lunedì 10 dicembre 2007

I 15 minuti di celebrità di Scott Halpin. (रेप्रिसे)



Keith Moon, il batterista degli Who, è stato senz'altro uno dei musicisti più Disbanded di tutti i tempi. Tanto per rendere l'idea, era solito prendere tranquillanti che normalmente si danno ai gorilla degli zoo o ai cavalli. Poi amava fare i fuochi d'artificio dentro casa e nei bagni degli hotel, e una volta riempì di esplosivo la cassa della sua batteria per un finale che fosse all'altezza del suo nome. Ma la cassa esplose prima ferendo i presenti. By the way, come dicono gli italiani che parlano l'americano, era anche il più grande di tutti. Tuttavia non è di lui che vorrei parlare, bensì di un ragazzo qualunque che lo sostituì al Cow palace di San Francisco per soli 15 minuti di celebrità (quelli di Andy Warhol, appunto).
Il 20 novembre 1973 gli Who sono all'apice del loro successo e, con l'album Quadrophenia sono in tour in America. Il concerto d'apertura è al Cow Palace di San Francisco. Moon è completamente fatto: di droghe varie, PCP o "angel dust", una sostanza che solitamente si usa come tranquillante e che lui ha preso in dose 15 volte superiore a quella che prendono i cavalli. Dopo pochi pezzi appare chiaro che Keith Moon non può andare avanti. Il drummer viene sbarellato fuori dal palco. Townshend, Roger Daltrey e John Entwhistle si guardano in faccia. Suonano "See Me, Feel Me" senza le percussioni. Townshend si rivolge al pubblico e chiede: "C'è qualcuno nel pubblico che sa suonare la batteria?". Credo che questo sia molto simile al sogno che molti aspiranti-pseudo o non-pseudo musicisti possono avere. La versione rock di "c'è qualcuno che sa giocare bene sulla fascia?" gridato da Cannavaro al megafono durante una finale dei mondiali. Sogni che di solito restano sogni. Invece la domanda risuona veramente al Cow Palace. E come accade sempre quando si è tra amici, un ragazzo grida: "Lui! Lui!" indicando il diciannovenne Scott Halpin, che in realtà è un modesto suonatore di basso e la batteria la conosce appena. Ma questo basta per spedirlo in camerino a fare una veloce prova, dopo il quale i tre Who danno il loro non si sa quanto convinto ok. Il concerto riparte con un paio di pezzi suonati alla meno peggio e il gran finale di "My generation". Per Scott, mille dollari di ricompensa, una giacca autografata in regalo (che gli venne poi rubata) e una bella recensione dai giornali del giorno dopo. E questo è quanto. Il video su You Tube è anche l'unico ricordo. Oggi Scott Halpin parla a fatica di quell'episodio, come se l'avesse rimosso. Non rilascia interviste, nemmeno a noi di Ted Disbanded. Per lui, questo fu anche tutto. Oggi fa il pittore, è sposato, ha un figlio, e fa la spola tra San Francisco e Bloomington, Indiana. Come molti altri "puristi" degli Who, si disamorò della band quando, nel settembre '78 a soli 32 anni, morì Keith Moon. Che di tutta questa storia, come avrete capito, è il vero Disbanded.


Elvis has left the building.

15 commenti:

Anonimo ha detto...

Keith Moon re dei Disbanded!
Fab

Daniele ha detto...

http://youtube.com/watch?v=f67-pqM9dBE

Questo è la storia dei Succo Marcio.
Una band al posto giusto, nel momento giusto.

(Questa Ted non te l'aspettavi).

B. ha detto...

Che poi è curioso: Scott Haplin sembra un po' far parte della stessa (dis)band di Scott Joplin e Janis Joplin, due egregi scoppiatoni della musica.

E' bello vedere Townshend che con lo sguardo incoraggia il ragazzo. Non sembra preoccupato che il concerto vada in merda, no, sembra quasi più felice e stimolato dall'imprevisto che non dal suonare per l'ennesima volta con il miglior batterista del mondo (categoria Disbanded).

Daltrey non si è accorto di nulla. Lui è solo Rimbanded, anzi rimbambed.

onan ha detto...

Bella storia! Chissà se quando è morto Keith Moon ci ha sperato?

Anonimo ha detto...

Povero Keith MOON. Polvere di Stelle o Stelle di Polvere? Oppure la sua vita è stata soltanto un enorme Typos: stelle per stalle.
Pensava alle stelle, alla possibilità di costruire al di sopra del tangibile, e infine, la vita è diventata polvere, e le stelle di polvere finiscono per ritornare al suolo, immancabilmente. L

PS:come dire, quei 15 minuti sono la vita, che è là, vibra di joie et de tristesse, la vie. allora bisogna prenderli, quei 15 min, al completo. et voilà le bohneur!L

Anonimo ha detto...

Scott Halpin forse pensa soltanto: se solo si potessero rivivere, quei 5 minuti!! poi il silenzio per l'eternità!L

stefano b ha detto...

Stavo quasi per crederci Ted.

Anonimo ha detto...

per crederci a cosa?

Ted ha detto...

Ecco sì, infatti: per credere a cosa?
La storia è vera!

Anonimo ha detto...

Questa storia, come uno specchio, mi fa riflettere. Se Scott Halpin avesse saputo suonare la batteria in modo egregio, la sua vita avrebbe preso un altro corso?

Anonimo ha detto...

si.

Anonimo ha detto...

bel post.

Anonimo ha detto...

nel corso del tempo, kissà... come in quel bel film quando Wenders fa dire al suo personaggio: Esiste la Vita, semplicemente...
kissà se poi Scott poi avrà pensato: ah che rabbia! che fare con tutta questa collera? Boh. je vais aller méditer pour me calmer...L

stefano b ha detto...

Che i sogni si avverano. Parlavo di me che ho la coda di paglia, mica della storia.

Anonimo ha detto...

come diceva il grande scrittore americano W. Faukner:"La sapienza deve spingere gli uomini a sognare cose così elevate da far loro dimenticare il sogno nell'atto di cercarle."
Allora,forse, si può continuare a credere che un giorno, camminando, scopri che vicino ai tuoi piedi c'è della polvere fatta di stelle!L