mercoledì 30 settembre 2009

Disbanded per un soffio.



Ma c'è rimedio.

Elvis has left the building.

Tragic happens.



Ha fatto molto meno scalpore dell'arresto di Roman Polanski in Svizzera (notizia che ha diviso in due il mondo, e che ha posto qualche interrogativo), ma tre giorni fa è morta Susan Atkins, la donna che accoltellò Sharon Tate nella tragica notte del 1969, e successivamente scrisse PIG sulla porta di casa con il sangue di lei. Seguace di Manson, era malata terminale di cancro e ha passato 40 anni in prigione. Quando la storia si risveglia, di solito lo fa per bene.

Elvis has left the building.

martedì 29 settembre 2009

L'incubo ricorrente del sig. Ikea.



Le immagini del più grande disordine domestico mai rinvenuto a memoria d'uomo. Nemmeno il salottino di una sala VIP dell'Alitalia versa in questo stato. Le immagini sono state scattate dalla polizia di Houston durante un sopralluogo pre-evacuazione di uno dei mille uragani (sempre con nomi di donna) che visitano gli Stati Uniti. Noterete anche il rigido sistema alimentare salutista a cui si sottoponeva l'inquilino della casa, probabilmente magro e in salute. Lo immagino leggere molti libri, anche. Ed essere un tipo cordiale.

Elvis has left the building.

venerdì 25 settembre 2009

Era il migliore a smontare le accuse.



Si legge nella sua biografia che Nathan Sawaya smise di fare l'avvocato nel 2001 per dedicarsi alle sue sculture di Lego. Otto anni sono in effetti il tempo necessario per costruire le opere che si vedono qui, alcune obiettivamente straordinarie. Quando meditate di ritirarvi e di farla finita con il vostro tedioso lavoro, pensate a questa come una entusiasmante possibilità. Servono soltanto un milione di pezzi circa, e forse uno zio ricco morto da poco.
(Belle anche queste riproduzioni di foto celebri)

Elvis has left the building.

lunedì 21 settembre 2009

Disbanded lettura della foto meno Disbanded del mondo.



Oggi Kokura splende soprattutto di notte, impressionante lo scroll nel formato gigante. La città del Giappone doveva essere distrutta da Fat Boy, la bomba atomica che per motivi di maltempo e di nebbia finì invece su Nagasaki. Fa un certo effetto rileggere (o leggere, come nel mio caso) la lettera che Einstein scrisse a Roosevelt, pressandolo affinché anche gli Stati Uniti si dotassero di un'arma così potente prima che lo facesse la Germania. Del resto Albert faceva il suo interesse, e non si può dire che successivamente non si sia battuto per la pace. Però è lecito chiedersi: e se la stra-famosa-stra-abusata foto della linguaccia fosse stata scattata poco prima di leccare il francobollo? Ha! (Un po' meno simpatico forse?)

Elvis has left the building.

venerdì 18 settembre 2009

Personaggi pubblici che non sopporto senza una ragione precisa.



A metà degli anni '80 ingannavo il tempo in una radio privata di Roma che sorgeva (il verbo, mi rendo conto, non è perfetto) nelle cantine di un amico che l'aveva messa in piedi. Noi eravamo un gruppo di ventenni che si divertivano a passare i dischi in uscita in quel periodo: i primi U2, i Killing Joke, i Big Country, queste cose qui. La radio si sentiva solo in alcune zone di Roma, ma in quelle zone era diventata molto popolare e amata. Anche perché, qualche anno prima di "Avanzi" e simili, ci eravamo inventati una serie di finte pubblicità radiofoniche, parodia di quelle più famose che passavano in televisione. Tutti le conoscevano: il mio primo colloquio in assoluto nella pubblicità lo feci proprio portando quegli stacchetti invece di un portfolio. Ora accadde che proprio sotto la nostra frequenza (97.5 MHZ) ci fosse un'altra radio, che si accavallava drammaticamente alla nostra. Si chiamava Radio Jolly. Uno dei DJ di questa radio era un tizio scatenato con la zeppola, che diceva solo cose molto stupide, in quel modo caratteristico di fare la radio che può fartela odiare. Perché la radio è così: può essere (ed è) il mezzo più bello del mondo, ma può anche essere il più fastidioso, se il DJ è troppo impostato o - peggio - troppo gasato. Se poi, disturba il tuo rock-colto-di-cui-sei-tanto-fiero con un sound del tutto inutile, tu lo ammazzeresti. Quel DJ si chiamava LorenzoLorenzo, diventato anni dopo Jovanotti. Assistere alla parabola ascendente di questo mezzo scemo (oggi non lo penso, ma allora sì e l'avreste pensato anche voi), fu abbastanza sorprendente e triste per me. A una prima fase di mio rifiuto e disprezzo, durata anni, seguì un lento e mesto ravvedimento: in effetti dovetti ammettere che - a differenza mia, triste DJ senza difetti di pronuncia - il tizio con la zeppola aveva del talento. E non era scemo per niente. Il periodo dell'ombelico del mondo, per esempio, tutto sommato non era poi così male. E anche lui, ripulito di quell'effetto-popper inquietante, in fondo ora se ne stava al posto suo abbastanza bene. Negli ultimissimi anni però deve essere successo qualcosa, perché non lo sopporto più di nuovo. Forse è accaduto quando, primo uomo sulla terra, ha avuto una figlia. O quando ha scritto quella canzone al caramello che dice testualmente "dedicato a te.. che sei... semplicemente sei... e non lo sai..." che mi fa rimpiangere il tempo in cui si sganasciava a Radio Jolly, gridando cose altrettanto insensate. Ora io so bene che nell'Italia di oggi sono altre le persone che dovremmo non sopportare, però nella mia personalissima galleria di odi Disbanded non del tutto motivati, ci sta pure lui. Credo che sia una brava persona, ma penso che stia ancora pagando lo scotto di aver disturbato, quella volta, il mio pezzo dei Dream Syndicate con una canzone di Sandy Marton, che la copriva nei punti salienti. Ma credo soprattutto che non gliene freghi niente, di tutto questo, in effetti.

Elvis has left the building.

mercoledì 16 settembre 2009

Chiunque ci sia dietro l'angolo.



Una galleria di invenzioni totalmente prive di senso e in certi casi addirittura nocive per l'uomo. Superiori, come Disbandedness, il Robot che risponde al telefono ma non può parlare, la gabbietta per sospendere nel vuoto vostro figlio, il fucile che spara dietro l'angolo (chi c'è c'è), e la valigetta anti-scippo: tiri una cordicella e tutto il contenuto finisce sul suolo, alla mercé di chiunque. (Thanks Andrea N).

Elvis has left the building.

lunedì 14 settembre 2009

NY clubbing archaeology Disbandedness.



Che fine hanno fatto gli storici locali delle prime serate newyorkesi? Ecco un'interessante galleria raccolta da Weekendance, in cui scopriamo ad esempio che il mitico Paradise Garage (quello che ha dato il nome al Garage Sound), è tornato ad essere un garage. The Gallery, il più famoso di tutti, vive ancora in questo sito, dove il DJ Nicky Siano si autocelebra con tristi foto rotanti. Era il 1971, e a quei tempi in quei locali non si vendevano alcolici; si andava lì solo per ballare, conoscere gente ed eventualmente diventare dei miti, più o meno. Ma secondo me, a giudicare dal questa immagine di Nicky DJ, qualcosa era comunque in vendita, e non penso fosse solo caffè, anche se lì sulla destra vedo una tipica Cup di cartone che potrebbe contenerlo.

Elvis has left the building.

Un'immagine di The Loft.



(post mai pubblicato)

domenica 13 settembre 2009



(Interno giorno, Ministero della Sanità)

- Dobbiamo trovare qualcuno di autorevole ed esperto, meglio se nel mondo della scienza.
- Che ne dite di Topo Gigio?
- Interessante. Ma non sarà troppo inflazionato?
- Inflazionato? Ma no, non siamo più nel 1970. Topo Gigio non se lo caca nessuno, nemmeno più i bambini.
- Avete ragione. I bambini non lo conoscono proprio.
- Ho regalato il pupazzo a mio nipote a Natale scorso e ha pianto per il disappunto.
- Forse allora non è una buona idea, quella di usare Topo Gigio, che dite?
- Ma no, dimenticate che per tutti gli over 40 Topo Gigio è ancora qualcuno. Puntiamo su di lui, per combattere questa pericolosa influenza. Siamo pagati per prendere decisioni. Prendiamone una coraggiosa e usiamo Topo Gigio.
- A proposito: il canarino Titti è maschio, lo sapevate?
- Titti di Silvestro? Ma stai scherzando, non è una femmina?
- No, è un maschio. L'ho visto su Internet.
- Con quelle ciglia e quegli occhioni? Mah...
- Allora per la prossima campagna del gay pride, già sappiamo chi usare...
(Tutti insieme) - Ah! ah! ah!

Elvis has left the building.

mercoledì 9 settembre 2009

In questo post non si parla di pubblicità, come da accordi.



Gli scam-ads (annunci pubblicitari finti) stanno uccidendo i festival di pubblicità di tutto il mondo. Un tempo erano solo un prurito più o meno sotto controllo, ma da quando (specie ad est) si è arrivati a inventare i prodotti, prima ancora degli annunci, o (a ovest) a scavalcare allegramente la mancata approvazione dei clienti, l'imbarazzo si è sostituito alla gloria, e la mancanza di credibilità sta rischiando di trasformarsi - alla lunga - in un danno anche economico. One Show è il primo premio pubblicitario mondiale di una certa rilevanza che cerca di opporsi agli scam ads. Lo fa con le minacce: se iscrivi un lavoro per un cliente inesistente, o iscrivi un lavoro non approvato dal cliente, sei fuori dalla competizione per 5 anni (oddio, come deterrente non è così spaventoso). Se iscrivi un lavoro uscito una sola volta, magari di notte, con il chiaro proposito di vincere premi e basta, sei fuori per 3 anni. E' una nobile e coraggiosa iniziativa, che priverà il One Show di svariate migliaia di dollari, e che renderà le giurie lentissime: pensate infatti a quante polemiche, proteste, ricorsi, dietro a ogni singolo pezzo iscritto. Perché il confine non è mai così netto come quelli di One Show fanno finta di credere, e la regola non è mai troppo univoca. Però l'iniziativa è bella, specie se confrontata con la filosofia dell'"iscrivi-più-che-puoi" e "aspetta-un-attimo-sto-inventando-una- nuova-categoria-per-te" di festival come Cannes, e meritava spazio perfino in un blog come questo che si guarda bene dal parlare di pubblicità, o di anteporre tre inutili lettere alla propria intestazione.

Elvis has left the building.

martedì 8 settembre 2009

lunedì 7 settembre 2009

David Foster Wallace su Jimmy Connors.



“Non so se lo sapete, ma Connors aveva uno degli stili più eccentrici nella storia del tennis. Pur essendo un giocatore aggressivo e di potenza, raramente scendeva a rete. Inoltre serviva come una ragazzina rachitica, e colpiva sempre la pallina di piatto, senza spin (cosa pericolosissima, perché l’assenza di spin rende la pallina impossibile da controllare). E il suo gioco era tanto più assurdo in quanto la racchetta che generava questo fuoco di retrovia era una Wilson T2000, incredibile oggetto metallico nonché una delle più merdose racchette da tennis mai costruite, vista dalla maggior parte dei giocatori come un attrezzo utile tutt’al più come arma di difesa o strumento per togliere i grossi sassi dal giardino dietro casa e roba del genere. Connors era pazzo di questa racchetta, e continuò a usarla anche quando la Wilson la mise fuori produzione, perdendo tra l’altro in questo modo potenziali contratti pubblicitari per milioni di dollari. Connors era anche eccentrico (e a tratti repellente) in decine di altri modi, nessuno dei quali rilevanti ai fini di questo articolo.”
Solita postilla del Colonnello, questa volta davanti a un'insalata con troppe foglie: prova a cercare gli incontri di Connors su Youtube, tu che sei pratico: troverai match contro Laver e Rosewall (primi anni 70), così come partite contro tennisti contemporanei. Lui c'è sempre, c'è sempre stato. Jimbo era un antipatico che ha attraversato le ere tennistiche, ma quando arrivi alla semifinale degli US Open a 40 anni, non ti odiano più, e hai lo stadio tutto per te. Non è stato il più grande tennista di sempre, ma ha vinto più incontri di chiunque altro (1337, contro 277 sconfitte, per capirci Federer è ancora 600). Ha attaccato la racchetta al chiodo nel 1994. Pare che fosse troppo pesante, e il chiodo ha ceduto.

Late add: il doppiatore di Paperino ci spiega i vantaggi di questa racchetta.
Even later add: McEnroe in camicia contro Djokovic agli US Open.

Elvis has left the building.

mercoledì 2 settembre 2009

La prova inconfutabile della non-esistenza degli UFO.



Chi redige questo blog ha avuto la fortuna di crescere in un tempo in cui esistevano gli UFO. Vi assicuro che era una bella sensazione pensare che sopra le nostre teste ci fosse qualcosa o qualcuno che avrebbe sempre potuto fare giustizia, nel senso di dare finalmente una priorità alle cose, o una direzione alle nostre vite nel modo più spettacolare di tutti: ridicolizzandole. Perché questo avrebbe significato la discesa in terra degli extraterrestri, dopo tutto. Evidenziare con un fascio di luce gigante i nostri limiti, rendere pulviscolo i macro problemi che affliggevano i cugini più scemi dell’Universo, cioè noi. Che gusto se fossero stati pure razzisti, pensavo. Ovviamente parlo di un razzismo di tipo evoluto: “Tutti quelli che posseggono un HUMMER: da questa parte, è solo per una formalità”. Sarebbe stato troppo bello. Inoltre, se solo fosse arrivata la prova certa della loro esistenza, sarebbe stata di gran lunga - e sarebbe ancora - la notizia più importante di tutti i tempi: più della morte di Gesù, per dire. Più della bomba atomica. Più di Elvis. Alla fine degli anni Settanta, quando le piccole tv private iniziavano a regalarci i primi seni femminili (per molti di noi UFO anche quelli) io attendevo invece con gusto una trasmissione condotta da due Disbanded, uno dei quali con voce roca e sopracciglia molto folte, in cui si faceva il punto su avvistamenti e altri fenomeni dei nostri amici non-ancora-venuti dallo spazio. Due geni, a ripensarci oggi: chi mai potrebbe condurre un programma per una o due ore parlando - letteralmente - del nulla? Sì, è vero, è quello che è accaduto ogni giorno nei 30 anni successivi di televisione italiana, ma loro lo facevano credendoci davvero, utilizzando più parole che filmati. L’altro dei due, quello con le sopracciglia normali, aveva due occhi spiritati come se avesse visto un marziano poco prima, o della droga. E tu eri talmente suggestionato da dare più credito alla prima ipotesi.
Comunque sia: gli anni sono passati a gruppi di dieci, e oggi è accaduto qualcosa che allora non era nemmeno immaginabile. E' accaduto che tutti abbiamo in tasca una telecamera. Se qualcosa di non previsto solca i cieli, fossero anche le tragiche traiettorie convergenti di un aeroplanino e un elicottero, stai sicuro che c'è un telefonino a filmarlo e metterlo in rete. Eppure gli avvistamenti degli UFO, improvvisamente, sono crollati. Se ieri erano 10, oggi dovrebbero essere 1000, e invece sono sempre 10. E se ne parla molto meno di prima. Foto e filmati sono anche peggiorati anche qualitativamente, tanto da far rimpiangere i riflessi dei vecchi lampadari della cucina e le scodelle lanciate su un prato. Scomparsi, proprio ora che, in teoria, avrebbero dovuto proliferare grazie alle armi di moltiplicazione di massa tascabili . Dunque non esistono, non sono mai esistiti, e io stesso sono stato ingannato. Ecco, considero questo il più grande tradimento consumato ai danni dell'umanità. Nel momento della rivelazione, gli UFO si sono dati. Spariti prima ancora di apparire. Troppo superiori forse per farsi catturare da un Nokia, o per sporcarsi con i nostri gas e le nostre emissioni. E così ci è rimasto poco in cui credere: qualche mostro, due o tre funamboli, un paio di bambini prodigio. Poca cosa. Noi non siamo soli, diceva la tag line di un film. Sì invece, dicono i titoli di coda.



Gli UFO e Elvis have left the building.