Arriva sempre un momento in cui la vostra serie preferita raggiunge il picco, e poi inizia inesorabilmente a rotolare verso il fondo, una puntata alla volta, senza più idee. Voi continuate a vederla, ma c'è delusione nei vostri occhi e noia sul divano. Questo momento, questa terribile situazione, nel linguaggio cinematografico-televisivo si chiama "Jumping the shark". Si scopre che la locuzione deriva da un episodio del 1977 di Happy Days, in cui Fonzie scommette di riuscire a saltare con gli sci d'acqua sopra uno squalo, sempre con il suo giubbotto di pelle addosso (thanks Mark Diota). Probabilmente era l'ultima goccia di un vaso già stracolmo, talmente brutta da diventare una locuzione Disbanded. In rete si trova addirittura l'autodifesa dell'incredulo autore dell'episodio, il quale non si capacita di come l'idea abbia dato vita al modo di dire e addirittura a una lista in cui segnalare i momenti di Shark Jumping di ogni programma. Le avvisaglie che la serie sta Jumping the shark sono note: un personaggio centrale viene sostituito, addirittura viene fatto morire, o si evolve in modi che spiazzano lo spettatore. Iniziano ad apparire degli special guest. Si perde coerenza, la serie viene snaturata, o si indugia sempre sullo stesso punto, per mancanza di idee. Questo fenomeno naturalmente riguarda non solo la televisione, ma anche i sequel del cinema, o alcuni programmi radio. Anche in pubblicità, dove esistono filoni che durano per anni, arriva prima o poi il momento in cui il Fonzie della situazione la fa troppo grossa; solo che è più difficile da individuare. Ma in pubblicità le serie si smontano e si abbandonano facilmente. Prima o poi accadrà anche alle campagne Old Spice, come già accadde a serie come Real Men of Genius, o allo storico filone degli Hamlet Cigars. In ogni caso, se avete qualche momento di salto dello squalo da segnalare, qualunque sia l'ambito, this could be the place.
Elvis has left the building.
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