mercoledì 29 agosto 2007
Dall'album Panini dei personaggi Disbanded: figurina #7.
Potresti pensare che bisogna essere poveri, maledetti o dissoluti per essere definiti Disbanded.
Niente di più falso. Prendi la storia di Ram Charan. Quest'uomo dai tratti indiani, quaranta e passa anni fa venne mandato nelle ricche scuole d'occidente per diventare quello che è diventato: il consulente finanziario più pagato al mondo. Senza forse. Non ce l'ho messo del resto. Ram non ha figli, non ha famiglia, non ha amici: ha solo il suo lavoro. E fino a qui è soltanto una storia triste. Ma attenzione, non siamo su Ted Sadness.
Gli indizi di una certa Disbandedness arrivano quando leggi che non possiede una casa. Viaggia così tanto che non ne ha bisogno. Vive in albergo. Non possiede valigie: troppo ingombranti, ti fanno perdere tempo negli spostamenti. No. Solerti assistenti si rimpallano la sua biancheria sporca e quella pulita in grandi scatoloni spediti via corriere nei quattro angoli del planisfero terrestre. Non dice mai di no a nessuno, e se c'è da fare Parigi-Seattle-Mosca in un fine settimana perché un cliente lo chiede, lui lo fa. Lui l'ha fatto. Chi lo ha conosciuto dice che non sorride mai: quello che vedi sarà un fotoritocco. "Quando sei con lui rinunci all'ironia", è un commento che abbiamo raccolto.
Da anni, quest'uomo con un dono divino per i numeri - che ne faceva un bambino prodigio in quel villaggio dell'India dove ora la sua famiglia vive sotto falso nome per paura di essere rapita -, passa la sera di Natale nella casa di un cliente che lo invita.
E che, ne sono sicuro, tra un cappone e un bicchiere di Calvados, troverà il modo di sfruttarlo per ultimo consiglio dorato prima dell'arrivo di Santa Claus. E quando starà lì per ringraziarlo, lui risponderà: "Non si preoccupi, Sir. E' il mio regalo per questa sera così speciale."
Era Ram Charam, Disbanded man #7.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
8 commenti:
Quando lessi la sua storia, la trovai di rara tristezza.
La Disbandedness è spesso triste, je crois.
Bì
Quasi sempre triste, I believe.
Perché spesso nasce da un talento. Prendi le storie di Elvis, di Pete Best, di Maradona e di altre figurine di cui si parlerà, e osserva il tracciato: talento/ricchezza/follia/disbandedness.
Questa storia è bellissima. Grande post Ted.
a-acca a-acca.
(o viceversa)
Bì
sì una bella storia, mi ricorda un film con Nicolas Cage..anzi in realtà anche due "The family man" e il "Ladro di orchidee" follia totale dedizione al lavoro egoismo...dunque Nicolas Cage può essere considerato Disbanded?
La prima parte di Family Man non è un film. E' la realtà triste di un sacco d americani, soli, forzati del lavoro. Però si, in effetti siamo lì.
Il Ladro di orchidee (film che io amo) non lo vedo invece in questo filone.
Quanto a Nicolas Cage non saprei. A me piace molto ma credo sia ben poco Disbanded.
Un po' "Pappafatta", come si usa dire nel MOD world. Nipote di Coppola, ricco da sempre, vita in discesa, tutto facile.
I Disbanded sono di altra pasta.
Mi è venuto in mente il ladro di orchidee perchè lo scrittore ad un certo punto perde il contatto con la realtà, e diventa praticamente folle. Visto che il confine tra creatività e devianza è labile, l'aspetto disbanded sta proprio in questo. L'equilibrio mentale dello scrittore è sempre in procinto di collassare, finchè si spezza, ma proprio negli ultimi minuti del film c'è l'attimo di lucidità in cui lui si rende conto. E che fa? nulla.
Quindi non Nicolas Cage, perchè sì certo che è un "figlio di papà", ma il suo personaggio è disbanded, come secondo me, anche altri dei ruoli che ha interpretato (vedi via da las vegas, Peggy sue si è sposata ec..).
E' il suo alterego-attore ad essere disbanded..mi sono persa...questo post almeno è disbanded??
VOGLIO IL TUBOOOOOOOO!
Sempre mitico Ted! :)
Nicolas Cage. Sapevo che sarebbe successo. Fuggo.
Sempreio
Posta un commento