giovedì 24 novembre 2011
UnPresidents.
Senza volere entrare nel merito della nuova campagna UnHate di Benetton, mi piaceva mostrare qui la versione contemporanea della stessa idea. Oggi si può lanciare lo stesso messaggio senza scomodare Papi o Presidents: forse si ruberà meno la scena, ma si riesce certamente a emozionare di più. Un po' di visibilità gliela regala TED (quello serio) che ha premiato questo progetto con la massima onorificenza. (Quindi era giusto che anche il TED di serie D* se ne accorgesse).
Elvis has left the building.
lunedì 21 novembre 2011
La donna piuma.
Puoi ammirare quasi giornalmente questa fotografa giapponese che dal suo blog si affaccia al resto del mondo in pose diverse,
ma sempre librandosi nell'aria. Una piacevole galleria Disbanded, realizzata senza postproduzioni, ma solo con salti e zompi. Mediamente Disbanded. (Via)
Elvis has left the building.
mercoledì 16 novembre 2011
Tratto da una storia vera.
La trama: dopo aver bevuto litri di amaro, i nostri due protagonisti credono di avvistare una zattera (scambiata per un "barcone")
con dei loro amici a bordo vestiti in smoking e accompagnati da grandi strumenti, del tutto inermi ai loro posti nonostante ci sarebbe da agitarsi non poco. Come siano finiti in quella situazione non ci interessa, tanto è tutto un flash. Dopo la disintossicazione gli viene tolto il brevetto da piloti e anche la patente nautica. E anche la bottiglia.
Elvis has left the building.
martedì 15 novembre 2011
domenica 13 novembre 2011
Molto prima di Sartorialist.
C'era già qualcuno che, appostato sempre allo stesso incrocio di NY, fotografava la gente passare. Il Times ne fece una rubrica fissa. Erano gli anni '70, non c'erano le foto digitali, non c'era nemmeno internet, e Sartorialist (il più famoso street style blogger) non era nemmeno nato. Oggi Bill Cunningham, schivo e sempre vestito con la stessa giacca, viene rappresentato in un documentario tutto suo "A life On the Street". Per 20$ gli avrei trovato un titolo migliore, ma pazienza. Consigliato e Disbanded.
Elvis has left the building.
martedì 8 novembre 2011
"Non posso promettervi nulla". E io gli credo.
Ha ancora una volta ragione il mio blogger preferito Copyranter: questo è il manifesto elettorale più onesto di sempre. Alla fine ci credi, e perché non dovresti? Dove lo trovi in Italia uno che scende in campo scrivendo "non vi prometto niente"? Mi piacerebbe potervi dire che questa franchezza paga molto di più della manifesta disonestà, ma la storia purtroppo dice che da noi chi ha promesso mari e monti (senza mantenere nulla se non la poltrona) è rimasto in carica per 16 anni, e qualche ora ancora.
Elvis has left the building.
martedì 1 novembre 2011
"I dont' believe in psychology. I believe in good moves."
Giusto una riga di tempo per suggerirvi il poetico, bellissimo e struggente "Bobby Fischer against the world" documentario su un uomo che ha vissuto solo per gli scacchi dai suoi 6 anni in poi, diventando campione del mondo e poi impazzendo del tutto e definitivamente. Già trattato in questo blog come personaggio Disbanded per eccellenza, Bobby Fischer si ritrovò ad essere un pedone fondamentale negli anni della guerra fredda: la supremazia dimostrativa dell'intelletto era un'arma troppo ghiotta per gli americani per lasciarla da parte. Ma la parte più bella è quella che riguarda la documentazione del mito, le sue mosse, le frasi, le partite. Poi quando Bobby impazzisce nella sua deriva anche anti-semita e paranoide (lui, ebreo), il film si fa meno interessante e paradossalmente più ordinario, ma tanto è già quasi finito.
Il film è stato da me visto al Festival del film di Roma. Apro parentesi sul suddetto Festival, che ha cambiato già tre nomi in quattro anni. Per il 2012 suggerisco "Festival del Cinema alla romana" visto che i biglietti non si riescono a comprare online (come nel '95), ai botteghini la tua carta di credito è ancora vista come un problema (come nel '79), capita di sentire i vigili del fuoco parlare nel walkie talkie dentro la cabina di proiezione, e tante stupende amenità che non vale la pena di raccontare qui. In ogni caso meglio averlo che non averlo, proprio come Bobby Fischer.
Elvis has left the building.
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