mercoledì 23 aprile 2008

Portfolio Night e Disbanded Days.


L'8 maggio arriva anche a Milano la Portfolio Night. I direttori creativi delle agenzie di pubblicità sono tutti riuniti in un'unica stanza, e i giovani creativi - muniti di portfoli - li incontrano tutti in una volta sola, scegliendo l'agenzia che più fa al caso loro (o era il contrario?) senza perdere troppo tempo. Potrebbero nascere nuovi amori. Sul sito si possono acquistare i biglietti. Sì, perché la cosa Disbanded di tutta l'operazione è che purtroppo si paga. E' così in tutto il mondo. Anche se in tutto il resto del mondo the days after the portfolio night sono generalmente più allegri e redditizi che da noi.

Elvis has left the building.

97 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma che bello!!!

Finalmente anche a MIlano.

Ma quanTo e dove?

Lacopy

Anonimo ha detto...

Ok, sono Disbanded anche io.
Sul sito ho trovato tutto. Grazieee

Lacopydiprima.

Luis ha detto...

Io ci sarò. Ho già fatto il biglietto anche se non ho ancora ricevuto una mail di risposta. E non nego che ciò mi preoccupa. Ma comunque ci andrò lo stesso. Olè

Anonimo ha detto...

Io quando cercavo lavoro, alzavo il telefono, spedivo delle lettere ben scritte (arte che in Italia pochi conoscono), prendevo l'appuntamento con il direttore creativo o il supervisor di turno, e trovavo lavoro. It's as simple as that, e le cose non sono cambiate :-)

Anonimo ha detto...

Beato te che con una telefonata e delle lettere risolvevi la questione. Comunque l'8 maggio tutti al "Portafoglio Night": se paghi entri, se spalanchi di più il tuo portafoglio ti assumono. Affrettatevi*.
A parte gli scherzi. Inventiamocene un'altra, esiste una dignità dai.


Mr. Becks



*offerta valida solo per i pariolini.

Anonimo ha detto...

Ma è per tutti o solo per stagisti?

Anonimo ha detto...

Mi sembra lo stesso principio applicato dall'Accademia di Comunicazione: paghi quasi come alla Bocconi ma in cambio c'è l'assunzione/stage. Peccato che non è
così.Ma ci sono
davvero tutti i DC d'Italia o solo
alcuni ? In Italia fanno lo sconto
ma chi si ritrovano davanti, dov'è l'elenco?

Anonimo ha detto...

Io ho fatto Hdemia.
Paghi per entrare e avere contatti nelle varie agenzie, poi chiaro che te la giochi.
Ti può andare male ma la base di partenza è ottim, secondo me.

Quanto alle lettere scritte bene, alle telefonate, al conseguente colloquio e all'assunzione: beh, complimenti.
Oggi non funziona esattamente così.

A me l'idea del Portfolio night non sembra brutta né lesiva della propria dignità.

Se hai capacità, è un'opportunità in più per mostrarle.
Secondo me.

Lacopy.

Anonimo ha detto...

ah...c'è ancora qualcuno disposto a pagare per fare il carosello?

Anonimo ha detto...

è una follia, equivale a pagare per avere un colloquio di lavoro,
è assurdo,
io avrei un altro progetto: disertare l'evento e lasciare che si parlino tra loro gli appartenenti alla casta dell'ad italiano, si renderebbero conto che forse più che pagare per far vedere il portfolio li pagherei per non farsi vedere più

Anonimo ha detto...

mamma quanto siete negativi. in fin dei conti è una serata dove se va male parli con dei DC di alto profilo e ti confronti con moltissimi altri aspiranti creativi.
questo vale molto di più di 40 euro.

io prenderei in considerazione anche le portfolio night all'estero. Londra purtroppo ha finito i posti disponibili, ma rimangono sempre Amsterdam e Barcellona.

Anonimo ha detto...

Ma il portfolio di uno studente come dovrebbe essere?

Prendiamo il caso di uno che non può permettersi di frequentare Accademia o scuole simili, ma fa un corso universitario umanistico più abbordabile per le sue tasche (anche se ha poco o nulla a che fare con l'adv, soprattutto per il lato pratico del mestiere)...

Si è letto qualche libro sulla pubblicità per apprendere le informazioni tecniche di base e guarda i siti come adsoftheworld per capire cosa funziona oggi...

Però poi mi chiedo, nel caso voglia fare il copywriter:

- un art con cui collaborare dove lo trovo (in uni non conosco nessuno che abbia questa aspirazione)?

- nel portfolio vanno messi solo lavori pubblicitari o ha anche senso mettere altre cose (poesie, racconti, articoli di giornale,...)?

- nell'ultimo caso, un dc in un colloquio di 15 minuti come fa a leggerlo con attenzione?

- per quanto riguarda i lavori pubblicitari, dato che uno studente non ha cose uscite da mettere e può scegliere i brand che vuole su cui esercitarsi, su quali è meglio orientarsi e quali evitare?

Insomma, a me piacerebbe un incontro con bravi dc non tanto per avere consigli su com'è fatto il mio portfolio, ma su come farlo :)

luca

Anonimo ha detto...

Ciao. Provo a fare un riassunto. Prima però una precisazione: il format di Portfolio Night, creato da Ihaveanidea sei anni fa e alla prima edizione qui da noi, nasce pensando a studenti, neodiplomati, neolaureati etc. Questo perché il senso di mostrare il proprio Portfolio ai Direttori Creativi che partecipano non è quello di pagare per fare un colloquio di lavoro (e ci mancherebbe pure!), ma soprattutto la possibilità di avere da una parte un incontro formativo e consigli utili su come migliorare il book, come fare i colloqui, e tutte le altre (preziose) indicazioni che non sempre chi studia ha modo di avere; dall'altra di cominciare ad entrare in contatto con la comunità creativa in Italia (ad un livello molto alto, visti i nomi coinvolti) e con altre persone che hanno gli stessi sogni, le stesse ambizioni, gli stessi problemi e cominciare a fare "sistema", sana consuetudine quasi del tutto assente nella nostra cultura. Detto questo, se uno ha capacità, come è stato già scritto anche qui, è comunque una possibilità di farsi vedere. Riguardo al prezzo lo abbiamo scritto anche altrove: siamo consapevoli che è più alto che in altri paesi e ci dispiace, ma abbiamo preferito fare la PN6 con un biglietto più alto piuttosto che non farla affatto. Se andate sul sito di PN6 worldwide (dove cliccando Milan avete le info sull'edizione italiana) vi accorgerete che in tutto il mondo l'evento lo organizzano le grandi agenzie (180, DDB, TAXI) e non gli Art Directors Club locali: questo perché prendere in gestione il marchio PN6 ha un costo elevato e le agenzie - che in questo modo investono in immagine - se lo possono permettere molto più di un'associazione no profit come la nostra che, sia detto per tutti quelli che magari non lo sanno, non ha molti fondi (anzi). ADCI non ci guadagna un euro, I Direttori Creativi hanno accettato volentieri, gratis e - secondo noi - sono tra i migliori e più attenti ai ragazzi che si possano trovare. Come si svolgerà la serata: senza entrare in dettagli (che troverete sul sito), ognuno farà tre colloqui personali con tre direttori creativi sorteggiati tra quelli indicati sul sito. In più c'è un happy hour con DJ set fino a tarda sera, per socializzare in un ambiente informale e rilassato. magari a chi manca il primo amore copy o art, lo trova così. Inoltre i portfolio possono essere uploadati sul sito di PN6 e quindi possono essere visti non solo da tutti i DC italiani, ma da tutti i DC del mondo che partecipano alla PN6. E infine, per farci "perdonare" del prezzo alto, se si è studenti, regaliamo la qualifica di studente ADCI per tutto il 2008 (che costerebbe esattamente 40 euro). A cosa dà diritto questa qualifica? A entrare a far parte dell'ADCI con una scheda personale nella sezione studenti del sito (sì, è brutto, lo sappiamo, ma sta per essere completamente rivisto in ottica 2.0), ricevere le nostre comunicazioni (o eventuali inviti a mostre, qualora ce li mettano a disposizione), partecipare agli incontri del Club (compresa la festa che si farà prima di Cannes) e essere oggetto di altre iniziative dedicate che ci piacerebbe fare. NON dà diritto alla copia dell'annual, intesa come il librone rilegato (ma stiamo cercando di capire se si possono creare strumenti didattici ad hoc). Detto questo, negli altri paesi - a parte il prezzo più alto, del quale ho già detto - funziona così da sei anni e ogni anno ci sono sempre più studenti che vogliono partecipare e sempre più città che si associano, quindi magari proprio una stupidaggine non è. Sui portfolio, nessuno si aspetta di trovare book già pronti per Cannes: lo scopo della serata è anche imparare come migliorare quello che c'è, come presentarlo, etc. Se un copy ha racconti, appunti presi su tovaglie di ristorante, idee sparse su fogli, sono anche quelle un portfolio. Uno dei migliori copy junor che ho visto negli ultimi anni, al primo colloquio mi aveva portato tutte cose così. Al secondo aveva seguito i consigli raccolti tra i vari DC e aveva messo in piedi un book vero e proprio e ora, qualche anno dopo, se non sbaglio, ha appena vinto qualcosa a Cannes. Insomma è sempre il pensiero che conta di più, la forma viene dopo. L'idea di andare ad un'altra Portfolio Night, magari con la complicità di un volo low cost, non è niente male. Detto questo, respect per chi pensa che non valga la pena, ma a noi sembra una cosa carina.

Alex Brunori
Consigliere ADCI

Anonimo ha detto...

Alex Brunori ??? The italian genius behind all the Kraft campagns ???

Ted ha detto...

Rispondo all'anonimo che ha chiesto consigli sul portfolio da copy.
Concordo con quanto detto da Alex B, e aggiungo che tutto può servire a mostrare quanto si è creativi. Anzi, per assurdo non c'è niente di peggio di un book troppo "pubblicitario": spesso se ne vedono alcuni troppo accademici o di maniera, e poco spontanei.

Eviterei per esempio categorie merceologiche come gioielli, profumi o beni di lusso, che spesso portano i giovani che preparano i loro book a calarsi in quella ridicola atmosfera di finta poesia che normalmente accompagna queste pubblicità. A meno, appunto, di non usare una chiave spiazzante. Allora sono benvenute.

Anonimo ha detto...

grazie per i consigli!

luca

Vecchio dentro ha detto...

Senza dilungarmi: mi sembra assurdo che per far vedere il proprio book si debbano pagare 40€, ma nessuno è obbligato ad andarci. Almeno in teoria.
Piccola storia: c'era una volta un aspirante stagista che ha mandato una mail a TUTTI i Dc della lista chiedendo loro un colloquio. Solo il signor B**** ha risposto - poi l'ha pure preso anche se la cosa nn si è potuta concretizzare. Degli altri nessuno si è degnato di scrivere neanche un semplice "No".
Mi direte: "Sono moooolto impegnati". Perfetto. Ma come mai Mr Disbanded ha risposto dopo 30 minuti? Lui non lavora?
E quindi: si devono pagare 40€ per avere una minima possibilità?

Anonimo ha detto...

Lacopy e Mr Becks, quando sono tornato dal servizio militare in un anno ho fatto una settantina di appuntamenti con una cinquantina fra direttori creativi e supervisor, per trovare lavoro in agenzia. E l'anno prima c'era appena stata la prima "borsa di studio della Regione Lombardia" che aveva riempito di giovani le agenzie.

Non basta una telefonata e una lettera. Bisogna saperle fare e insistere. Idem per le e-mail, Vecchiodentro.

Se uno spedisce cento curriculum e non gli risponde nessuno, vuol dire che non sa fare. Come minimo deve spedire cento curriculum con cento lettere di accompagnamento ben scritte, e poi riprovarci per almeno tre volte.

La Portfolio Night per 40 euro è un autentico affare.

Ted ha detto...

Penso che in teoria la Portfolio Night dovrebbe essere gratis. Quando ho saputo che era a pagamento, un po' ho storto il naso. Ma poi ho capito quanto ero naif: ovviamente per metterla in piedi un minimo di organizzazione è richiesta, e l'iscrizione all'ADCI per un anno inclusa è già una cosa.

Detto questo 1: tutti i dc che hanno aderito (compreso il sottoscritto che ci viene apposta da roma) non vedono un euro di compenso. Ed è sacrosanto. Ma lo dico perché qui non si sa mai...

Detto questo 2: io ci sarei andato di corsa, ai famosi "miei tempi".

Anonimo ha detto...

Gianni Lombardi, conosco bene la storia: io personalmente telefonavo e mi presentavo con il mio portfolio. Non voglio fare polemica su quel punto. So benissimo che ci vuole pazienza, ma il concetto è un altro: possibile che uno debba pagare che avere una chance? Chi vuole vada e cacci pure i soldi, ma non si lamentasse che poi non si arriva a fine mese. Scusatemi tutti se non la vedo tanto positiva la cosa.
La pubblicità purtroppo non è una professione seria, è una professione cool e di questo me ne rammarico.

Mr. Becks

Vecchio dentro ha detto...

Mi permetto di dissentire con Gianni Lombardi: non serve che una mail sia ben scritta per rispondere con un semplice "no". Se poi è scritta male si potrebbe aggiungere: "No, perché la tua mail non mi è piaciuta" (10 secondi. Cronometrati).
Per quanto riguarda l'insistenza: credi che sia produttivo frantumare i cabasisi ad un Dc, bombardandolo di e-mail?
E comunque rimane sempre la differenza di atteggiamento.
Per Ted: certo che ci andrei se non ci fossero le 152€ di mezzo: in tempo di guerra, ogni buco è trincea!

Ted ha detto...

Vecchio dentro: 152 € why?

Mr Becks: era cool, forse.

Anonimo ha detto...

Gianni Lombartdi scusami, vorrei chiederti - ovviamente senza ironia - quanto tempo è passato da quelle famose e ripetute lettere che inviavi ai Dc. Perchè ultimamente i direttori creativi di nuovo stampo non sono attratti da email scritte bene e magari creative, ma bensì da lavori, possibilmente dotati anche di ottime idee grafiche, che si distinguono dalle bellissime copy. Anche all'estero vedo più o meno la stessa cosa. Non scopro l’acqua calda, ma un copywriter oggi deve avere idee "coicontroccacchi" e, ovviamente, deve saper scrivere bene e sinteticamente. Non penso che un Dc oggi abbia il tempo di leggere fior di email - seppur scritte nel miglior modo – per problemi di tempo. Vige sempre più la regola del tempo tiranno. Comunque la questione è soggettiva.
Io di colloqui ne ho fatti a mucchi (purtroppo) e posso dire di aver notato due correnti di pensiero nelle agenzie: i vecchi e cari amanti della pura scrittura e i fantomatici creativi che se cade una tegola dal cielo, apprezzano l’evento. Quest’ultimi tendono a chiedere idee di tutti i tipi, spesso anche senza head; mentre i primi se non scrivi come Pablo Neruda non ti danno neanche uno stage. (questo perché il below è sempre in agguato, giustamente: la pubblicità è anche quello).

A prox,

Mr Becks

Vecchio dentro ha detto...

Treno+ingresso

Anonimo ha detto...

Vecchio dentro:

se la mail colpisce rispondono, dammi retta.
Una volta ho letto in un post di Ted che solo a lui arrivavano almeno una ventina di richieste di colloquio al giorno. Se la tua mail fa cacare è anche possibile che uno non si metta a risponderti. Mettilo in conto. E scrivine un'altra.

Ted ha detto...

Venti? Io ho detto questo? Il solito cazzone.
Però 4 o 5 sì.

Confermo che è tutta una questione di stile e di forma. Io rispondo praticamente a tutti (o ci provo, almeno) ma c'è una certa differenza tra quelli che scrivono la stessa mail a 100 agenzie, e chi invece ti scrive "di persona" e capisci che vorrebbe lavorare proprio con te.

Però mettetevi anche nei panni di chi (spesso direttore creativo di grande agenzia in crisi) non ha davvero modo di accontentarvi, anzi ha il problema di sovrabbondanza di persone, magari si trova fuori per lavoro,e al suo rientro trova 100 mail tra cui la vostra, scritta male. Può capitare che non risponda. Un po' lo capisco. Anche se al secondo tentativo non ci sono più scuse.

Io la vedo così: per me la mail di cv è un po' il primo lavoro creativo che una persona propone.
E' un annuncio autopromozionale, il che non vuol dire affatto che DEBBA ASSOMIGLIARE a un annuncio autopromozionale. Ma è inutile discuterne in teoria. fatevi guidare dall'istinto e (cosa più importante di tutte) siate naturali.
Almeno per me, funziona.

Vecchio dentro ha detto...

Ovviamente non cambio opinione.
Ti sembrerò presuntuoso ma sono convinto che la mia mail non faceva cacare perché serviva solo come cavallo di Troia.
Come spiegazione mi ha convinto di più quella di Ted. Purtroppo alle volte ci si dimentica che gli altri non sanno quanta importanza può avere una piccolo gesto (qui ci starebbe un lacrimone).

Anonimo ha detto...

Non ho ancora capito se vale la pena andare anche se non si è stagisti.

Anonimo ha detto...

Ma che d'è na baionetta n'email che colpisce? :) ahah :I ops, sorry

Comunque, anche se colpisse non è detto che ti danno il lavoro. It's hard to explain: ma ci sono troppi copy in giro.

Mr Becks

Anonimo ha detto...

Ci sono troppo copy scarsi in giro. Quelli bravi lavorano.

Anonimo ha detto...

Mr Becks e Vecchiodentro, è evidente che non siete molto preparati né in direct marketing, né in email marketing, né in attività di vendita.

Io le tecniche che usavo venti anni fa per trovare lavoro le uso ancora, e funzionano benissimo. Ho scritto anche un paio di libri e un manuale in proposito.

Inoltre da anni ricevo qualcosa come 300/400 email al giorno, per cui ne so qualcosa di come funziona il mezzo e come si gestiscono grossi volumi di posta sia in spedizione sia in ricezione.

Ad esempio anche io rispondo a tutti i msg personali, anche se talvolta qualcuno mi sfugge, o perche' va a finire nello spam, oppure perché mi dimentico.

Con l'e-mail, se il messaggio è personale, il mio consiglio è: se non ti risponde entro 24-48 ore, rispediscigli il msg: probabile che gli sia sfuggito. Se non risponde ancora, se è una questione importante telefona, se non è importante, ritenta tre mesi dopo.

Se cerchi lavoro, fatti vivo ogni tre mesi. It's as simple as that.

Anonimo ha detto...

No, infatti. Io non ne so niente di Direct, di email marketing e di attività di vendita. Io stavo parlando di creatività pubblicitaria. Siccome nella mia modesta esperienza ho scoperto che raramente ti offrono posti di lavoro con una email scritta (in un'agenzia pubblicitaria degna di tale nome), ma te lo offrono per il tuo pass (portfolio), mi sento di ribattere su quello che hai detto. Altra cosa: il cv in pubblicità, almenochè tu non faccia l'account, serve soltanto per controllare i tuoi dati, con il fine di contattarti se l'esito è positivo. Se un Dc controlla i tuoi lavori e ti passa un paio di brief-prova per vedere se confermi la sua impressione, sei assunto. Sul cv ci può anche essere scritto che hai lavorato come lanciatore di chicchi di riso per i matrimoni, ma non gliene frega niente a nessuno. Apprezzo la tua esperienza e i libri che hai scritto, ma c'è anche chi non la vede come te e magari ha avuto un percorso diverso da quello che è stato il tuo miglior modo di agire.

A presto

Anonimo ha detto...

Dimenticavo la firma:

ZORRO

Ops, scusa:

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Chi non sa niente di direct marketing, email marketing e vendita, sa poco anche di pubblicità. E infatti è anche per questo che la pubblicità italiana non è gran che :-)

Anonimo ha detto...

La pubblicità italiana non è un gran che per molteplici ragioni, non soltanto legate ai creativi del giorno d'oggi. Anzi. Viviamo in una nazione dove molte discipline vengono influenzate da una cultura stantia e paracula. In realtà il tutto potrebbe essere molto più facile.

A presto,

Mr. Becks (soltanto per oggi Mr. Milk)

Anonimo ha detto...

At Portfolionight.com think we speak good English, or that we haven�t a creative to submit. Otherwise why, next to the Spanish and French, lacks the Italian little flag? - 1731975@gmail.com

Anonimo ha detto...

Ai miei tempi le telfonate interurbane costano un bel po'. Venire a Milano da Roma e farsi 15 20 colloqui in una settimana costava in telefonate, treno, mtetro, tempo, fame panini. I giri a Roma, in vespa o autobus, pure. Un mio giro, e ne ho fatti due , tre sia a Roma che a MIlano nei primi due anni in cui cercavo e pur avendo trovato volevo trovare di meglio, costava di media molto ma molto di piu' di 40 eurini.
Alzate il culo, ma soprattutto aprite la mente. Oppure aprite un'agenzia.

Anonimo ha detto...

Fra', tra un po' uscirà fuori che è meglio l'euro della lira. Hai tuoi tempi magnavano tutti, oggi no. C'era molto più lavoro. Ai nostri giorni se si libera uno stage da copy fanno i concorsi con i detersivi per assegnarlo. Gioca e vinci un posto da copy! E poi basta con questi tempi duri di un volta, mi sembra di sentire mia nonna.

Giant

Anonimo ha detto...

Giant, OGGI c'è PIU' lavoro. Gli investimenti pubblicitari sono costantemente aumentati negli ultimi venti anni. E, come se non bastasse, c'è anche Internet che offre opportunità a chi lavora in comunicazione.

Mr Becks, la cultura stantia e paracula è anche fare commenti in forma anonima o sotto pseudonimo, avere un blog anonimo, o non firmarsi quando si fanno dichiarazioni :-)

L'anonimato serve e ha le sue ragioni quando ci si trova in un regime totalitario o si corrono pericoli concreti. Ma polemizzare sulla pubblicità in forma anonima o sotto pseudonimo non dà l'idea di grande coraggio. :-))

Oppure i vari anonimi e pseudonimi che sdottoreggiano qui, poi in agenzia sono coraggiosissimi nel difendere le campagne e promuovere le idee innovative anche a costo di perdere il cliente? :-)))

Anonimo ha detto...

Caro Gianni, io posto in anonimo in quanto mi è capitato più di una volta di non riuscire ad entrare con la registrazione. Con l'anonimo faccio prima e mi firmo sotto pseudonimo come tralaltro fanno molti qui. Posto in molti blog e il bello di internet è anche questo: lo pseudonimo. Comunque, la cultura paracula non è quella che creo io con il mio pseudonimo ma quella dove sei cresciuto tu e che rifletti sui giovani creativi. La mia generazione bambocciona, non ha mai fatto male a nessuno. La tua degli anni '80 ha creato un sacco di cazzate, prime tra tutte la musica (Cure&co a parte). Inoltre, i tuoi consigli - peraltro anacronistici - non fanno altro che consolidare la tua posizione da "uomo senior che ha capito tutto della vita", senza comprendere le ragioni di alcuni ragazzi, presenti su questo blog, che si affacciano al mondo della pubblicità. Per tua informazione, io lavoro in una piccola agenzia di pubblicità e ho sudato per guadagnarmi la fiducia di chi mi passa i lavori. In molte altre ho incontrato gente "proprio come te" che altro non offrivano che parole scontate, prive di qualsiasi utilità. Ripeto e ribadisco che non si trovano posti di lavoro con una sola email, ma bisogna fare qualcosina di più: questa è la mia esperienza e l'ho postata (sperando di non aver ferito il tuo ego e la tua esperienza pluriennale). Con un email ci rimmedi un appuntamento, poi te la devi giocare. In passato ho avuto circa 40 colloqui prima di trovare uno stage in un'agenzia, ma ti assicuro che il Dc che mi diede fiducia circa 3 anni fa, non era di certo il tipo che da una lettera avrebbe assunto personale creativo. Prima di assumere commissionava circa un centinaio di annunci su 3 brief (e questo per un posto da junior e dopo avergli mostrato un portfolio decente), per poi offrirti dai 400 ai 600 euro di stipendio a contratto a progetto. Che oggi c'è più lavoro è vero, ma spesso il lavoro non è per i copy, ma per gli art, per i web designer, per i producer e per i developer. Addirittura molte web agency non hanno nemmeno la figura del copy o se ce l'hanno ne gira uno freelance che fa tutto.

A presto

Mr. Becks

cetri ha detto...

Sarò stato sicuramente fortunato, ma posso solo dire che ancora oggi esiste chi risponde e ti offre una scrivania anche solo mandando una piccola lettera di presentazione e due lavori in croce.

Nel marasma non so chi l'ha detto, ma concordo con chi ha fatto notare che a volte bastano 10 secondi o uno stagista per rispondere, anche con un semplice no.

Sinceramente il fatto che la Portfolio Night abbia un prezzo inizialmente mi aveva lasciato l'amaro in bocca, ma poi ripensandoci sono giunto alla conclusione che è, pur sempre, una grande possibilità e che quaranta euro non sono una spesa insormontabile per nessuno (bastano un paio di giornate di volantinaggio).

In bocca al lupo.

Mirko

---

my tlog:
http://repository.tumblr.com

Anonimo ha detto...

Mr Becks, correggimi se sbaglio:

1. Posti in anonimo perché non sai usare molto bene lo strumento ("non riesci ad entrare con la registrazione"); e

2. Se non ho capito male lavori da circa tre anni in una piccola agenzia e questo ti dà abbastanza esperienza da definire quella di uno che fa il freelance da oltre venti anni, e ha lavorato per decine di agenzie, come "parole scontate, prive di qualsiasi utilità" :-)

3. Infine: non ho mai detto che "si trovano posti di lavoro con una e-mail". Ho detto che "trovavo lavoro", e tuttora lo trovo, utilizzando una serie di tecniche di pr, direct marketing ed e-mail marketing che non sono per niente anacronistiche, visto che funzionano benissimo anche adesso.

:-)
(se clicchi sul mio nome, puoi andare a fare una visita al blog dei freelance, che sto curando per conto dell'ADCI)

Anonimo ha detto...

Caro Gianni, che dire:

1. Posto nei Blog da circa 3 anni e utilizzo il Pc da circa 8-9 anni (compresa la posta elettronica). Il mio computer ha 8 anni di vita e ancora campa. Ho sempre smanettato con i pc anche quando facevo le scuole superiori. Ripeto, con l'anonimo faccio prima, per una questione di tempo e di utilità. Ho veramente tante password sia da segnare che da ricordare e a volte se ho soluzioni migliori le sfrutto :)

2. Non metto in dubbio la tua esperienza ma ho messo in dubbio un sistema che non hai assolutamente specificato in maniera completa. Ti riporto le tue parole: "Io quando cercavo lavoro, alzavo il telefono, spedivo delle lettere ben scritte (arte che in Italia pochi conoscono), prendevo l'appuntamento con il direttore creativo o il supervisor di turno, e trovavo lavoro. It's as simple as that, e le cose non sono cambiate :-)".
Io ho risposto con la mia piccola esperienza, la quale è stata compatibile con un modo diverso dal tuo. Ma questo non vuol dire che non ho dimestichezza con l'italiano scritto o con gli strumenti di posta elettronica. Tutto qui. Non per forza si trova lavoro con delle lettere, ma anche con telefonate seguite da appuntamenti. Diciamo: "It's as simple as that" manco per niente.

3. Una persona che ha l'esperienza che hai tu, dovrebbe dare consigli che vanno al di là del semplice gesto della lettera. Io ho trovato, qualche volta, lavoro con 3 layout e un cv spedito, ma non in agenzie grandi. In quelle grandi "a volte" mandando 2 layout e cv, ho incuriosito attirando l'attenzione del Dc, il quale mi ha mollato (giustamente) un'infinità di esercizi da fare. Non è la regola quello che tu hai detto nelle prime scritture ed io te l'ho fatto notare. Anche qui: Manco per il cavolo. Cosa? "It's as simple as that"

A presto,

Mr Becks

Vecchio dentro ha detto...

Mi sembra che la discussione stia degenerando in dibattito sterile tra egocentrici. Mr Lombardi: abbiamo capito che lei è un professionista serio ma non credo che sia inerente con l'argomento.
Mr Beck's: mi sembra che la tua esperienza sia ancora poca per generalizzare.

Anonimo ha detto...

Vecchio dentro, non devo farmi venire i capelli bianchi per esprimere la mia opinione. E' un errore tipico: aspettare l'ansianità per parlare. Io se sono sicuro di una cosa e mi faccio un'opinione, la esprimo.

Buon ponte

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Vecchiodentro, col tuo ultimo commento, hai ragione.
Mr Becks, il mio primo commento era solo una sintesi, quindi per forza di cose semplificante. In seguito ho risposto alle varie obiezioni, dando indicazioni aggiuntive e precise: direct marketing, email marketing, tecniche di vendita, ecc.

Tu stesso hai detto che di queste cose non ne sai niente. Bene: ecco un consiglio utile: puoi approfondirle e vedrai che ti torneranno utili.

Senza andare ai fondamentali (Bob Stone, Herschell Gordon Lewis, David Ogilvy e altri) ti consiglio due libri recenti e utilissimi: "Permission Marketing" di Seth Godin; "The Long Tail" di Chris Anderson.

Se non ti piacciono, nulla di male. Ma non puoi dirmi che le mie parole sono vuote e i miei consigli inutili se semplicemente non ti interessa quel di cui parlo. Se li hai gia' letti, allora potrai guardarli sotto una luce nuova, considerando che possono essere utili anche per cercare lavoro e autopromuoversi.

Il metodo che hai usato tu per trovare lavoro va benissimo (e infatti non l'ho criticato neanche un secondo, laddove tutto quello che ho detto io è stato a turno messo in dubbio dai vari pseudonimi senza indirizzo).

Per quel che riguarda Internet e gli pseudonimi, uso il computer dal 1985, la posta elettronica dal 1991, Internet dal 1994. Ho 98 password e le gestisco con pochi clic. Nei siti e nelle community dove si cazzeggia si usano gli pseudonimi. Nei siti e nelle community professionali ci si presenta con nome, cognome e credenziali. Questo blog, molto divertente, è un interessante ibrido, di dibattito intelligente, ironico e anche professionale.

Anonimo ha detto...

Corcordo sulla chiusura del tuo discorso: anch'io trovo questo blog interessante e molto divertente. Comunque, all'inizio del post si è parlato del portfolio night, se scrolli su e dai un'occhiata al mio primo intervento, vedrai che ho ironizzato sull'evento reputandolo non alla portata del mio modo di intendere un colloquio. Inoltre, penso che al Portfolio Night, l'80% dei lavori siano di adv classico. Tu mi hai parlato di Direct e di email marketing. In più non hai esitato a manifestare la tua esperienza in modo, a mio avviso, arrogante. Per questo io, che ho valutato l'evento in maniera diversa, ho espresso la mia opinione su quanto avevi detto prima, ribattendo sulla tua. Ora, che tu continui a propinarmi i titoli dei libri e la tua magistrale esperienza pluriennale, mi viene da dirti: Bravo. You are the best. Quel che volevo dire l'ho manifestato, poi, se tu vuoi continuare a darmi consigli li accetto e ti ringrazio, ma finiamola qui please.

A presto, rilassati e passa una buona domenica.

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Consiglio anche "Internet PR" di Marco Massarotto (uscito un mese fa: piu' recente di così...).

http://www.internetpr.it/crescere-piano-crescere-forti

Marco Massarotto è un copy che sette-otto anni fa ha fatto un mailing via e-mail intitolato "assumete un copy". Fu assunto dalla Lowe Pirella. Il mailing e' anche finito nell'Annual ADCI. Due anni fa se ha lasciato l'agenzia e ha aperto una societa' che si occupa di corporate blogging.

Veniva a Milano da Venezia e non conosceva nessuno e non l'ha raccomandato nessuno. E' entrato in ADCI come socio sostenitore e piano piano s'e' fatto largo.

Anonimo ha detto...

Marco s'e' fatto talmente largo che il suo peso e' raddoppiato. Ciccio e potente.
Giant, erano solo18 anni fa. Se non avevo lire facevo il pony. Oppure il dj in RAI e club.Un anno, un anno e mezzo a preparare il mio portfolio sotto la guida di Carnevale, poi dopo un giro a Roma il primo impiego in Bozell.E in teuute le altre agenzie risposte tipo: Bravo, ma non sono piu' gli '80, ncesta'nalirasemagaric'entraun budgettino nuovo...E io a richiamare ogni volta che leggevo che quell'agenzia o quell'altra aveva acquisito un nuovo budget.
Capisco che il mio sembra il discorso di un nono, ma che c'e' di male? I nonni sono miniere. Mi sembra che qualcuno abbia chiesto consigli qualche commento fa. Il mio e': non pensare ai 40 euro. Alza il culo e vai. 80 posti pensavo finissero in un giro d'ore. Ancora ce ne sono un po' meno della meta'. Non ci saranno posti nelle agenzie, ma a me non sembra ci sia tutto sto arrapamento per un mestiere che da mo' non offre piu' niente di bello.

Canà ha detto...

Qualsiasi aiuto serio e professionale all' ingresso di nuovi talenti nel nostro lavoro lo giudico con rispetto e attenzione. Il livello degli "esaminatori" di questa manifestazione è fuori discussione. Ritengo quindi che i quaranta euro di spesa renderanno ai giovani creativi sicuramente di più di un paio di aperitivi. Devo però dire che una attività del genere potrebbe, e dovrebbe, essere una prerogativa istituzionale dell' Adci. Perchè non organizzare ogni mese nella sede del Club un appuntamento fisso e gratuito in cui alcuni soci si mettano a disposizione di chiunque, giovane o vecchio, rampante o bollito, timido o spregiudicato, assunto, precario o free lance, voglia ricevere un parere qualificato sul proprio lavoro? In modo di sicuro meno spettacolare della Portfolio Night ma ugualmente utile. Non sono socio dell' Adci e mi scuso per l' invasione di campo ma ritengo che tra le misure di cui tanto si parla per risollevare la qualità dei lavori nazionali, una attività come questa sarebbe un segnale interessante. Oltre a mettere in luce talenti da assumere nelle Agenzie, confermerebbe l' impegno del massimo organo istituzionale della creatività italiana al miglioramento del lavoro di qualsiasi art o copy. Cazzo, neanche Mastella avrebbe espresso un concetto del genere in modo più ecumenico e democristo. Che fatica Ted, non sporcare il tuo blog con il mio normale linguaggio da impresa traslochi...

Anonimo ha detto...

Se non sbaglio esistono in ADCI i ''Venerdi Di Enzo'', http://www.adci.it/dev/informazione.asp?infid=184
dedicati proprio agli incontri con i giovani creativi. Enzo Baldoni lo faceva nella sua agenzia ogni venerdi. Dopo la sua morte se ne fece carico il club. Ma non mi sembra sia andata come si sperava.

Anonimo ha detto...

L'argomento è importante. I Venerdì di Enzo non si fanno più (ma vorremmo che l'8 maggio si parlasse anche di Enzo Baldoni). Per quanto riguarda l'ADCI e i giovani, la Portfolio Night è un esperimento, ma anche l'inizio di un percorso. Ogni "istituzione" ha il suo ruolo: le scuole debbono dare la formazione migliore che possono, le agenzie cercare di interpretare nel modo migliore il ruolo che hanno nell'ingresso dei giovani nel mondo del lavoro. ADCI è un'associazione e, in quanto tale, non vuole sostituirsi a questi ruoli, ma solo cercare da una parte (come con PN6) di fornire un'occasione qualificata (e qualificante) di incontro; dall'altra di organizzare per gli studenti ADCI occasioni periodiche di formazione. Faremo del nostro meglio.

Alex

Anonimo ha detto...

Mr Becks, la tua sarebbe "ironia" e la mia "arroganza"? :-)

Prova a rileggere il thread e ti accorgerai che hai praticamente sempre argomentato utilizzando la tecnica di mettere in dubbio l'avversario, mentre io ho sempre parlato in generale oppure ho argomentato puntualmente sulle obiezioni (mi dici che non sai niente di direct marketing? Ti rispondo che puo' essere utile ed è praticamente indispensabile nello scenario attuale della comunicazione), oppure criticato specifici comportamenti (ad esempio la furberia di parlare coperti da anonimato).

I riferimenti alla mia esperienza servono solo per documentare che so di quel che parlo. Senza contare che parlare con chi ha punti di vista diversi è molto più interessante che parlare con chi ti dà sempre ragione.

"L'opinione è la forma di conoscenza più bassa. Non implica né responsabilità né comprensione. La forma più alta di conoscenza è l'empatia perché ci costringe a mettere da parte il nostro ego e a entrare nel mondo di qualcun altro. Richiede una forma di comprensione profonda, diretta a uno scopo, altruistica." (Citato da Rob Brezny su Internazionale del 24 aprile 2008)

Anonimo ha detto...

Alcune considerazioni sul tema di Portfolio Night e sul costo del biglietto:

http://www.bolleblu.info/?p=134

Anonimo ha detto...

Tornando alla Portfolio Night il mio consiglio spassionato è di andare se avete qualcosa di competitivo. Oggi nessuno aspetta di essere assunto per realizzare in proprio campagne. I ragazzi che escono dalle scuole sono già armati di buoni portfolio a cui manca soltanto l'imprinting di un cliente e di un'agenzia vera.
Quindi cominciamo da qui cominciano dai possibili giudizi di quelli che giudicheranno le vostre campagne
fai da te:

1) evitate portfoli solo di marche fichissime:troppo ingenuo.

2) evitate le tipiche creatività troppo battute: wonderbra, peperoncino piccante in varie salse, parrucchieri, ristoranti sushi,parchi divertimenti, preservativi,sociali di tutti i tipi. Fategli vedere qualcosa di mai visto prima.( Non è così semplice, ma è più ambizioso )

3)Evitate bellure. In Italia c'è bisogno di più panettieri e meno
pasticceri.

4)Evitate di fare gli annunci tutto visual alla Ads of the world, chi volete che assuma un copy, in questo modo ?


5)Se avete intenzioni davvero serie con i 40 euri pagatevi un Rayanair per fate la Portfolio night in Spagna,Francia o Inghilterra, così magari tra qualche anno farete voi la Portfolio Night al posto di quelli che ve la fanno oggi.

Anonimo ha detto...

Gianni, ho notato che la tua esperienza alla quale fai riferimento in questo thread è servita soltanto a tirare le somme in maniera superficiale, con frasi tipo:
"Chi non sa niente di direct marketing, email marketing e vendita, sa poco anche di pubblicità. E infatti è anche per questo che la pubblicità italiana non è gran che :-)".
Oppure: non sai entrare nel blog (con tanto di smile), perchè usi l'anonimo ecc.
Come vedi chi ha argomentato usando la tecnica del mettere in dubbio l'avversario, quello non sono stato di certo io. Poi, la parola "avversario" da te usata in questa sede, non fa parte del mio vocabolario attuale (almeno non quando entro nel blog). Per me qui ci sono colleghi che discutono di argomenti interessanti e quasi sempre legati al mondo della pubblicità e questo presupposto crea la mia adesione ai medesimi.
Ho notato inoltre, da queste ultime scritture, che tendi a demolire "l'avversario" (come lo chiami tu) con le citazioni di Rob Brezsny, peraltro fantastiche, ma che potrebbero mettere sull'attenti anche te, se ti rileggessi quanto ho riportato delle tue parole, poche righe su.
La pubblicità italiana non è un gran che anche per i giovani creativi, ma il mondo non si rovina in cinque anni. Il lancio della patata bollente è uno sport frequente dalle nostre parti.

A presto,

Mr. Becks

Il poeta di sottofondo ha detto...

l'ho scritto anche da altre parti, dove si sta discutendo della stessa questione

l'idea credo sia buona, probabilmente una delle rarissime l'unica opportunità per avere una feedback da un direttore creativo (escluso il padrone di casa, che non mi sembra rappresentativo del campione, ahimè)

però il fatto di pagare resta molto triste

però c'è "il djset", vuoi mettere?
almeno ditemi se a mettere i dischi sono quelli di MOD
:)

Anonimo ha detto...

La discussione finalmente sta diventando interessante :-)

"Chi non sa niente di direct marketing, email marketing e vendita, sa poco anche di pubblicità. E infatti è anche per questo che la pubblicità italiana non è gran che :-)". [vorrei sottolineare la presenza dell'emoticon e quella dell'"anche"]

Questa e' un'affermazione che continuo a sottoscrivere. Ho preso spunto da una tua affermazione ("non so niente di direct ecc") ma si riferisce a un insieme di colleghi (prevalentemente della mia età, se devo specificarlo) che, secondo me hanno delle grosse carenze di base dal punto di vista tecnico (pero' e' come dire che ci sono grandi musicisti che non sanno leggere la musica: non è un problema a livello individuale; è però un problema a livello di settore).

Questi possono essere e spesso sono dei grandi specialisti di Advertising...
ma il problema è che l'advertising non è più il centro del mondo pubblicitario da anni. Una bella rappresentazione degli strumenti di comunicazione è quella pubblicata da Mario Lupi nel suo blog e da me ripresa nel blog del Capitolo Freelance ADCI:

http://www.bolleblu.info/?p=135

L'attuale incapacita', sia da parte delle aziende sia (e' piu' grave) da parte delle agenzie pubblicitarie italiane di vedere oltre lo schema tv-stampa-affissioni e' uno dei fattori -- uno dei tanti, non l'unico, non necessariamente il principale -- che rende la pubblicità italiana (come industria della comunicazione) arretrata e anche qualitativamente insoddisfacente.

Nel mondo di internet gli strumenti di direct marketing sono indispensabili, e chi fa l'advertising non puo' piu' chiamarsi fuori (infatti oggi succede solo in un paese tv-centrico come l'Italia).


"Oppure: non sai entrare nel blog (con tanto di smile), perchè usi l'anonimo ecc."

Questo per la verita' l'avevi detto tu, che ogni tanto postavi da anonimo perche' avevi problemi con la autenticazione :-)

Lo smile naturalmente intende indicare che la frase vuole essere una battuta, o cmq vuole essere amichevole, quindi non va interpretata in modo letterale o offensivo (poi magari la battuta non riesce, ma questo è un altro discorso).

Lo so che "i pubblicitari" non usano le emoticon per snobismo, ma io le uso e in generale aiutano. Eccetto qui, a quanto pare. :-)

Pace e amore :-)

Shanti Shanti Shantih

Ted ha detto...

ted Disbanded in Tokyo interviene sorpreso dal polverone che si e' alzato intorno alla Portfolio Night.

Tra le varie cose lette da quaggiu', mi permetto di dissentire da Gianni sul fatto che oggi ci sia "piu' lavoro" perchE' sono cresciuti gli investimenti.
Oggi il lavoro non c'e'. E se c'e' 'e pagato pochissimo, sicuramente molto meno di quindici anni fa.
In ogni caso, proprio per questo, o hai un portfolio che spacca oppure e' abbastanza inutile farlo vedere in giro con ragionevoli speranze di essere preso. Questo si'.

Ted ha detto...

Maledette siano le tastiere senza gli accenti.

Anonimo ha detto...

gianni lombardi è un palla mortale e viscosa, non fatevi appiccicare è del tutto inutile.

Anonimo ha detto...

Beh, proprio a zero non sto in materia, ma non mi reputo preparato, in quanto non mi occupo - nella pratica - di questo settore (anche ultimamente ho avuto una proposta, che sto valutando). Per questo ti ho detto che non so niente. Alcune letture le ho affrontate, quando studiavo: ho una laurea specialistica in nuovi media. All'università ho incontrato molti web marketer, i quali mettevano in risalto le potenzialità del media. Quegli argomenti mi hanno sempre affascinato, ma a tratti ero anche titubante. Concordo con quanto hai detto precedentemente sull’aumento degli investimenti pubblicitari, ma mi sono sempre domandato, al di là di quanto lavoro potesse trovare un pubblicitario del web attualmente: quanto si spende per una campagna declinata su stampa e tv? Come sappiamo, ancora non regge il paragone. E poi: non pensi che l'adv classico sia ancora tivvùcentrico per via del potenziale persuasivo? Oggi viviamo nel web 2, patria dell'interazione e l'adv classico ha sempre avuto una funzione "unidirezionale"; quindi, chi la subisce resta passivo in quel momento, senza contraccambiare l'azione. Al massimo si può cambiare canale, ma - Tac - eccolo là di nuovo. Vedo che in molti paesi l'online si fa sentire, ma qui andiamo a rilento, forse per questo molti tuoi colleghi sono grandi creativi ma non sono molto preparati in materia: è la nostra società. E poi, penso che un creativo dell'adv classico sia declinabile nel web e viceversa. Diciamo che il tempo non manca.
Quoto il tuo discorso, anche se penso che non tutti considerino il direct come uno strumento di secondo piano.

Saluti

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Be' Mr Becks, forse stavamo parlando di cose leggermente diverse ma in realta' ci intendiamo piu' di quanto sembrava all'inizio. Sono d'accordo con le tue osservazioni.

La tua domanda "E poi: non pensi che l'adv classico sia ancora tivvùcentrico per via del potenziale persuasivo?" merita una risposta che, chiarisco, non vuole essere polemica nei tuoi confronti, ma generale.

Il potere persuasivo della tv è ampiamente diminuito. negli altri paesi gli investimenti sulla tv generalista diminuiscono: la sua epoca d'oro, in pratica, è stata il decennio seguente al film Apple "1984" al Super Bowl.

In Italia siamo in ritardo perché, a causa del duopolio collusivo Rai-Mediaset e dei vistosi interessi politici che riguardano entrambi gli enti, la tv toglie risorse a tutti gli altri investimenti pubblicitari.

Se guardi queste cifre, pubblicate su Il Mondo (fonte WPP) vedi che la situazione italiana è sproporzionata:

Regno Unito: TV 26.1%, stampa 38.6%, radio 3.1%, Internet 24.9%, altri (cinema, outdoor) 7.4%.
Germania: TV 24.7%, stampa 55.4%, radio 4.0%, Internet 10.5%, altri 5.3%.
Francia: TV 32.4%, stampa 41.0%, radio 7.2%, Internet 8.8%, altri 10.7%.
Italia: TV 50.1%, stampa 32.2%, radio 6.6%, Internet 6.1%, altri 6.0%.

Negli altri paesi la tv è circa la metà/ due terzi dell'investimento pubblicitario italiano. In GB l'investimento su Internet è il quadruplo del nostro.

Per la situazione italiana due motivi "poco pubblicizzati" sono questi:

1. La tv è facile da pianificare;
2. Gli intermediari guadagnano di piu' vendendo tv che vendendo altri spazi pubblicitari (non sempre con politiche perfettamente trasparenti).

Anonimo ha detto...

Commento disbanded (=fuori luogo. Ma a Tokyo come funziona? Mah.
Con Converse in Giappone hai la possibilità di organizzare delle azioni pubblicitarie per promuovere il brand, e chissà, magari indossare questo paio di scarpe per poi partire alla grande!

http://youtube.com/watch?v=1YRCFXL3xEU

Origattoo! Si, ma chi è l’ Edward burtoniano? Ma lì dentro si vive senza scarpe! Mah. Sayonara.L

Anonimo ha detto...

Le statistiche rendono l'idea. Le conoscevo già. Queste sono salite solo di recente e soltanto negli ultimi due anni si è parlato di investimenti decenti in Europa. Ma questo non vuol dire nulla: aspettiamo prima di parlare, perchè fino a 3 anni fa, in paesi come la Germania ad esempio, i maggiori proprietari delle web agency cantavano come cicale e poi si sono trovati con una mano davanti e l'altra di dietro; mentre qui la situazione era statica e mediamente normale. Quanti siti e-commerce hanno chiuso i battenti dopo il 2000? Tantissimi. Ricordo il caso di “Boo.com”. La net economy ha già fallito una volta, andiamoci piano. Non facciamo troppe distinzioni tra i media e non prendiamocela con chi sfrutta il media “oggettivamente più persuasivo”. Inoltre non penso tanto che i creativi italiani se ne freghino dei nuovi media. Il creativo italiano ha sempre a cuore il suo progetto e lo avrà anche e se un giorno ci saranno contenitori diversi.

Saluti

Per Ted: ti chiedo scusa per avere monopolizzato il tuo blog e dirottato il discorso su altri temi.
Sorry :)


Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Becks e Gianni e' ora per voi di un eppiaur tete a tete.

Anonimo ha detto...

40 euro. 40 euro per incontrare tutti i grandi. Quelli che ti possono dare una possibilità. Romani e milanesi.
Tutti rilassati, predisposti, con il drink in mano. Cazzo, rinunci alle sigarette, a due pizze, a un paio di cinema. Chi sa di avere talento e numeri giusti non sta qui a lamentarsi, ha già comprato il biglietto. Lagnati di meno Becks.

Anonimo ha detto...

Anonimo, cosa hai scritto una bodycopy? Vista la chiusura, immagino ci sia una birra nel visual :)

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Mr. Becks, becks come la lager? O come il calciatore supe delivery? O come il buon Beccaria, diavolo di terza categoria? Ops, quello era Zaccaria, del carosello delle stufe Argo. Sig. Becks, sei passato troppo di mano in mano, e sei troppo agitato che schiumi ovunque a spruzzo. E sei pure troppo caldo per darci ormai una sorsata di fresca energia.
Consiglerei un giro in frigo. Dai retta allo zio, o al nonno se preferisci. Dai famose 'na peroni. Bacetti ;-)PS:
ted, ma non dovevi votare gli Awards? Bravo. Salutami il Dentsu Caretta.

Anonimo ha detto...

Fra', i bacetti però te li potevi pure risparmiare eh? Buona perona.

Mr. Birra Becks

Anonimo ha detto...

Altri commenti eretici, calvinisti e iconoclasti sulla Portfolio Night:

http://www.bolleblu.info/?p=134

Anonimo ha detto...

Complimenti Ted per la nomination ai Clio Awards.

Lacopy

Anonimo ha detto...

Il commento di Massimo Guastini, critico sul prezzo della Portfolio Night, ma anche su alcune cattive abitudini della pubblicità italiana:

http://www.bolleblu.info/?p=134#comment-421

Anonimo ha detto...

Massimo Guastini ha ragione, c'è anche chi non li ha i 40 euro perchè deve pagare le spese personali. Non è questione di aperitivo in meno, è che alla fine tocca battere gentilmente cassa in famiglia se uno i dindi non li possiede. Eh, Sempre la famiglia. Ci risiamo.

Mr. Becks

P.S: Fra' da te adesso mi aspetto: annate tutti a rubà!

Ted ha detto...

Grazie La Copy, ma i complimenti per il Clio vanno a Emanuele Pulvirenti e Filippo Testa, art e copy della campagna Manifesto.

Appena posso cambio post, purtropo non riesco da qui ad aggiungere delle immagini Disbanded che mi servivano allo scopo.

Anonimo ha detto...

Il denaro e' una delle cose più relative che esistano. Se uno è motivato a partecipare, i 40 euro non sono un problema. Su questo punto dissento da Massimo.

@ Ted: se gli investimenti pubblicitari aumentano, aumenta proporzionalmente anche il lavoro per chi la pubblicità la realizza. Il problema è che la maggior parte delle agenzie pubblicitarie questo lavoro se lo sono fatto soffiare da altri (oppure si sono fatte soffiare gran parte del reddito correlato). La maggior parte delle agenzie italiane sono state gestite male (e qui mi riferisco prevalentemente alla realtà milanese), ed è per questo che, nelle agenzie, oggi si lavora male, pagati male e lavorando molto a vuoto. IL paradosso è proprio questo: agenzie in crisi in un mercato in espasione (al di la' delle fluttuazioni annue, il mercato della pubblicità e' costantemente cresciuto).

@ Mr Becks: (semplificando) la net economy non ha "gia' fallito una volta": si trattava di normale crisi di crescita, già verificata in tutti i settori innovativi (nascita, crescita, corsa all'oro, scoppio della bolla, consolidamento e ripresa della crescita): e' successo con le ferrovie, con l'automobile, con i computer, con le biotecnologie e in tanti altri settori. Con Internet è solo stata più visibile e più spettacolare. In realtà, ad esempio, gli investimenti pubblicitari in rete sono sempre aumentati di anno in anno; gli utenti pure; il traffico anche; il commercio elettronico (che è destinato a restare una grossa nicchia per molto tempo) è cresciuto costantemente. L'unico paese europeo che -- per un insieme di fattori fra cui la già citata collusione fra rai, mediaset e politica -- continua a correr dietro alla tv come principale mezzo pubblicitario e' l'Italia.

Anonimo ha detto...

Ok, allora complimenti a loro.

Lacopy

Anonimo ha detto...

gianni lombardi è una palla patibolare, perchè non se ne torna alla scuola radioelettra di torino ?

Body ha detto...

Frà ha ragione: 40 euro non sono 400. e visto che, bene che ti vada, poi saranno mesi e mesi di stage non retribuito, non vedo dove sia il problema: prima o poi i soldi a papà li devi chiedere comunque.

è una situazione di merda e io mi sono anche rotto da tempo di vergognarmene. ma tant'è.

quindi, banalità per banalità, ribadisco: se credete veramente che la pubblicità sia la vostra vocazione, cominciate in un altro Paese.

Anonimo ha detto...

sì, esatto. Andate in Thailandia, là con 40 euro altro che "meglio di viale Zara"

Ma l'adci viene pagato per fare quelle locandine?

cordialità.
fra, vagabondo.

Anonimo ha detto...

:-)))

Quando esisteva "rejectedby", il sito di improperi e pettegolezzi anonimi, importanti direttori creativi andavano a cercare il proprio nome per vedere cosa dicevano di loro. Una volta ho cercato anche io il mio nome, scoprendo con delusione che nessuno parlava di me: nonostante anni di lavoro come segretario tuttofare dell'addiccì, non contavo un fico secco nella pubblicità italiana.

Qui dentro invece vari anonimi non solo leggono con attenzione quel che scrivo ma si premurano anche di postare vari apprezzamenti negativi su di me. Il segno che finalmente anche io comincio a contare qualcosa :-)

Ale ha detto...

40 euro non sono pochi ma se pensiamo a quanti soldi si devono spendere in telefonate prima di riuscire ad arrivare a parlare con uno solo di questi dc il costo è presto fatto.
Ale

Ale ha detto...

40 euro non sono pochi ma se pensiamo a quanti soldi si devono spendere in telefonate prima di riuscire ad arrivare a parlare con uno solo di questi dc il costo è presto fatto.
Ale

Anonimo ha detto...

Basta disbandatevi subito tutti. Se state qua di sicuro non andate alla notte dei borsellini. E non spendete 40 euro. Ma che noia. A chi non scrive piu' su questo post do 40 euro. Anonimi esclusi.

Anonimo ha detto...

per Fra'

Se siamo qua, non spenderemo 40 euro?
E allora Ted? Qui è lui il padrone di casa, eppur si "presta" a alla notte dei borsellini.

Credi forse che farà il disbanded e non ci andr°?
O ci andrà per sabotare l'eventO?
?
?
?
Non mi firmo ma non per questo mi sento anonima.
Tutt'altro.

Vecchio dentro ha detto...

A proposito:
www.creativedirectordollfilm.com/

Anonimo ha detto...

Graziosa e gentile anonima, se non firmi è sempre un intervento anonimo, indipendentemente da come ti senti dentro.

Olltre a non dimostrare grande coraggio delle proprie idee, in un comportamento simile forse c'è anche qualche traccia di autismo? :-)

(Mr Becks, non dirmi che sono arrogante: sto criticando un intervento anonimo che potrebbe essere stato scritto da chiunque. Critico l'intervento e il comportamento, non la persona, che peraltro è totalmente sconosciuta, solo un numero IP in un log di Blogger)

Anonimo ha detto...

Solidarietà a Gianni Lombardi e a tutti coloro che hanno contribuito e lavorato per importare portfolio night in Italia.

Gli italiani non meritano un trattamento del genere. Lamentare 40 euro d'investimento, è lo stesso atteggiamento che assumono al meridione quelli che aspettano che lo Stato si impieghi per loro.

Datevi da fare. Rimboccatevi le maniche, risparmiate sulle canne e andate a dimostrare quanto valete, e se valete.
Il futuro è vostro.

cordialità.

fra, vagabond

Anonimo ha detto...

Al di là dell'essere "anonimo": anonima, cosa dovrebbe fare Ted, non andarci? Il problema non è certo lui, tralaltro è una di quelle persone che sta vicino agli aspiranti creativi molto più di altri "indaffarrati", pur ricoprendo cariche molto impegnative.
La mia iniziale polemica, non voleva nemmeno offendere Gianni Lombardi e non era nemmeno letale, la critica, che ho espresso nei confronti del Porfolio Night. Ho commentato il fatto che si pagasse il biglietto, non perché L’adci avrebbe dovuto a tutti i costi ideare l’evento a gratis, ma perché penso, che sia il solito palliativo italiano che non risolve i problemi legati al mondo del lavoro. Non è una critica atta a buttare giù il lavoro dell’associazione: l’evento in quanto fine a se stesso è pure figo.
Ma il succo del discorso è un altro:

oltre che un copy deve adattarsi professionalmente ad un sistema di remunerazione a dir poco scandaloso presente nel mondo della pubblicità italiana, non avendo la possibilità di vivere con dignità nemmeno il suo lavoro (eh sì, perchè i genitori sono lì pronti, sempre), chi di dovere, invece di fare pressione su alcuni aspetti determinanti di questo lavoro (sono sicuro che lo fanno, ma forse non basta), si preoccupa ad organizzare eventi che fanno sì che l'Italia possa stare al passo con i tempi e con gli altri paesi comunitari vicini.
Questo si percepisce anche in politica: “Debito pubblico alto, ma Italia figa.”
La differenza con gli altri paesi europei è che lì ci sono ottimi servizi di recruitment, spesso, con tanto di offerte nella sezione "job". In quei paesi, sì che il portfolio night è un'opportunità di mettersi in mostra e di conoscere qualche bella persona che può sempre darti una mano in futuro (oppure di accettare consigli).
Qui invece si chiudono le vedute: "40 euro! Approfitta dell’occasione! Perché non capita tutti i giorni di conoscere un Dc che ti presta il suo tempo prezioso. E via con le sviolinate da parte tua”.

Io personalmente ho sempre pensato che il mercato lo facciamo “anche” noi e non andrò al Portfolio Night per una mia scelta. No, non ci andrò: questo è il mio contributo. Poi gli altri facessero come vogliono.

Fra vagabondo:

non è che in giro ci sono soltanto creativi cannaroli. Quando ho fumato l’ultima canna, avevo circa 19 anni, quindi ben 9 anni fa. Poi ho iniziato l’università e poi la creazione di un portfolio, poi stage, esercizi e stage. Insomma, ci siamo capiti. Se fossi nato negli anni ’60, non solo avrei vissuto un po’ meglio i Sex pistols, i Clash e le correnti post punk (da me tanto amate) ma avrei evitato, forse, di imbattermi in uno stage continuo.

A presto,

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

I sistemi di recruitment in Italia non sono granchè.C'è l'Accademia di Comunicazione che ti costa quanto la Bocconi ma non è la Bocconi. Meglio di niente, ma sicuramente Hdemia,IED o altri hanno un' inclinazione un pò speculativa ( ad esempio fanno i mutui sulla retta pur di aumentare gli iscritti )


Più o meno la stessa filosofia di quelle scuole di portamento che ti promettono di fare la modella o la velina in tv. Non ci sono tanti posti per fare la show-girl ma sicuramente il sogno è diffuso e io scuola ne approfitto.


Le istituzioni davvero serie non sono speculative. L'Art Director's Club inglese (il D&AD) che ha come motto non un guazzabuglio di frasi da geometra tipo l'ADCI, ma un secco: For Excellence, For Education, For Entreprise and NOT FOR PROFIT, ha una sua TALENT POOL, dove vengono segnalati i migliori portfoli degli studenti appena usciti dalle scuole professionali.

E' un servizio gratuito e riservato agli iscritti, cioè praticamente i creativi e direttori creativi di agenzie di tutto il mondo che guardano e spesso assumono. Ma da noi le opportunità e il ricambio di mercati come quello inglese, ce li sognamo. Infatti anche se adesso le agenzie non assumono quasi nessuno, non sono neanche così facili i lincenziamenti. Insomma, se ci fosse bisogno di ripeterlo: è tutta colpa dei sindacati.

Anonimo ha detto...

x ted:
off topic, complimenti per l'annuncio. Solo una domanda (a cui tra l'altro penso di sapere già la risposta): ma nell'annuncio de Il Manifesto le due mani sinistre sembrano con il dito medio alzato. Ho notato che pochi l'hanno fatto notare (ho visto i commenti su adsofthew.). E' voluta la cosa? Pura curiosità.

x gli altri:
ma cosa aspettate? Che vengano loro da voi? (parlo dei dc). Ma non lo capite che è un investimento e non un costo? 40 euro si possono risparmiare tranquillamente. Se non spendi da una parte li puoi risparmiare dall'altra. Mi spiace vedere tutta questa arroganza e presunzione. Io che poi sono stato forse il primo a criticare l'adci perché non portava un evento simile. Ora mi ritrovo a criticare chi di quei giovani se ne frega. Assurdo.

Ci sono giovani che vogliono iniziare questa professione solo in una grande agenzia, solo facendo lavori carini, solo per clienti fighi, solo etc. etc. etc. Ma un bagnetto di umiltà no? Lo sfruttamento è un altro discorso. Ed è vero che comunque sono i giorni e il luogo (l'Italia) a rendere penoso il risveglio dopo night. Ma cazzo, per una volta che esiste un prima decente, che vi vengono incontro, questi commenti...

Mi fa una gran pena tutto ciò.

Meglio lasciar perdere, così almeno mi beccavo 40 euro da Roccaf.

Anonimo ha detto...

Becks, ma fa un po' come cazzo ti pare. Cià

Anonimo ha detto...

Ehi, Mr. Becks! ma ti sei bevuto il cervello?
Dai retta a un coglione: meglio le cannette; rilassano.

fra, vagabond.

Anonimo ha detto...

Francescos, "NON PROFIT" non vuol mica dire "dei soldi non ce ne facciamo niente".

Il non profit anglosassone è estremamente aggressivo e determinato nel raccogliere fondi (e infatti esiste un'intera branca del marketing e comunicazione che si chiama "fund raising"). In America i musei pubblici e privati hanno cataloghi di vendita per corrispondenza e fatto e-commerce.

(oltre che per l'Adci e lo IAB, ho fatto fund raising e varie attività per TCI, ACI, WWF, Anfass, Lega del Filo d'oro, Missioni di don Bosco, Lega Ambiente, nonché qualche micro associazione - non lo dico per vantarmi, solo per documentare che so di cosa parlo).

Leggi il commento di Gianguido Saveri (attuale segretario ADCI, anche lui con esperienza concreta di non profit e fund raising) sul tema:
http://www.bolleblu.info/?p=134#comment-416

Anonimo ha detto...

Invece di perdere tempo a lamentarvi, andate a preparare i portfoli ragazzi, date retta. Le vie della pubblicità sono sempre meno infinite e la concorrenza è spietata.

stefano b ha detto...

96 commenti. Ted, ma questo è un post da portfolio ;-)

lulu ha detto...

hallo, anche se non studentessa alla portfolio night sono andata investendo queste benedette 40 euro di cui avete discusso così tanto. Ho deciso di investire di tasca mia perchè facendomi due calcoli mi interessava davvero sentire 3 autorevoli pareri sul mio portfolio. appena ne avrò tempo posterò sul mio blog le mie impressioni.. se a qualcuno interessa sapere come è andata a qualcuno che ci è stato ed è un lavoratore da un pò fate un salto.
Posso cmq dire che a me è abbastanza servito.. un saluto a tutti, lu