martedì 29 giugno 2010

10 ore per finire il match, 1 ora per fare l'annuncio.



Sempre amato gli "instant ad", quelle pubblicità fatte al volo su un fatto o un evento di attualità. La JWT London ha fatto uscire questo poster un'ora dopo la fine del match più lungo della storia del tennis (quello durato 10 ore, con il set 70-68), per il suo cliente Kit Kat e il suo celebre claim. Inevitabile che gli venisse in mente, però - che so - poteva anche succedere che qualche altra JWT facesse prima soffiandole l'idea, e sarebbe stato dramma.

Elvis has left the building.

lunedì 28 giugno 2010

Cannes 2010, Category "Non ha vinto niente but I like it".

Dalle Shortlist di Cannes, quattro che non ce l'hanno fatta a diventare leoni.











Elvis has left the building.

sabato 26 giugno 2010

Cannes: deciso il Grand Prix 2010 e già che ci siamo anche quello del 2011.



Dopo anni di "operazioni" e spiazzanti virali, il Festival di Cannes come previsto riscopre lo spot classico: vince Old Spice (W&K) contendendolo fino all'ultimo a Johnny Walker. La campagna Nike dei mondiali (altra super favorita) non era stata iscritta, perché uscita troppo tardi: così può già ipotecare il GP 2011. L'Italia esce dal Festival di Cannes con gli ultimi 3 leoni in TV: due argenti (Rolling Stone magazine, BBDO e ING Direct di Leo Burnett, quello delle persone attaccate al manifesto) e un bronzo (Citroen, EURO RSCG). Un totale di una quindicina di preziosi felini (sapete quanto costa farsi fare una copia in più di un leone?) da riportare a casa, bottino insperato e forse folle da pronosticare alla vigilia. La creatività nazionale è quindi apparentemente resuscitata? Who knows. A parte lo sforzo creativo delle agenzie, ci sono tre concause per questo successo: l'ottimo lavoro lavoro dei giurati italiani, che hanno spiegato, difeso, convinto. Recuperando lavori che a volte erano addirittura in 16esima posizione, ma poi si sono trasformati in metallo. E' così che si fa. Altra cosa che ha contribuito a questo risultato è stato - banalmente - il proliferare di categorie e la conseguente distribuzione di più statuette. E per finire, non si deve dimenticare che circa una decina di leoni provengono dalla stessa campagna ("Auditorium"), che però fallisce proprio nella categoria più prestigiosa e forse più pertinente a quel lavoro: la Titanium, dove non entra in shortlist. Del resto mai nessun lavoro italiano ci è mai entrato. Ma alla JWT possono consolarsi visto che, a occhio e croce, grazie a quella retata di leoni l'agenzia dovrebbe uscire da questo Festival come una delle top 3 di tutto il mondo.

Elvis has left the Palais.

giovedì 24 giugno 2010

La prova che Cannes è una lotteria, in poche righe piene di vocali.




Come può accadere che una campagna nel 2009 a Cannes non entri nemmeno in shortlist, e l'anno successivo vinca il Grand Prix (e venga poi squalificata)? E' una bella domanda, e non lo dico perché l'ho posta io. Accade infatti che il GP della stampa venga dato a questa campagna per lo Scarabeo della Ogilvy Mexico. Ma il sito AdWeek scopre che la campagna è presente in molti blog già nel 2008: e quindi, andando a spulciare, si vede che era stata già iscritta al Festival lo scorso anno, cosa vietata dal rigido regolamento del festival dei fake. Quindi il Grand Prix viene revocato, e lo vince una campagna con Marylin Manson e altri figuri della BBDO Brazil. A parte farci disquisire se sia giusta o meno questa severità, la storiella ci insegna quanto Cannes sia una lotteria: un anno la tua campagna può non entrare, ma con una giuria diversa può essere un Grand Prix. Roba da togliere il sonno a molti creativi. E la reputazione a molti festival.
(L'Italia come già raccontato vince un argento con le Rear view Cameras di DDB e un bronzo con Museo del Fumetto di JWT.)

Elvis has left the building.

Il figlio segreto di Elvis, già ubriaco di cioccolatini al whisky.



Oltre al prevedibile GP per "Be Stupid" di Diesel, la categoria tutto sommato più facile da fruire di tutto il festival (quella dei Poster: non devi passare le ore a vedere video di case histories) premia la bellissima operazione del Teletrasporto, già vista qui a gennaio. L'Italia prende un altro oro con l'operazione-Auditorium, intesa qui come ambient (per questo è nei Poster). Ma quella che vediamo qui è la più Disbanded di tutte: bambini ubriachi per via di cioccolatini al whisky. Da 0 a 10,è fake 11.

Elvis has left the Palais.

mercoledì 23 giugno 2010

Cannes 2010: no Grand Prix on Radio Lions.



E anche questa è una notizia. Sembra che il GP naturale dovesse essere assegnato alla campagna per la Croce Rossa della Colombia, ma le regole prevedono che le campagne sociali non possano vincere il GP. Quattro ori se li è invece portati a casa questa campagna per la birra Dos Equis, con il personaggio di Mr. Interesting, già protagonista dei relativi spot. Ancora una volta Cannes Radio premia la scrittura più che il trick sonoro (come dimostra la più premiata campagna radio di tutti i tempi: Real men of genius, o le fantastiche serie di National Thoroughbred Racing), motivo per cui alla fine i radio li fanno i copy, generalmente. Riporto da un articolo: "Jury head Paul Lavoie, chairman of Taxi, said that the jury particularly liked the end line, "I don't always drink beer. But when I do, I drink Dos Equis". Noi fanatici della radio ci accontentiamo di queste piccole cose. Sfumature, si potrebbero chiamare.

Elvis has left the building.

lunedì 21 giugno 2010

Auditorium entra nel Cannes Auditorium, e altre piccole soddisfazioni dell'Italia di Lippi.








Dopo i primi annunciati, meritati e speriamo-servano-a-qualcosa-successi della campagna Auditorium di Heineken (2 ori e 2 bronzi nei Promo Lions, aspettando Titanium e TV, più qualche shortlist varia), ecco le per-ora-shortlist italiane nella categoria Press di Cannes. Curiosamente le unisce una stessa caratteristica: raccontano tutte e tre delle storie (e, of course, si sono viste pochissimo). JWT firma la seconda fortunata serie del museo dei fumetto e la campagna Rimmel (unica presente nella categoria Cosmetics&Beauty). Mentre la campagna delle Rear view cameras è della DDB. Nei poster entra in shortlist l'ambient di Heineken. Direttore Creativo di tutte queste campagne è Marcello Lippi.

Elvis has left the building.

mercoledì 16 giugno 2010

Se lo squalo di Spielberg giace in una discarica, dove giacerà quello di Batman e Robin?



Recentemente ho letto la notizia del ritrovamento in una discarica americana di uno squalo finto, poi rivelatosi essere uno dei tre squali usati per l'omonimo film di Spielberg: due erano stati distrutti dopo il film, e uno era finito prima negli Universal Studios Tour e poi in quel mare di immondizia. Mi chiedo quindi: se uno squalo-celebrity come quello finisce nella spazzatura, che fine potrà mai aver fatto questo autentico pezzo di plastica rigido comparso in un film di qualche anno fa? A parte l'assurdità di due supereroi che devono sudare le sette camicie per liberarsi di un pesce appeso alla scaletta di un elicottero, e' da notare il grande lavoro del team degli effetti speciali. Noterete che lo squalo quando viene colpito emette il classico suono del pupazzo di gomma vuoto. Pare che la produzione del film sia stata poi multata per aver gettato in mare un pezzo di plastica così grande. (Thanks to i 2 Davidi)

Elvis has left the building.

martedì 15 giugno 2010

Quando Andy Warhol disegnò un piccolo pene su un chip di ceramica spedito sulla luna.




Potrebbe essere il titolo più Disbanded di questo moribondo (ma è solo la fiacca pre-estiva, non suonate la campana) blog. Invece è una storia vera, raccontata da USA Today e da un autorevole programma pseudo-scientifico (video). Nel 1969 si pensò di far salire sull'Apollo 12 un museo in miniatura che raffigurasse qualche esempio significativo degli artisti più quotati dell'epoca (Jasper Jones escluso, del resto la bandiera era già stata spedita con l'Apollo 11). Così Robert Rauschenberg disegnò una linea, Claes Oldenburg raffigurò Mickey Mouse che fa la linguaccia, David Novros e John Chamberlain delle figure geometriche. E Andy Warhola? Un razzo, apparentemente. Di quelli che spesso compaiono sulle piastrelle dei bagni pubblici o nelle cabine telefoniche.

Elvis has left the building.

mercoledì 9 giugno 2010

DOD (David On Demand).



Ecco cosa trovate se cercate su Facebook "David Perez" o David on Demand: "My name is David Perez. Leo Burnett is sending me to Cannes on one condition – I have to do anything you tweet me. 24 hours a day, all week long. Oh – and I’ll be wearing a pair of webcam glasses. Watch it all go down on DavidonDemand.com". Il ragazzo però sta già mettendo le sue grasse mani avanti, dichiarando che anche DoD ha dei limiti. In ogni caso, più che di David, mi sembra una bella idea di Leo.

Elvis has left the building.

venerdì 4 giugno 2010

Il primo banner profumato.



Divertente super-fake brasiliano per annunciare un nuovo profumo. Cosa meglio di un bel banner profumato da lanciare su larga (?) scala negli internet point di tutto (?) il Brazil? Verrebbe da chiedersi cosa succede se clicchi il banner da casa. Ma ancora una volta l'idea funzionerà grazie al tam tam sul web, e ai click a questo video. Per il resto io ho cliccato ed è uscito fuori un odore di silver in Cannes.


Elvis has left the building.