lunedì 28 febbraio 2011

C'è stato un tempo in cui anche Apple era un po' PC.



Può essere uno shock vedere come Apple un tempo non fosse affatto minimalista. Siamo nel pieno degli anni '80, chissà in quale periodo dell'azienda, chissà Steve Jobs dov'era, e chissà se Zuckerberg era nato. Chissà se avrei mai comprato un prodotto Apple dopo aver visto questo filmato. (thanks Andrea)

Elvis has left the building.

Sam Mendes per Telecom Italia come Robert De Niro in Manuale d'amore 3.



Si potrebbe dire: quando prendi un grande regista di cinema e lo metti a fare pubblicità il risultato è spesso deludente. Ma Sam Mendes è anche quello che ha girato gli spot HBO solo due anni fa, tra gli ori più belli di Cannes, quindi era lecito illudersi almeno un po'. Viene il sospetto che sia venuto solo a prendere un po' di soldi, e poi subito a cena con Bob de Niro. Il quale gli avrebbe chiesto: "Cosa ha girato, Sam?" e lui: "Il nuovo spot Barilla, credo".

Elvis has left the building.

sabato 26 febbraio 2011

Voglio usare anche io l'espressione: "le immagini shock che fanno il giro della rete", come fa Repubblica.it.



Ecco il video di backstage della campagna affissioni di Silvian Heach, quella con la ragazza che si tira su un vestitino già di per sé abbastanza corto. Di sederi ne abbiamo visti tanti ma questo fa qualche centimetro in più di scandalo, perché particolarmente gratuito. Nel video, come vediamo, lo shock è relativo; del resto il video non l'ha girato Terry Richardson. La campagna è stata additata da giornalisti di stampa e televisione come l'ennesima brutta prova di pubblicitari a corto di idee. Un dibattito su questo è andato in onda addirittura su Matrix, quindi rete Mediaset, come sappiamo di proprietà di Madre Teresa. In parte potrebbe essere anche vero (che i pubblicitari siano a corto di idee). Ma quello che i giornalisti non possono sapere è che di solito nelle campagne di questo genere (piccole o neonate case di moda, dal nome preso a caso da elenchi del telefono anglosassoni, destinate a vivere 5-6 stagioni) i pubblicitari non c'entrano niente. Le aziende contattano direttamente un fotografo o una modella, e li coprono di soldi. E questo è il risultato. A volte bello, a volte - come in questo caso - del tutto gratuito, e quindi offensivo, pertanto brutto. Se avessero chiamato un'agenzia, è probabile che il risultato sarebbe stato diverso, come in tanti altri casi nella storia. Sarebbero stati un po' schiaffeggiati da chart strategiche e annoiati da art director che la sanno lunga, ma forse ne sarebbero usciti a testa più alta. Avrebbero venduto di più? Non credo. L'importante è vendere? Può darsi che per loro lo sia, in fretta se possibile che poi si chiude e si cambia nome: propongo gratis per il prossimo giro Barabara Hilton o anche Eva Stewart, o il più europeo Monique Bonjour. Ultimo appunto: io non direi che l'Italia della pubblicità sia più sessista di altri paesi (fatevi un giro su siti stranieri e poi mi dite): senz'altro invece lo è l'Italia. Non della pubblicità, proprio lo stivale tutto, nella sua bellezza così Disbanded.


Elvis has left the building.

martedì 22 febbraio 2011

Nazionalità: Mamma mia.




Più di una persona si è chiesta o mi ha chiesto se Berlusconi, in fondo in fondo, non sia da considerarsi un Disbanded. Io non voglio cedere, anche se ammetto che secondo certi parametri lo sarebbe. In ogni caso: su questo sito (credo inglese) un'ennesima fotografia dell'Italia di Berlusconi. Argomenti che non servono a nulla contro di lui, visto che chi lo vota ne va probabilmente fiero e al posto suo farebbe forse le stesse cose. Ma questo passaggio dell'articolo è quello in cui mi rispecchio di più: "There is another, even more shocking paradox – all Italians I know are absolutely against him. And if I have to trust their words, everybody they know is also against him. Yet the old guy is still in power and not because of a weird coup d’état. He got elected. Several times. Probably by the same people that swear on their mothers graves they are opposing him at any cost. The sad thing is his public image is close to become a synonym for an Italian man worldwide. And that’s sad, no matter from which side of the political spectrum you see it".

Elvis has left the building.

martedì 15 febbraio 2011

Tom Selleck, cascate e sandwich.




E' senz'altro il sito più Disbanded che abbia mai visto. Pagine e pagine dedicate al trittico Tom Selleck/Cascate/Sandwich. Ne ignoro la ragione d'essere, né vorrei mai conoscerla.
(Thanks Stanich)

Evis has left the building.

sabato 12 febbraio 2011

La prima borsa che dice "scippami! scippami!".




Costa 35 mila dollari. Ed è stata studiata appositamente da LV per far giocare a rubabandiera due bande di scippatori.

Elvis has left the bulding.

giovedì 10 febbraio 2011

Imported from Turin.



Questo invece succedeva nel 1970. A parte il coraggio di creare uno spot del genere che oggi non potremmo avere mai (erano obiettivamente anche altri tempi per la sicurezza della guida), mi piace notare alcune pregevoli cose. La voce di Pino Locchi, il termine "cascaduer", poi caduto in Disbanded Disuso, e Remì Julienne, che mi dice l'amico Ric, era la controfigura di James Bond in molti dei suoi film. Inoltre ragioniamo sul fatto che non c'era postproduzione, quindi è probabile che la 124 volasse realmente da un tetto all'altro, o direttamente dalla banchina al traghetto. Ovviamente bellissima la sorpresa finale, fatta solo di parole.
(Thanks Till)

Elvis has left the building

lunedì 7 febbraio 2011

Imported from Detroit.



Mentre in Italia si discute (o meglio, i pubblicitari discutono) di pubblicità uscite una volta soltanto per vincere premi, in USA si discute moltissimo dell'esatto contrario: pubblicità uscite durante il Superbowl, quindi più vere delle vere perché costosissime e viste da tutti centinaia di migliaia di volte, anche grazie al web. Questa, di 3 minuti, è un'operazione che Chrysler ha affidato a Eminem. Un rilancio non tanto della Chrysler, ma di tutta Detroit, la MotorTown, città grigia e industriale, famosa solo per le auto e una leggendaria casa discografica. Ed è così che nasce "Imported from Detroit", un claim meravigliosamente orgoglioso, che arriva dritto al cuore degli americani, o almeno di quelli che ce l'hanno. La stessa cosa, più o meno, dovrebbe aver provato a fare FIAT con un patetico (non sia visto come un insulto, ma proprio come l'aggettivo più pertinente) spot di qualche anno fa, che onestamente non ho nemmeno voglia di cercare su Youtube: era la bruttissima copia di Apple Think Different, se ve lo ricordate. Non giudico il film di Chrysler, che personalmente mi piace molto: dico solo che quando anche noi saremo di nuovo in grado di pensare e produrre spot corporate (cioè istituzionali) di questo impatto generale, la pubblicità tornerà a far parlare di sé, e noi risolveremo un bel po' di problemi. Quasi automaticamente.

Elvis has left the building.

I want my robo-rainbow.



And I want it now.

Elvis has left the building.

sabato 5 febbraio 2011

The Kenneth Cole autogol.



Qualcuno avrà perso il posto per questo maldestro twitt? Si spera di sì. Avrei qualche suggerimento su dove trasferire il copy autore di questo colpo di genio; non è difficile. La magia della rete è che le cose straordinariamente belle diventano virali alla velocità della luce esattamente come quelle straordinariamente brutte. A nulla valgono le altrettanto maldestre scuse pubblicate immediatamente dopo (le trovate su Copyranter).

Elvis has left the building.

mercoledì 2 febbraio 2011

QR-Code. The ultimate bluff.



Conosco persone che possiedono lo smartphone e hanno scaricato l'applicazione per leggere i QR-Code, eppure non la usano mai.
Ma la stragrande maggioranza di quelli che possiedono lo smartphone non hanno nemmeno scaricato l'applicazione.
Forse è bene iniziare ad ammettere che questo bellissimo gioco è rimasto un bellissimo gioco per la stragrande maggioranza delle persone, ed evitare di alimentare aspettative eccessive in giro. Un gioco magico, con qualche utilità di fondo, divertente. Ma sempre meno di questo video. (Thanks Mauroman).

Elvis has left the building.

martedì 1 febbraio 2011

Dedicato a chi, come me, quando pensa ai Pink Floyd non ha in mente Saint Tropez, ma si sbaglia.



I Pink Floyd chi? Quelli che fanno musica da sigle dei telefilm del pomeriggio? I know them, li ho visti dal vivo nel 1971 a San Tropez, un anno prima di Pompei.

Elvis has left the building.