lunedì 31 marzo 2008

Uscì fuori che le frustate erano meritate.



Dopo gli insulti subiti da Hamilton in Spagna, la Formula Uno decide giustamente di dichiarare guerra al razzismo. Il suo presidente, Max Mosley, figlio di un big boss del neonazismo inglese (papà Oswald) lo fa a modo suo, recandosi in questo seminterrato londinese e facendosi riprendere insieme a tre allegre signorine vestite da qualcosa di simile a Sex in the Lager. Il video, ancora più scandaloso di quello dl PD, è stato anch'esso rimosso, ma Ted Disbanded l'ha catturato giusto in tempo. Il presidente non sappiamo se sia stato rimosso, intendo dire dal bordello. E' possibile che sia ancora lì a farsi frustare.

Elvis has left the bulding.

Zio avaro e ricco.

mercoledì 26 marzo 2008

No, non è uno scherzo.


(Questo post presto verrà rimosso dall'autore)


Elvis has left the speranze.

martedì 25 marzo 2008

«Un essere umano deve essere in grado di cambiare un pannolino, pianificare un'invasione, macellare un maiale, guidare una nave, progettare un

edificio, scrivere un sonetto, tenere la contabilità, costruire un muro, aggiustare un osso rotto, confortare i moribondi, prendere ordini, dare ordini, collaborare, agire da solo, risolvere equazioni, analizzare un problema nuovo, raccogliere il letame, programmare un computer, cucinare un pasto saporito, battersi con efficienza, morire valorosamente.
La specializzazione va bene per gli insetti »

Robert Anson Heinlein, Disbanded.




I'm an insect. And Elvis has left the building.

Trova le differenze.




Trova le 18 impercettibili differenze tra le persone in fila a New York nel 1932 per una scodella di zuppa e un pezzo di pane, e quelle in fila, sempre a NYC, nel 2008 per la vendita del gadget segreto di Paul Smith. E risolvi l'impossibile quiz finale: il mondo è migliorato o peggiorato?

Elvis has left the Q.

lunedì 24 marzo 2008

Mancano solo "attraversare il deserto che ti senti dentro" e "il tuo vero limite sei te stesso".



Ma gli altri luoghi comuni ci sono tutti nel primo spot della storia di Luis Vuitton. Un campionario di frasi fatte, messe insieme un po' alla rinfusa utilizzando probabilmente quel prezioso e misconosciuto strumento che risponde al nome di tubolario. Lo spot piacerà. Del resto anche il Gabbiano di Jonathan Livingston piace molto. Poi, se proprio la vogliamo dire tutta, il lato più nobile, bello, libero e romantico del viaggio non viaggia proprio con Luis Vuitton, ma semmai in una sacca no logo, anche più difficile da "smarrire" agli Aeroporti di Roma. Pubblicità furbetta, la più pericolosa di tutte.

Elvis has left the building.

domenica 23 marzo 2008

La mia Pasqua a Cherrapunji.



Per fuggire dalla piovosa Pasqua italiana, sono andato a cercare un po' di sole in India.

I left the building.

mercoledì 19 marzo 2008

Cosa ne sarebbe stato di Nick Drake se avesse avuto la sua pagina su MySpace?



C'è un intero esercito di Disbanded che deve la propria Disbandedness a un terribile talento: quello che viene fuori dopo la loro morte. E' accaduto a scienziati, artisti, poeti. Perfino a Totò. E poi è accaduto a Nick Drake, il più romantico dei Disbanded, scomparso a 26 anni dopo una dose troppo massiccia di Tryptizol, il farmaco con cui si curava dopo il collasso nervoso. In vita, Drake incise solo 3 dischi. Tre perle. Che però non comprò nessuno, facendolo vagare tra mestieri diversi, città diverse, malattie e ospedali. Di lui non esiste nemmeno un filmato, solo qualche foto. Forse oggi un talento del genere avrebbe qualche possibilità in più per non passare inosservato. O forse invece verrebbe sommerso dai milioni di profili MySpace e dalle varie Puppini Sisters che trovano la gloria su YouTube, e la fine sarebbe la stessa. Cambierebbe solo il nome del farmaco. Consiglio questa, questa che è la mia preferita, e questa.

Elvis has left the building (before Nick).

martedì 18 marzo 2008

Lo diceva anche Antoine.



Lo diceva anche Antoine, ma i Radical Friend ce lo dimostrano più concretamente.

Elvis has left the building.

domenica 16 marzo 2008

Vuoi perdere tempo? Chiedimi come.



Quando vedo queste manifestazioni di incredibile ingenuità mista a malafede che solo gli americani possono produrre, mi rincuoro. Perché penso che noi italiani abbiamo tanti innominabili difetti, ma a questi livelli almeno non potremo mai scendere. Il signor Ed van Pelt è l'ennesimo americano che tenta di fare soldi sfruttando Dio e la fede che gli uomini hanno in lui. Dal triste balcone della sua casetta prefabbricata, Mr.Ed predica il verbo dei brand in qualche modo "approved by God", senza spiegarci mai in che modo una marca può diventare God-friendly. Per tutta la durata della navigazione ci chiediamo: è tutto vero o è uno scherzo? Il thermos, il labirinto nella siepe, la T-shirt sotto la camicia, le sue scarpe, il nome stesso di questa società: Christvertising. Io prego. Che sia tutto vero. Perché in questo mondo c'è tanto bisogno di un po' di Disbandedness.

Elvis has left the building.

giovedì 13 marzo 2008

Il contrario esatto di "Attrarre visitatori sul proprio blog attraverso immagini sexy o discinte."



Un illuminante contributo filmato che riguarda la nascita di un fiammifero, per ingannare il tempo in attesa dell'imminente ritorno del Disbanded blog, fermo per indisponibilità del suo autore. Che, ricordiamolo, mette insieme queste pagine in orario notturno e senza fare uso di droghe. Le immagini sono offerte dal maestro indiscusso del cinema finlandese, Aki Kaurismaki, e appartengono al film più triste di ogni tempo: "La Fiammiferaia" ("Tulitikkutehtaan tyttö, 1990"), pellicola Disbanded per eccellenza.

Elvis has left the building.

domenica 9 marzo 2008

Nonno, raccontami di quando la marina militare USA decise di utilizzare la canzone di un gruppo gay per il proprio spot.




Ancora? E va bene: i ragazzi avevano deciso di concedere i diritti del pezzo, a patto che la Marina gli mettesse a disposizione una base e una nave (e centinaia di marinai) per girare il video. Così fu. Il video fu girato alla base navale di San Diego, ma a seguito delle vibranti proteste del quartier generale dell'esercito americano, la campagna fu cancellata. E - immagino - fu cancellato anche il responsabile della comunicazione della marina militare. E siccome quando gli americani cancellano qualcosa non amano lasciare traccia, provaci tu adesso a trovare questo spot da qualche parte sulla rete: completamente Disbanded. Il video invece è qui, ma tu non lo puoi vedere. E' troppo brutto.

Elvis has left the boat.

venerdì 7 marzo 2008

Cinque domande a Ivan Raszl, l'uomo che disbanded le testate di pubblicità.


Ivan Raszl è l’inventore di Ads of the world,il più importante sito/blog sulla pubblicità del mondo. E’ importante perché ci vanno tutti: aspiranti creativi e direttori creativi, junior, senior, clienti, curiosi. 40.000 visitatori singoli giornalieri: nessuno ha mai dato un'esposizione simile alla pubbblicità. Ognuno può lasciare un commento o un voto e leggere cosa gli altri pensano del lavoro proprio o altrui. Incuriosito da questo successo planetario, ho fatto alcune domande all’uomo che vede e seleziona migliaia di pubblicità al mese e quindi dovrebbe avere – rispetto a tutti noi – una vera visione globale della pubblicità.

Ted: Quando hai capito che AOTW stava diventando un fenomeno importante?
Ivan: AotW was important for me from day one. But I realized it has become a factor in the industry when I started seeing creative CVs listing the appearance on Ads of the World as an achievement. At that point I realized that I have a responsibility here that goes beyond my own playground.

Ted: Chi decide quali lavori pubblicare nel blog?

Ivan: I do. When I'm in doubt I have a circle of friends and bloggers who occasionally give me their votes. Frederik Samuel from Canada, who does Adgoodness.com is one of them.

Ted: Immagino che quelli di ARCHIVE ti odino. Lo pensi anche tu?
Ivan: I have full respect for Archive, it's a beautiful magazine, but it's too expensive and slow in 2008. They wanted to buy me off because there were people within the company who saw the potential, but Mr Lurzer didn't have the cash to buy me off.
I used to receive many emails from our members who told me they stopped subscribing to Archive, but not anymore. I wonder if they have any subscribers left. ;). I read on their site that they have 15 thousand subscribers for their quarterly magazine. And, I thought that's really low, because we have more than 40 thousand unique visitors per day! So I guess Archive doesn't hate me, they hate the internet as a whole. They hate change as every old company. They will never go away, but they will have hard time growing unless they do what every smart publisher does nowadays. They have to reinvent themselves.

Ted: In quanti lavorate per AOTW?
Ivan: It's just me as editor and webmaster and my parter from 2bits.com who does the backend and development of the site. We had to move servers 3 times and we went through one major engine upgrade too. There is so much technical stuff that you need to take care of when you have big traffic.

Ted: Indicami almeno un Cannes Winner tra i pezzi pubblicati nel tuo sito.
This campaign from Fortune Promoseven Dubai received great feedback from the advertising community and great rating too. I think it will win at least a silver at Cannes this year.
So many good campaigns coming out of the network since then. Again, it has been proven that people are the most important in an agency, nothing else.

Ted: tu che hai una panoramica globale, prova a dirmi: cosa c'è che non va nella pubblicità italiana? Perché facciamo così ridere i visitatori del tuo blog? (succede sempre, ndr.)

Ivan: Italy is not that bad. Your thinking is different. What's funny, cool or smart for you isn't so funny, cool or smart for an international audience. Italy has a very special subculture that references itself and nobody from outside gets it.
Indian advertising has a similar bad reputation as Italian advertising. But they have a very different issue. In India you find literally thousands of exceptional creatives, who produce excellent work that can be understood internationally as well. But for every such brilliant mind you will find a thousand desperate students and early professionals at the beginning of their careers trying to get as much exposure as possible. So they push their work like crazy even though it's not at a high level yet. This lowers the Indian average. I fully understand the reasons for this. India is probably the most competitive regions in advertising and many people literally do ads to feed themselves and their families, unlike the in the West where adman do ads to support their lavish lifestyle.

Ma Ivan, io non ti avevo chiesto dell'India. In ogni caso, thanks. Ho dimenticato di chiederti se sei Disbanded: semmai un'altra volta.


Elvis has left the building.

mercoledì 5 marzo 2008

"You are not Reagan, I'm not Gorbachev. (I'm Disbanded)"



Prima o poi bisognava inserire Serge Gainsbourg nella galleria dei Disbanded di ogni tempo. Ho anche a disposizione il video in cui brucia in diretta una banconota da 500 franchi, ma questo (trovato qui) mi sembrava ancora più gradevole. In evidente stato di ubriachezza, eccolo molestare una giovanissima Whitney Houston, a sua volta diventata Disbanded molti anni dopo. Senza mezzi termini (ma con mezze parole, a causa dell'alcol) il padre fondatore di Charlotte dichiara: "You are not Reagan, I'm not Gorbachev, I said I wanna fuck her". Il conduttore prova a mettere una pezza, ma ormai è tardi: la bottiglia è già mezza vuota. In ogni caso, Charlotte non venne concepita quella sera. E se volete un grande scoop musicale, vi rivelo che 5:55 di Charlotte Gainsbourg è copiata da questo tema di Super Mario. Senza dubbio la cosa più Disbanded di tutto il post.


Elvis has left the building

martedì 4 marzo 2008

History repeating?



Dodici anni dopo, Adidas torna a raccontare la storia di questo umile (ma chissà poi se era umile, dalla faccia non sembra) calzolaio di nome Adi Dassler. Allora lo faceva affidandosi alla fotografia patinata ma commovente dei Douglas Brothers. Oggi lo fa con le animazioni alla Pingu, in un lunghissimo spot della 180 di Amsterdam in onda in questi giorni. Ma la storia è la stessa. Forse avrebbero potuto approfittarne per raccontarci che il fratello di Adi (Rudolf Dassler) fondò la Puma. La dimostrazione che sto invecchiando è data dal fatto che personalmente preferisco lo spot dei fratelli Douglas.

Elvis has left the building.

L'uomo giusto nel post sbagliato. (Lui vorrebbe essere in quello su Colette).



Mi domando: quanti punti di Disbandedness perde Keith Richards con questa campagna pubblicitaria? zero? venti? cento?
A voi la risposta. "Alcuni viaggi non si possono esprimere a parole", dice il claim. Ma certe foto li possono raccontare benissimo.

Elvis has left the building.

domenica 2 marzo 2008

Colette presenta le sue nuove linee.



C'è qualcosa di immutabilmente triste nella moda e nelle sue icone così fintamente Disbanded. L'ultima trovata viene da Colette,
celebre negozio-boutique di Parigi e del web intero, che espone dentro queste teche di resina alcuni grandi marchi realizzati con cocaina mista a zucchero. Per essere precisi, l'installazione proviene dalla mente di un artista svizzero il cui nome finto è Comenius Roethlisberger (il nome vero lo ignoro) e intitolata "Dearest Constellation, Sweetest Invitation". Qualsiasi cosa stiate facendo oggi, sentitevi molto, molto più utili di Comenius, finto Disbanded #33.


Elvis has left Paris.