giovedì 3 aprile 2008
"E' andata benissimo: una vera Caporetto!"
E' la settimana dei video rimossi: il racconto di quanto successo su You Tube dopo l'apparizione del video del Disbanded manager della Telecom che dimostra di ignorare non tanto la storia, quanto i modi di dire e il linguaggio delle persone (si dice "è stata una Waterloo" o "una vera Caporetto" già a partire dai 15 ani di età) nelle parole del nostro amico Mauroman, ieri.
"La versione nostrana dell'Al Pacino di "Ogni maledetta domenica", quel
top manager della Telecom che arringa e cazzia la sua platea di
venditori e inciampa in un paragone storico catastrofico, merita un
po' della nostra ammirazione, oltre al pubblico ludibrio e alle grasse
risate. Pensate un po', amici imbonitori, se non fosse stato per l'improvvida
rimozione da youtube, quel video avrebbe fatto raggiungere all'Italia
le vette di ambite classifiche mondiali. Non sto dando i numeri.
Anzi, i numeri ve li cito man mano che li scopro sulla rete.
Il filmato viene uploadato il 1° aprile (bel pescetto per il rampante
manager con l'hobby per la storia). Nemmeno fanno in tempo a caricarlo che nelle prime ore viene già
rilanciato da 5 blog. Nel giro di 24 ore, i blog superano i 30.
Nel giro di un giorno, riesce a raggiungere la quota di 18.000 views
su youtube. Niente male per un video italiano, postato su youtube senza trucchetti
(tipo tags che rimandano a sesso o affini).
Il tasso di diffusione diventa esponenziale. Ecco come lo staff di
youtube definisce il viral sharing del filmetto : "Spreading across
the interweb like Wildfire!.. E, infatti, l'Italia sbanca: il novello Von Clausewitz del marketing
cellulare si piazza al nono posto della classifica mondiale viral
video delle ultime 24 ore. Purtroppo, la rimozione da youtube tarpa le ali al primatista. Il
video è ancora visible, in quanto caricato anche da repubblica.it e da
qualche altro benefattore, ma il frazionamento delle fonti di download
e l'esclusiva fruibilità da parte del ridotto pubblico italian
speaking nel mondo impedirà di puntare più in alto.
Consoliamoci con l'Expo assegnata Milano."
Elvis has left the building.
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16 commenti:
Luciani has to leave the Tim building
Il sito è stato caricato ancora e ancora: su youtube ha fatto il botto, la censura nulla ha potuto e poi Tavaroli e soci sono in galera, quindi impossibilitati nell'esercizio delle loro funzioni.
Come facciamo a presentare i nostri lavori a questi personaggi? Questo è uno che pensa che De Bono sia il cantante degli U2.
Ulteriore visibilità al fattaccio e’ stata data stamane dalla Radio del Sole 24 Ore – melog ne ha fatto un caso... portando altre migliaia di utenti a cercare il filmato...
Ieri sera mi dicono che l'abbia trasmesso Striscia, per cui ormai...
Chissà, forse TIM potrebbe trarre vantaggio dal piccolo incidente mediatico.
Per esempio, facendo di Luciani il degno erede di De Sica nella saga pubblicitaria di TIM.
Il canovaccio potrebbe essere il seguente.
Canali si esibisce in situazioni sociali in cui spara sempre delle enormi cazzate, sbagliando clamorosamente riferimenti storici, scientifici e chi più ne ha più ne metta.
Poi arriva il codino di prodotto, in cui la velina di turno dice: "Luciani, anche stavolta l'hai detta grossa. Scegli le tariffe TIM e così, almeno quando parli al telefono, non sbaglierai mai."
Logo TIM
Pay-off: Tu. Senza burini.
Questa magnifica idea è shareware, potrete venderla liberamente ai vostri clienti telefonici dopo che vi avrò inviato fatturina.
I like it.
E per come è fatto questo paese, è addirittura possibile.
Mauroman ha detto :
“Canali si esibisce in situazioni sociali in cui spara sempre delle enormi cazzate, sbagliando clamorosamente riferimenti storici, scientifici e chi più ne ha più ne metta.”
La nostra amicizia non ti autorizza a rendere pubbliche defaillance che ti ho confessato solo per la fraternità che ci lega. È vero, in un brain storming ho sostenuto che Spartaco fosse il centurione romano che battè i Saraceni a Gettysburg, ma come ben sai il corso Cepu con cui ho preso la licenza media, mi ha scontato tre mesi togliendomi educazione civica e le lezioni di storia. Ma poi, vuoi mettere la mia disattenzione con questa castroneria su Waterloo? Che Napoletone sia uscito sconfitto dal suo tentativo di coltivare kiwi nelle pianure del Belgio, lo sanno anche i coltivatori diretti del Sannio. E poi, sputtanarmi così nel sito del nostro amico Ted….
Forse prima della conferenza il manager si è scolato una bottiglia di whisky maschio senza raschio.
Il fatto cmq resta: questa è la più grossa stronzata mai sentita da quanno l'omo inventò er cavallo!
(cit.: Mandrake & Er pomata)
Ci hai ragione, Canà.
Ho fatto confusione tra Luciani della Tim e la Canalis, visto che poco dopo alludevo al mondo velinaro.
Cazzate grosse tariffe piccole. Tim cazzate senza confini.
Secondo me in un altro paese l'avrebbero piegato come i testimonial dell'ultimo corporate TIM. Ma a 90 gradi come bolle l'acqua. Povero Porro. E poveri quelli di MTV che stanno in famiglia.
Io farei così:
chiamerei la mia agenzia e mi farei aiutare a girare uno a scelta dei seguenti virali:
Apriamo con la ormai celebre assurdità detta alla convention, poi con effetto flashback vediamo il nostro eroe vestito da bambino a scuola, circondato da compagnucci di classe. La maestra sta spiegando la battaglia di waterloo, ma mentre tutti i bambini tengono il libro di storia dritto, lui ce l'ha capovolto.
Oppure
Vediamo un portatile connesso a Internet con la chiavetta di Alice Mobile. Siamo su Wikipedia e le mani digitano la parola Waterloo.
Ora vediamo una ricostruzione della convention in cui il nostro eroe dice: La battaglia di Waterloo si svolse il 18 giugno 1815 fra le truppe napoleoniche e gli eserciti della settima coalizione (Regno Unito, Austria, Russia, Prussia, Paesi Bassi, Svezia, Regno di Sardegna e alcuni stati tedeschi). Fu l'ultima battaglia di Napoleone Bonaparte e segnò la sua definitiva sconfitta. È stata una delle più cruenti battaglie del XIX secolo, superata solo dalla battaglia di Solferino della seconda guerra di indipendenza italiana.
Durò complessivamente otto ore, nelle quali morirono oltre 48.000 soldati. Napoleone voleva attaccare le forze alleate alle sette del mattino, bombardandole con l'artiglieria ma, dato che era piovuto a dirotto tutta la notte e il giorno precedente, non riusci a muovere i cannoni prima di mezzogiorno. Gli scontri avvennero fra le fattorie e i campi della cittadina belga di Waterloo, dove il Duca di Wellington aveva stabilito il suo quartier generale. Napoleone era sicuro di vincere, anche se non poteva contare più sul suo geniale collaboratore, il Maresciallo Berthier morto il 1 giugno 1815,[1] e sul Maresciallo Davout, eroe della battaglia di Auerstedt, che aveva inviato a Parigi quale ministro della guerra e comandante della piazza per affrontare lì un eventuale attacco della formidabile armata alleata ed evitare la possibile caduta della città.
Sin dai primi attacchi però gli inglesi si rivelarono un avversario difficile da battere, e ben presto colonne prussiane apparvero in lontananza sulla destra dei francesi. La strategia di Napoleone era stata infatti quella di dividere i suoi avversari e affrontarli separatamente. L'imperatore francese infatti, prima di arrivare a Waterloo, aveva tentato in tutti i modi di evitare che la superstite armata di Blücher si congiungesse con gli inglesi e i loro alleati sul campo di Waterloo e per questo aveva dispiegato le truppe del Maresciallo Grouchy perché lo intercettasse e lo impegnasse tenendolo lontano dal teatro d'azione principale.
Ma sin dalle prime ore del pomeriggio i francesi dovettero invece combattere anche con le colonne prussiane che arrivavano una dopo l'altra dalla destra, esaurendo le riserve francesi che altrimenti avrebbero potuto essere rovesciate su Wellington. Blücher era infatti riuscito a precedere, in una corsa verso Waterloo, il suo antagonista francese Grouchy, la cui responsabilità in proposito, nonostante gli ordini non chiari di Napoleone, è riconosciuta da tutti gli storici. L'ultimo attacco francese, disperato, fu sferrato dalla "Vecchia Guardia" contro quanto rimaneva delle forze di Wellington, ma fallì. Nello stesso momento i francesi non poterono più contenere l'esercito prussiano sulla destra e la rotta divenne generale.
La battaglia non si concluse con l'immediato arrivo dei prussiani, ma fu invece una battaglia di attrito con i francesi che cercavano disperatamente di spezzare la linea inglese prima che la pressione dei prussiani sulla destra diventasse insostenibile.
Nonostante Wellington dichiarasse in seguito di aver voluto vincere esattamente in quel modo, gli errori commessi da Napoleone nella giornata furono molti e decisivi, mentre inglesi e prussiani si batterono al meglio. In questo senso la vittoria degli alleati appare come dovuta agli errori di Napoleone, mentre la battaglia non è stata decisa dall'abilità militare ma dalla fortuna: alle 16:03 di quella giornata, cinquemila cavalieri francesi del Maresciallo Ney attaccarono l'artiglieria avversaria e riuscirono ad impadronirsene in pochi minuti, grazie a una carica audace e devastante. Per completare l'operazione, i francesi dovevano soltanto rendere inutilizzabili i pezzi nemici, e uno dei modi per farlo era piantare un chiodo nel focone del cannone, ovvero il foro dove passava la miccia. Ma per un colpo di sfortuna, chiodi e martelli erano rimasti tutti nelle bisacce delle selle dei cavalli abbattuti durante la carica. I cannoni rimasero così intatti e furono riconquistati dagli inglesi appoggiando l'entrata in campo delle forze fresche prussiane. Napoleone è stato quindi sconfitto definitivamente.
In seguito a questa battaglia Napoleone fu esiliato a Sant'Elena, dove morì sei anni dopo, il 5 maggio 1821.
Ancora oggi nei pressi di Waterloo è ricordata la grande battaglia ed esiste un museo dedicato all'epico scontro, così come sono state rese luoghi di visita anche alcune delle fattorie nelle quali gli eserciti stabilirono i loro quartieri generali.
Spk: Con Alice Mobile puoi connetterti ovunque e fare sempre bella figura.
Oppure.
Grazie Marcov. Il mio ragazzo da una settimana non riusciva a dormire e a meta' del tuo commento ha gia' iniziato a russare.
Devo dirti che ora che lo leggo anch'zzzzzzzzzzz
Il suo speech writer ha già scritto il discorso di Berlusconi davanti al Presidente della Repubblica: "Signor Presidente, le porto l'Italia dell'8 settembre".
@anonimo
mi sa che il tuo ragazzo deve essere Luciani.
Ma quanto mi dava fastidio la sua arroganza, il suo gergo pieno di insulti, uomo in carriera anni90 fuori tempo, sinceramente avevo fatto caso a questo prima di accorgermi dello strafalcione...
Vero, vero, era già insopportabile prima della frase incriminata. Pettinatura, gesti, timbro e pause, fisiognomica lombrosiana da manager rampante milanodabere anni 80. Ho visto i primi tre secondi e ho pensato che sembrava una macchietta da film : "Naaaaa, così non ne possono esistere ancora, non ci credo - ho pensato - , sarà un casting per il film di Virzì."
E pensate come dev'essere il manager subito sopra di lui, quello che l'ha scelto per quel ruolo, quello che finora l'ha coperto, perché un'uscita del genere non si inventa una tantum, può essere solo l'ennesima di una lunga serie.
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