Una piccola galleria di campagne che difficilmente verranno ignorate al prossimo festival di Cannes. Troppo facile fare analisi di questo tipo oggi che tutto è condiviso con mesi di anticipo, ma come lo scorso anno apriamo questa finestra poco prima che il festival delle idee inizi. Parto con la categoria del futuro, l'unica che sopravviverà a tutti i cataclismi della comunicazione: la radio. Un giorno sarà il mezzo principale, anche per via della ciclicità della storia. Quel giorno potrete riesumare questo post e farvi belli con gli amici. Sempre che esisterà ancora il web. Ecco quindi il radio che ha vinto un sacco di premi pre-Cannes, tra cui un GP al Clio; quindi non gli sfuggirà un leone, sebbene a Cannes per tradizione funzionino meglio le storie lunghe rispetto ai radio di effetti sonori.
Tra i candidati per la TV, fin troppo facile segnalare l'orso di Canal Plus. Ma lo faccio ugualmente, eccolo. Dalla sua parte c'è ormai anche l'essere diventato un Lovemark tra i pubblicitari.
Qualcosa poi potrebbe vincere la nonna zombie, o il lungo spot per Doritos, e per quanto mi riguarda anche Le petit parcour, questi ultimi due in categorie non televisive comunque. Bellissima l'opearzione di Bear 71. Tra i video virali non può non vincere un leone il ladro di televisori sottili, rieccolo qui nella sua bellezza:
Il ritorno del dittatore Ben Ali è una bella operazione da Titanium (molto più bello del propagandistico Kony) ma magari li vedremo litigare in qualche altra categoria: del resto la politica del Festival di questi ultimi anni prevede una moltiplicazione delle categorie, e quindi dei Leoni, e quindi delle iscrizioni. Non fa una piega.
Personalmente ho sussultato durante l'anno per questa piccola grande idea, semplice come sanno essere le cose più belle, e sarei felice se prendesse un leone.
E l'Italia? Quest'anno ci sono tantissimi lavori che possono ambire a dei premi anche pesanti. Se devo sceglierne solo due segnalo The Beauty of a Second della Leo, operazione affidata a Wim Wenders che celebra la vita scandita in attimi, e the Coordown Project della Saatchi, che ha la stessa grande leggerezza e semplicità delle pillole della malattia altrui vista qui sopra. Senza dimenticare Heineken, Angry Birds, e alcune operazioni minori ma molto divertenti che potrano arricchire il nostro medagliere. Più difficile mantenere un livello internazionale sui media classici, ma ormai anche questo è un classico. A proposito: la crisi avanza, ma le tariffe del festival non si abbassano. Un creativo senza una solida agenzia alle spalle può solo guardare tutto dal web. Questo vuol dire che si prevedono moltissimi contatti su Canneslions.com dall'Italia.
Elvis has left the building.
Tra i candidati per la TV, fin troppo facile segnalare l'orso di Canal Plus. Ma lo faccio ugualmente, eccolo. Dalla sua parte c'è ormai anche l'essere diventato un Lovemark tra i pubblicitari.
Qualcosa poi potrebbe vincere la nonna zombie, o il lungo spot per Doritos, e per quanto mi riguarda anche Le petit parcour, questi ultimi due in categorie non televisive comunque. Bellissima l'opearzione di Bear 71. Tra i video virali non può non vincere un leone il ladro di televisori sottili, rieccolo qui nella sua bellezza:
Il ritorno del dittatore Ben Ali è una bella operazione da Titanium (molto più bello del propagandistico Kony) ma magari li vedremo litigare in qualche altra categoria: del resto la politica del Festival di questi ultimi anni prevede una moltiplicazione delle categorie, e quindi dei Leoni, e quindi delle iscrizioni. Non fa una piega.
Personalmente ho sussultato durante l'anno per questa piccola grande idea, semplice come sanno essere le cose più belle, e sarei felice se prendesse un leone.
E l'Italia? Quest'anno ci sono tantissimi lavori che possono ambire a dei premi anche pesanti. Se devo sceglierne solo due segnalo The Beauty of a Second della Leo, operazione affidata a Wim Wenders che celebra la vita scandita in attimi, e the Coordown Project della Saatchi, che ha la stessa grande leggerezza e semplicità delle pillole della malattia altrui vista qui sopra. Senza dimenticare Heineken, Angry Birds, e alcune operazioni minori ma molto divertenti che potrano arricchire il nostro medagliere. Più difficile mantenere un livello internazionale sui media classici, ma ormai anche questo è un classico. A proposito: la crisi avanza, ma le tariffe del festival non si abbassano. Un creativo senza una solida agenzia alle spalle può solo guardare tutto dal web. Questo vuol dire che si prevedono moltissimi contatti su Canneslions.com dall'Italia.
Elvis has left the building.
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