mercoledì 25 settembre 2013

Epic Pukes.


Galleria Disbanded di cantanti che vomitano, sebbene alcuni di loro non facciano uso di droghe o alcolici. Creata con maestria da questo artista (ci sono altre foto). 





Elvis has left the building.

lunedì 23 settembre 2013

L'uomo che volerà per sempre grazie a un budino al cioccolato.




Cosa spinge un meticoloso e tranquillo ingegnere californiano a fare incetta di pudding al cioccolato, comprandone addirittura 12.150 confezioni in un solo mese? Le Miglia aeree. Questo tizio scoprì che la promozione in atto su questo prodotto era assai vantaggiosa: ogni 10 codici a barre inviati si ricevevano 500 miglia aeree. Ma le miglia sarebbero diventate ben 1000, inviando i codici entro il primo mese. David Philips (questo l'anonimo nome dell'ingegnere) fa due conti, trova dei negozi che vendono addirittura sotto costo quel budino (25 cent), e decide di tentare l'investimento. Rastrella drogherie, piccoli store, supermarkets. Spende 3000 dollari di pudding. A chi gli fa domande, risponde: faccio scorte per il Millennium Bug (l'anno era appunto il 1999). Ma sorge un problema concreto: non riesce a ritagliare i troppi codici  a barre. Se fa aiutare da moglie e figli, ma è un lavoro estenuante, sono americani e non cinesi, forse qualcuno in famiglia lo avrà anche mandato a fare la cacca, e allora si inventa un'altra soluzione. Contatta la Salvation Army e propone: se tagliate voi per me i codici a barre, io vi regalo il pudding. I volontari si armano di forbici e di pazienza, e in poco tempo tutti i bar code vengono spediti alla compagnia aerea. Non solo, Mr Philips può anche dedurre dalle tasse circa 800$, essendo la sua una donazione benefica. Un genio Disbanded. Che oggi può volare insieme alla sua famiglia in modo illimitato e per sempre, disponendo di circa 1.280.000 miglia (vere, non come quelle nostre che scadono, e presumo anche senza la sovrattassa aeroportuale che di fatto rende le Mille Miglia italiane un premio costosissimo), e di una collezione di  privilegi da frequent flyer da fare invidia a George Clooney di Tra le Nuvole (se non lo avete visto, può bastare il primo tempo). Ma non è tutto. Se avete capito il personaggio, potrete anche immaginare che è un tipo a cui non sfugge nessun cavillo. Grazie a moltiplicatori e bonus speciali, oggi il divoratore di pudding sta continuando a guadagnare miglia, ed è arrivato a toccare i 4 milioni totali. Lui e la sua famiglia hanno già viaggiato in 20 paesi del mondo, e non dovranno mai più pagare per un biglietto aereo in vita loro. Mi piace immaginare le  hostess di American Airlines che lo incontrano in volo, tanto ormai lo riconoscono, e che probabilmente riciclano sempre la stessa battuta gentile, chinandosi su di lui: "some dessert, Mr Philips?"

(Trovato qui, grazie Davide L.)


Elvis has left the building

domenica 15 settembre 2013

Questo genio è Disbanded.




Mi auguro che i brand anche in Italia tornino presto a chiedere delle storie alle loro agenzie di pubblicità. Ma la vedo dura perché fare uno spot costa. E non parlo solo di soldi: costa fatica creativa, capacità di approvare quell'idea, coraggio a venderla ai propri capi. Insomma lungaggini insopportabili per un'azienda quasi certamente in crisi. All'estero però non è così, tanto che l'industria degli spot funziona ancora abbastanza bene. Ecco qui uno spot esemplare, realizzato per Burger King dalla norvegese Try/Apt. Bello lo spunto, il cast, la regia. Quale direttore marketing rifiuterebbe un'idea secondo la quale il gusto del panino vale tutti gli altri sensi più importanti? Bè, sì ne conosciamo tutti diversi. In ogni caso questo spot è un'ulteriore prova abbastanza concreta di come i filoni non dovrebbero mai costituire un limite per la creatività (è invece una causa piuttosto comune di auto-castrazione delle idee tra i creativi). Mille volte abbiamo visto i Geni della lampada in pubblicità, e altre mille il filone dei 5 sensi? Pazienza. Ben venga la 1001 esima volta, se è la migliore. Quello che conta è la storia, come sempre. Altro insegnamento: se il genio non fosse così Disbanded, lo spot non sarebbe così super.

(Agenzia: Try/Apt, Norway. Director: Pal Asberg)

Elvis has left the building.

mercoledì 11 settembre 2013

I passaggi chiave del messaggio YouTube del nuovo Ambasciatore americano in Italia.



Gioviale e americanissimo video di presentazione del nuovo ambasciatore (americano ovviamente) a Roma. Non manca nessuno, nemmeno la nonna Lucy Colussy (che non è una regina del burlesque). Ci sono le bocce, il cibo e addirittura San Marino. Arlecchino e Pulcinella vengono invece inspiegabilmente esclusi. Gatto Budetti, spiegaci l'origine del tuo nome. Il video va visto: is here.

Elvis has left the building.

martedì 10 settembre 2013

Foto che solo le ragazze si fanno (non è vero).




Galleria di foto che solo le ragazze si fanno, trovata qui. Alcune in verità sono trasversali ai due sessi. Esisterà poi  qualcosa di analogo anche per i maschietti, ma Sabotagetimes ancora non l'ha postata. Semmai potremmo aggiungere alla lista, ecco, delle foto in posa davanti allo specchio (più rare tra gli uomini) e una variazione sul tema: la classica foto di Audrey Hepburn tra le proprie foto profilo. Ma qui siamo già su altro filone, intitolato più o meno "icone senza tempo cui vorrei assomigliare o a cui mi sento di assomigliare in qualche modo almeno aspirazionalmente".

Elvis has left the building.


venerdì 6 settembre 2013

Il momento più basso della storia dei Ramones?



Questo è forse il momento più basso l'unico momento basso della storia dei Ramones: il video clip (raro) di Spiderman. Momento Disbanded da vedere. A giugno, nel fucking frattempo, è morto Arturo Vega. Non era così popolare, per cui è facile aver perso la notizia. In vita sua Vega fece essenzialmente una sola cosa: disegnò il logo dei Ramones. Per molti forse è solo una maglietta, ma io mi sono chiesto più di una volta cosa sarebbero stati i Ramones e tutto il punk senza quel logo. E oggi lo so: ho trovato un video girato proprio nello studio di Vega, nel 1975. Senza il logo, forse ancora in gestazione. Guardate che brutto il fondo giallino. Che tristezza quello striscione sullo sfondo, e quel font distanziato male. RIP tutti i Ramones (non è rimasto nemmeno uno in vita), Arturo Vega e la mia canottiera originale dell'epoca presa a un loro concerto e poi buttata da mia madre forse perché lisa, o perché troppo punk.

Elvis has left the building.


giovedì 5 settembre 2013

Il più Disbanded di Instagram.



È lui: questo maestro nero del selfie ha caricato da luglio in poi sempre la stessa faccia, con la stessa espressione e lo stesso sorriso. L'unica cosa che ha cambiato ogni tanto è stato sfondo; qualche volta ha azzardato un baffo, poi ha giocato un po' con i filtri, ma non ha scritto mai o quasi mai un commento (ammetto di non avere letto tutti i post).  "The beginning of something great", sentenziava qualcuno sotto alla prima foto. Sarei stupito se le aziende/agenzie americane di pubblicità si lasciassero sfuggire questa occasione. Se volete diventare suoi followers lo trovate digitando #MrPimpGoodGame.


Elvis has left the building. 

mercoledì 4 settembre 2013

Non era per te, mamma.


Il cinico scherzo che Nathan Fielder (uno che ha un programma di simil-candid camera in Canada) ha organizzato alle spalle di poveri genitori, che si vedevano recapitare un messaggio dai propri figli che facevano finta di essere dei giovani spacciatori. La seconda mamma reagisce con molto aplomb e dignità, prendendola come una personale sconfitta. Il padre è più catastrofico. Purtroppo non ci è dato sapere l'età dei digitatori di testo. (Trovato qui)





Elvis has left the building.




martedì 3 settembre 2013

Trova l'intruso.





Ian Stewart, detto Stu, era nella formazione originale dei Rolling Stones, e suonava il piano. Lo vedete a sinistra della foto, è quello con la faccia quadrata. Di profilo era anche meno appetibile per le transenne di ragazzine impazzite: viceversa la sua scucchia lo avrebbe certamente favorito in qualsiasi fotofinish. Sostanzialmente per questo motivo estetico, venne estromesso dalla formazione quasi subito, rimanendo però nel gruppo nelle sale di registrazione, dove la luce è più fioca e le ragazzine non entrano. Partecipò praticamente a tutti i dischi degli Stones, senza però più salire sul palco. Possiamo quindi dire che i manager dell'epoca dei Rolling Stones si comportarono come se avessero a che fare con una boy band. Probabilmente la prima della storia, o se non altro la più talentuosa (se togliamo i Beatles dalla categoria). Era il meno drogato del gruppo, eppure fu quello che morì per primo, pur senza essersi mai arrampicato sulle palme e poi cadere - come Keith Richards - per emulare le scimmie. Il suo Disbanded-decesso avvenne nella sala d'aspetto di una clinica dove stava per ricoverarsi per alcuni problemi respiratori: lo fulminò un infarto. I Rolling Stones chiesero e ottennero che il suo nome fosse inserito nella Hall of fame insieme agli altri. Le fotografie non vennero ritoccate. Con un po' di ritardo entra anche qui, nella hall of fame dei Disbanded.

Elvis has left the building.