martedì 2 marzo 2010
L'incredibile storia di Christie's, Sotheby's e la morra forbici-carta-sasso.
Takashi Hashiyama, CEO di una casa di componentistica per televisori giapponese, voleva disfarsi dell’immenso patrimonio artistico accumulato dall’azienda negli anni, comprendente quadri di Cezanne, Picasso e Van Gogh (se ci pensate già il fatto che una casa di componenti per TV possegga tutta questa arte è abbastanza Disbanded di per sé). Chi avreste chiamato al posto suo? Ovviamente Christie’s e Sotheby’s, tanto per non sbagliare. Entrambe le case d’asta si presentarono con un piano di vendita, e altri conti legati a questa milionaria operazione. Mr. Hashiyama li valutò con attenzione, ma decise che non era possibile decidere. Così sfidò le due case d’asta: giocatevela a forbici-carta-sasso. “So che ad alcuni potrà apparire curioso” (no, perché?) “ma io credo che questo sia il modo migliore per scegliere tra due cose egualmente valide” sentenziò il CEO, evidentemente un decisionista. Christie’s e Sotheby’s ebbero a disposizione un intero weekend per scegliere l’unica e decisiva mossa. Quelli di Christie’s presentarono la figlia 11enne di un dipendente, che suggerì le forbici “perché è probabile che gli altri pensano che noi si porti il sasso”. Da Sotheby’s furono molto più sbrigativi, e scelsero a caso: carta. Forbice batte carta, e così Christie’s si portò a casa il ricco business: una commissione di alcuni milioni di dollari, vinti a forbici-carta-sasso. Disbanded isn't it?
Elvis has left the building.
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5 commenti:
Great story, where did you get it?
Spirituale come solo i tecnologici giapponesi sanno essere
In Italia, avrebbero fatto ricorso al TAR.
io ci ho vinto, al massimo, un pacchetto di chewing-gum.
che gran pezzo avanti! m'immagino quanto avranno riso i giapponesi, pensando in che condizioni hanno messo le due maggiori case d'asta del mondo. un tajo.
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