Senza nemmeno approfondire più di tanto, così a pelle: conoscete due mondi più distanti tra loro del Che e la Mercedes? Eppure qualcuno, nel marketing della casa tedesca, deve aver trovato pertinente lo scambio di stelle sul basco del comandante: da quella rossa a quella a tre punte, in nome ovviamente della rivoluzione (forse sono gli stessi che hanno approvato lo spot in cui un uomo rinuncia alla sua vita into the wild e sceglie di tornare alla cravatta e alla sua 24 ore appena vede passare una Mercedes). La scelta ha offeso tutti: nostalgici del Che e dissidenti cubani che appoggiati da governatori Repubblicani americani rinfacciano il passato sanguinario del comandante. L'immagine è stata usata per pochi secondi di presentazione in Power Point, ma sufficienti per scatenare tutto questo, e portare alle relative scuse della casa automobilistica. Non mi dilungherò, ma ad aggravare il tutto esiste anche una lunga e lontana storia che riguarda i rappresentanti sindacali della Mercedes e della Ford ai tempi dei desaparecidos, e potete trovarla qui. (Lo stesso articolo del Manifesto omette di specificare, purtroppo, che alla base di tutto non c'è una campagna ma solo una presentazione in PP: non che la sostanza cambi, ma un po' cambia).
Nulla, comunque, è più irresistibile degli autogol evitabili e goffi. (Qui il piacevole autogol della Kellogg's, qui quello fastidioso di Kenneth Cole.)
(thanks Ciccio Ferri)
Elvis has left the building.
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