Questo me lo ero perso. Andato in onda durante il Superbowl americano, ma solo in una piccola città del Nebraska (quindi è costato pochissimo), lo spot per la Old Milkwaukee Beer è di proposito più lungo dei 30 secondi acquistati, quindi si auto-interrompe sul più bello. Una pazzia voluta, probabilmente mai vista prima, che si guadagna di conseguenza più di un milione e mezzo di visite online, e addirittura un posto nei 20 best commercial of 2012 secondo AdWeek.
Due filmati pescati questa settimana in giro. Il primo è opera di studenti: una finta campagna sociale per inviare termosifoni in Norvegia. Per tutto lo spot ti chiedi: va bene, ma che volete dirmi? Purtroppo te lo chiedi anche alla fine. Per fortuna la nota stampa che accompagna lo spot ci dice che "si voleva far comprendere che l'Africa non è solo povertà, fame AIDS e crimine; un po' come se vedessimo la Norvegia associata solamente al freddo, mentre c'è ben altro". Insomma operazione al limite del gratuito-fastidioso, ma l'embrione del Radi-Aid pro Norvegia può far ridere.
Di tutt'altro spessore il grande film girato da Juan Cabral, il geniale director argentino di Gorilla Cadbury o delle palline-conigli-verince di Sony Bravia, tanto per citarne qualcuno. Alcune sequenze sono già memorabili. Ma la voce dell'uomo che odia l'estate è forse la cosa più bella del film: notate le pause, le incertezze, i sospiri, i mozziconi di parola. Tutto vero, niente suona finto. Esattamente come i condizionatori: fa venire i brividi.
Ecco un bellissimo esempio di comunicazione sociale che viene dall'Australia. Siccome la Metro di Melbourne stava registrando un po' troppi incidenti mortali, è partita la campagna "Be safe around trains" per lanciare l'allarme a tutte le fasce di età interessate. Questo video è destinato ai viaggiatori più piccoli, ma in realtà vedete bene come parli perfettamente anche a tutti gli altri. Lasciatevi colpire dall'uso leggero e accettabile della morte tragica, dalla canzoncina molto lo-fi anche scaricabile su iTunes, dal delizioso video. Del quale apprezzo soprattutto una cosa: la parte del "prodotto" arriva solo alla fine, non c'è l'ansia di venire subito al dunque, e di "perdere troppo tempo" (uso un immaginario ma sicurissimo virgolettato di un sempre immaginario committente italiano, come immaginarie sono le nostre metro in fondo) con tostapane, medicine scadute e vespe assassine. Naturalmente tutto alloggia su una pagina ad hoc, con tanto di pulsante rosso da premere per dichiarare solennemente che d'ora in poi si farà sempre attenzione in prossimità dei treni. Non c'è nemmeno l'autocelebrazione di un ente o di una società di trasporti, si fa anzi quasi fatica a sapere chi l'ha fatto e di quale città si parli. Ma tanto non ha importanza: sono attenzioni universali, che vanno da Melbourne alle città più arretrate, come Roma per esempio. Agenzia: Mc Cann Melbourne. Tra i commenti pescati al video, segnalo questo: "Its all good, he got his balloon back!" Elvis has left the building.
C'è della pazzia in questo video della Nintendo. Avete presenti i video della Apple, quelli molto keyonte-style, veloci e coinvolgenti? Ecco, questo è il contrario. Cinque minuti di lentezza, in una vera e propria cerimonia di apertura della nuova consolle Nintendo Wii U da parte del suo presidente Iwata. Ci sono dei momenti comici, anche. Fino al momento dell'apertura della scatola mi aspettavo che uscisse fuori un mattone. Ma siamo a Tokyo, non a Porta Portese. Spero solo che ora la stessa idea venga in mente anche a Ikea, con un bel video di un'ora e mezza per il montaggio di una libreria Liatorp da parte del suo fondatore Ingvar Kamprad. (thanks Mauroman)
Mi sorprende che questa notizia sia passata quasi inosservata, o meglio inascoltata, perfino sulla sempre generosa rete propensa a emozionarsi per chiunque detenga un qualsiasi primato. Insomma qui abbiamo a che fare con la prima registrazione audio ever. Pre-cane della Voce del Padrone. Pre-Elvis. Pre-tutto. In poche parole esisteva questa registrazione pubblica, conservata quasi per miracolo su un decrepito foglio di carta stagnola, antesignano del vinile, che nessuno però poteva permettersi di ascoltare; sarebbe andato distrutto, tanto era fragile. Allora gli scienziati sono inventati il modo di raffigurarlo in 3D e tradurlo in suono attraverso meccanismi matematici di cui non voglio sapere nulla. Ed ecco nascere il suono, datato 1878, un anno dopo l'invenzione del grammofono di Edison. Consiglio di ascoltare anche tutti i vari passaggi intermedi. Nella registrazione si sente ridere un paio di volte, e la voce maschile potrebbe addirittura essere quella di Edison in persona (tanto come fai a smentirlo?) che già rideva dei diritti d'autore che stava per incassare. La musichetta si intitola "Mary had a little lamb". E da questo momento è l'mp3 più antico che sia mai stato ospitato dal vostro device. E forse anche il più brutto.
Un divertente video autopromozionale dell'agenzia di Toronto John St., che ironizza sulle "fabbriche dei click" che decretano i successi in rete. Triste, vero e spiritoso allo stesso tempo. Il video lo trovate sul sito sull'operazione. Notare come John St. (sono gli stessi di Catvertising) si definisca un'Advertising agency, senza scappare dalla parola come provincialmente si tende a fare quando si ha paura di non apparire nuovi e attuali.
(Sì, il titolo del post era un omaggio agli Smiths.)
Due video di ciclisti che sfidano la tempesta. Il primo girato qualche mese fa (a luglio), il secondo durante Sandy (thanks Rufo), sempre a NYC. (Nel 1973 Sandy era solo un grande pezzo, cantato da un giovane con il berretto di lana in testa.)
La lingua inglese contempla un verbo bellissimo, che noi non abbiamo nemmeno la possibilità di tradurre. Il verbo è
to Disband. Quando un gruppo musicale si scioglie, loro dicono che è Disbanded. Ma Disbanded è anche una filosofia di vita, un modo di essere e di agire, una condizione umana. Sei confuso? Sei Disbanded. Non hai voce? Sei Disbanded. Sei tornato single? Sei Disbanded di nuovo. E questo è il tuo blog.