elvis has left the building.

giovedì 13 maggio 2010

Come trovare lavoro in pubblicità (e vincere un premio) sfruttando la vanità dei direttori creativi.




Nonostante sia diventato un lavoro di cui andare ben poco fieri, molti direttori creativi delle agenzie di pubblicità hanno ancora un ego talmente grande da aver invitato a nozze questo tizio che cercava lavoro. Alec Brownstein ha pensato infatti di sfruttare le frequenti ricerche del proprio nome su Google da parte dei più importanti CD di New York, comprando il risultato di ricerca (il Top Spot) che esce fuori per primo a un prezzo stracciato: pare un totale di 6 dollari. Molto più economico di una Portfolio Night. Risulato: un gold pencil al Clio, e un lavoro alla Y&R di New York. Qui maggiori dettagli.

Elvis has left the building.

mercoledì 5 maggio 2010

Join the pipe.



Mi chiedevo che fine avesse fatto il più internazionale e più premiato dei creativi italiani, Lorenzo De Rita, ed eccolo sbucare con questo bellissimo progetto sociale, che si propone di portare l'acqua nei posti del mondo dove l'acqua non c'è, o è impura, o è troppo lontana. Si tratta di piccoli contenitori a forma di tubo (anzi: con le varie forme del tubo: curvo, a Y, a U) in vendita a una quindicina di dollari cadauno, che "incastrati" uno all'altro formano un immaginario serpentone di tubi che attraversa tutto il mondo, monitorato addirittura con un "Google downearth", mappa di questo immaginario (ma neanche tanto) condotto sotterraneo. Se il progetto vi piace, comprate un tubo qui.

Elvis has left the building.