giovedì 31 gennaio 2008
How to Disband from this life with style.
La più bella scena di suicidio o tentato suicidio mai realizzata nella cinematografia moderna secondo me è questa. Metà del merito va alla musica di Elliot Smith, il pezzo si chiama "Needle in the hay". Ma l'altra metà del merito è di Wes Anderson, in uno dei film più Disbanded di tutti i tempi, se non il più Disbanded. Ma come in tutte le cose Disbanded c'è anche una terza metà: la attribuiamo con brio e convinzione a Luke Wilson, che si rade per perdere quel look da Guillermo Vilas e, dettaglio meno importante, la vita.
Elvis has left the building.
"Se tutto è sotto controllo, vuol dire che stiamo andando troppo piano."
Una Disbanded citazione tappabuco di Mario Andretti, ex-pilota.
Elvis has left the building.
Elvis has left the building.
venerdì 25 gennaio 2008
Some Rockers Disbanded Deaths (updated).
Poiché gli anni passano, e le rockstar continuano a morire in modi Disbanded, è opportuno fare un punto: aggiungi pure altri spiacevoli dipartite Disbanded di cui sei a conoscenza. Grazie a chi ha contribuito. Aggiornato il 29 gennaio.
P.S.: Io ho sempre trovato buffo che sulla tomba di Elvis campeggiasse il suo strampalato motto: TCB (Take care of business).
Chet Baker (58 anni) - Morte per defenestrazione.
Imebag Barrell (Pantera) (38): Ucciso sul palco da un colpo di pistola di un fan.
Marc Bolan (29) - Overdose d'erba alla guida.
John Bonham (Led Zeppelin, 32) - Overdose di Vodka.
Sonny Bono (62) - Contro un albero, sciando.
Jeff Buckley (30, RIP) - Annegato nel fiume Mississippi.
Steve Clark (Def Leppard, 30) - Alcol e droghe.
Kurt Cobain (27) - Suicidio, forse.
Eddie Cochran (21) - Incidente in auto.
Sam Cooke (33) - Gli sparò il padrone di un motel.
Ian Curtis (24): suicida.
Mama Cass (32) - Asfissiata da un panino al prosciutto.
Nick Drake (26) Overdose di antidepressivi prescritti per fargli smettere di fumare le canne.
John Entwistle (The Who) (58): cocaina.
Jerry Garcia (53) - Eroina.
Marvin Gaye (44) - Assassinato dal padre predicatore.
Buddy Holly (22) - Incidente aereo, con Richie Valens.
Jimi Hendrix (27) - Overdose (di alcolici).
M. Hutchenche (Inxs, 37) - Suicidato nella camera d'albergo.
Brian Jones (27) - Annegato nella sua piscina.
Janis Joplin (27) - Overdose di eroina
John Lennon (40) - Assasinato da un fanatico del Giovane Holden.
Phil Lynott (Thin Lizzy) (36): eroina
Kristy Mac Coll (41) - Collisione sugli sci
Steve Marriott (44) (cantante e chitarrista degli Small Faces) morto nell'incendio della sua casa.
Freddie Mercury (45). Broncopolmonite cagionata dall'AIDS
Keith Moon (31) - Alcol, droghe ed eccessi vari.
Jim Morrison (solo 27) - Alcol e probabilmente eroina.
Nico (50) caduta dalla bicicletta
Nototroius B.I.G. (24) - Guerra tra bande rivali.
Elvis Presley (42) - Abuso di farmaci prescritti. Sempre se è morto.
Razzle (Hanoi Rocks) (24): incidente automobilistico. Seduto nella De Tomaso Pantera guidata da Vince Neil dei Motley Crue.
Otis Redding (26) - Incidente aereo.
Randy Rhoads (chitarrista di Ozzy Osbourne) (25) incidente aereo su velviolo pilotato dal loro tour-bus driver.
Tupac Shakur (25) - Guerra tra bande rivali.
Elliott Smith (34) Due pugnalate al cuore, probabilmente autoinflitte.
Layne Stanley (Alice In Chains) (35): eroina
Joe Strummer (50) - Un problema al cuore. Il Roccaforte (Pag. 251) sostiene che non era congenito.
Stu Sutcliffe, (21) "quinto beatle") Battendo la nuca sul bordo di un marciapiede di Amburgo. Lo sostiene Carnevale.
Luigi Tenco (29) - Trovato morto da Dalida all'hotel Savoy di Sanremo, suicida con un colpo alla tempia.
S.R. Vaughan (35) - Dentro la nuvola c'era una montagna. Elicottero giù.
Sid Vicious (21) - Overdose di eroina al Chelsea Hotel di NYC
Gene Vincent (36) - Eccessi vari da Rock'n'Roll.
Dennis Wilson (39) - Annegato.
Ike Turner (76) Overdose di cocaina.
Cliff Burton (26): (Metallica) morto in un incidente stradale durante un tour.
Derek Plourde (34):(batterista dei Lagwagon) morto suicida.
Belford Ronald Scott (34): (AC/DC) morto affogato dal suo vomito mentre dormiva in auto.
Joey Ramone(50): morto di tumore al sistema linfatico.
Elvis has left the building.
giovedì 24 gennaio 2008
La parola più bella del mondo.
Per me è Disbanded, con il suo suono così pop e la sua natura multifacce. Ma per i lettori di una rivista tedesca che si è presa la briga di indire un simile sondaggio, il risultato è stato diverso. Ha vinto la parola YAKAMOZ che vuol dire "Il riflesso della luna sull'acqua". Ribadisco il concetto: i turchi hanno una parola che, da sola, vuol dire "il riflesso della luna sull'acqua". Poetic. Al secondo posto una parola cinese: HU LU, che vuol dire "Russare armoniosamente": pazzi. Ma a me piace tanto la norvegese OPPHOLDSVAER che è letteralmente "il tempo subito dopo la pioggia e prima che esca il sole". Wow. In classifica anche SAUDADE e le nostre IELLA e IRONIA. Se avete la vostra parola preferita non esitate a scriverla subito dopo la FRASE preferita del mondo, che è:
Elvis has left the building
mercoledì 23 gennaio 2008
L'ufficio ideale di Dov Charney.
Oltre a produrre magliette, felpe, mutande, canottiere con il suo morbidissimo cotone "made in downtown LA", American Apparel è un'azienda nota per gli eccezionali standard qualitativi degli ambienti di lavoro. Gli impiegati sono felici. Ma le impiegate lo sono meno: il suo boss Dov Charney pare sia un discreto malato di sesso. Gira spesso in mutande (non è reato). Ammette di avere rapporti con le modelle delle sue campagne. Ed è talmente esaltato da esssersi masturbato di fronte a una giornalista, più volte. Lei prendeva appunti. Anche le campagne, come dire, suggeriscono una certa passione per ciò che gli indumenti possono appena coprire. Hanno anche qualcosa di bello in questo loro look anni '80, sebbene i capi AA siano zero sexy. Ma in fondo che ci frega, il cotone è davvero fantastico. (Mando un CV).
Elvis has left the building.
lunedì 21 gennaio 2008
Niente mamme sorridenti, bambini sani, fiumi di latte.
No. Qui siamo su uno dei satelliti di Got Milk, campagna pluriennale e pluripremiata ovunque. Questo sito è il più bello dell'anno, secondo il FWA (grazie Divano). Cosa c'è di Disbanded? Il fatto che sia un gioco online in cui si tirano i dadi. Spettacolare. Tutto il resto è soltanto bellissimo e perfetto. Sono sicuro che tra svariati lustri anche da noi l'associazione lattai sarà pronta per questa roba (e noi saremo in grado di concepirla).
Elvis has left Milkatraz.
sabato 19 gennaio 2008
Paolo Ettorre, un anno dopo.
Un anno fa (più precisamente il 20 gennaio) moriva improvvisamente Paolo Ettorre, battuto dalla cura del suo stesso male. Molti di noi persero molto più di un capo, e si ritrovarono di colpo senza il terzo genitore, o senza il fratello maggiore. Ancora oggi mi capita di pensare a lui e di ritrovarmi con gli occhi appannati dalle lacrime. E non sono il solo. Durante questo anno, provare a spiegare la sua grandezza a chi non lo conosceva è stato tempo perso: è uno di quei casi in cui ti sembra che le parole non siano poi una così grande invenzione. Questo sito parla di cose molto più irrilevanti: di persone e pensieri Disbanded. E Paolo non aveva veramente niente di Disbanded. Avrei tanto voluto trovare un elemento che me lo facesse promuovere a ispiratore di questa filosofia, ma niente. Forse i suoi occhietti furbi tarantini erano un po' Disbanded, o almeno sapevano fare finta. Per il resto era solo una persona come non ne ho incontrate mai nel mio lavoro, e come non se ce ne sono più. Io ho avuto la fortuna di lavorare nei suoi uffici per 18 anni. Che fino al 20 gennaio scorso mi sembravano tanti, troppi. E che oggi mi sembrano sempre troppo pochi.
A Santa Maria in Trastevere, ore 18, una messa di saluto per lui.
Qui invece trovate il modo che insieme alla sua famiglia pensammo sarebbe stato il più giusto e il più bello per farlo vivere ancora.
giovedì 17 gennaio 2008
"Mi dia la Settimana Enigmistica e tre annunci Wonderbra, grazie."
Voglio creare un annuncio Wonderbra incomprensibile. Più di questo. Ma il mio lo vorrei proprio senza senso. Per fare impazzire chi lo vede. Una pubblicità 100% Disbanded. Che so, una donna in piedi sopra delle cassette di mele, rivolta verso delle mucche. Però lei di spalle, e un'ombra poco decifrabile che entra da destra. Gli annunci Wonderbra, per chi non lo sapesse, sono uno dei terreni preferiti per i creativi di tutto il mondo. Forse secondi solo al Viagra. Migliaia di creativi si cimentano su annunci finti/veri per Wonderbra, tutti criptici il giusto (secondo quel filone un po' anni '90 secondo cui l'enigma irrisolvibile è parte della bellezza), ritenendo che sarà poi automatico vincere un premio, diventare famosi e - in una terza fase - forse anche ricchi. Sottovalutando il fatto che tutti stanno facendo o hanno fatto già tutto per il mitico push-up, con aspettative tra l'altro altissime da parte di chi guarda. Sentite cosa dice questo ottimo creativo-blogger di NY:
"There are three certainties in life: death, taxes, and somewhere in the world, right at this exact moment, an ad student is working on a spec campaign for WonderBra. If your teacher has assigned WonderBra, ask him/her to assign you something else. Because no matter how good you think your idea is, you can bet your sweet boobies that the headhunter/creative director who'll be flipping through your portfolio has already seen about a bazillion campaigns for the accoutrement, and that a dozen of them were better than yours."
Serve un interprete? Sì, anche per la campagna, grazie. (Eppure, se guardi bene, è così semplice).
Elvis has left the bra.
mercoledì 16 gennaio 2008
L'ultimo (o anche il primo) Teorema di Elvis.
"E' possibile spezzare un cubo in due cubi oppure una quarta potenza nella somma di due numeri che siano entrambi quarte potenze? Ad esempio, 27, il cubo di 3, può essere diviso nella somma di due cubi?" (chi non si è mai fatto una domanda del genere, mi chiedo) "Dispongo di una meravigliosa dimostrazione di questo teorema, che non può essere contenuta nel margine troppo stretto di una pagina. Peraltro ora ho sonno, e me ne andrò a dormire”. Così scriveva a metà del Seicento, come d'abitudine a bordo della pagina di un libro, il genio della matematica Pierre de Fermat, matematico dilettante, commerciante in cuoio, uomo che ignorava l'esistenza di quaderni e taccuini. Ma prima che potesse spiegare i suoi ragionamenti, il genio morì e passarono molti anni prima che qualcuno venisse a capo dei suoi studi. Fermat si soffermava su problemi essenziali per l'umanità, come ad esempio: "Se si lanciano più volte due dadi, quanti lanci sono necessari affinché si possa scommettere con vantaggio che esca il doppio sei?" Molti matematici da allora si impegnarono nel cercare di dimostrare quello che poi venne battezzato l' "Ultimo teorema di Fermat", o meglio, la "congettura". All'inizio del Novecento, un ricco industriale tedesco, Paul Wolfskehl, superò un momento di depressione che lo aveva portato a due passi dal suicidio tuffandosi a capofitto nello studio del teorema. Morì di emicrania e non risolse il caso, ma restò grato a Fermat e al teorema che gli aveva salvato la vita e decise di istituire un premio per chi fosse riuscito a trovare la dimostrazione. Il premio venne annunciato nel 1908 e soltanto in quell'anno vennero presentate ben 621 domande di partecipazione, tra cui una di Mike Bongiorno, pare. Nel 1995, finalmente il premio è stato consegnato ad Andrew Wiles, un matematico inglese. Ma a me questo antico signore che scribacchiava i suoi complessi ragionamenti matematici sul margine del libro, per gioco, e poi moriva senza spiegarli, sembra proprio una figura Disbanded. Questo, perlomeno, è il mio teorema. Lo chiamerò....ci penserò domani mattina, ora ho sonno.
Elvis has left the buiding.
martedì 15 gennaio 2008
Disbanded ads anni '90.
Certo il copywriter che negli anni '90 ha partorito questo bel (??) gioco di parole Still-Steel, non poteva pensare che il suo annuncio sarebbe diventato impresentabile il 12 settembre del 2001. E cosa dire della pagina delle linee aeree pakistane, datata 1979? Almeno loro (i creativi) sono incolpevoli, se non per il gioco di parole. Ben più grave chi come Condo Rice ha paralato di "evento imprevedibile" all'indomani del crollo delle torri, quando invece già da qualche anno queste erano le copertine dei manuali di autodifesa governativi americani. Tutti Disbanded. Elvis avrebbe saputo cosa fare.
Elvis has left the building.
lunedì 14 gennaio 2008
Are the Italians creative?
Guardando il popolarissimo video con cui Bill Gates saluta i suoi primi trent'anni di lavoro, la prima cosa che mi è venuta in mente è: a che punto è l'ironia degli americani, e a che punto è la nostra? Lo so, è un pensiero Disbanded da fare il sabato mattina di temporale. Perdipiù, è anche un pensierino. Ma seguitemi: io vengo da un'epoca in cui gli italiani erano definiti un popolo creativo, pieno di fantasia e autorionia. Gli americani (e con loro tutti i filistei di qualsiasi nazionalità) erano i fessi. Erano gli stupidoni. Poco sense of humour, più o meno quello che possiede una patata. Questo a dar retta ai luoghi comuni. Poi vai avanti, vivi, cresci, e ti accorgi di vivere nel paese più conservatore e bloccato del mondo. Ti accorgi che i nuovi creativi sono altri. Ti accorgi che noi di creativo non abbiamo più niente. Forse individualmente siamo ancora gente dotata di fantasia e creatività, ma come popolo, come Nazione, siamo irrimediabilmente Bloccati. Magari potessi dire che siamo Disbanded: non siamo neanche questo. Siamo conformisti nella tristezza. Guardando il video di Bill Gates mi sono chiesto quale imprenditore multimiliardario del nostro Paese potrebbe mai fare una cosa del genere, con questa (auto)ironia e maestria. Anche se avesse i soldi, i mezzi e gli amici: nessuno. Guardando le foto di Sarkozy che va a Disneyland con Carla Bruni, mi sono chiesto quale politico italiano avrebbe questo coraggio, e figuriamoci un Presidente. Le cose potrebbero sembrare slegate tra loro, eppure c'è un nesso preciso tra questo stato delle cose e lo stato della nostra arte, del nostro cinema, letteratura, pubblicità, canzoni. A tutti i livelli, da questo più alto, a quelli più terra terra come ad esempio il mio lavoro (la pubblicità) siamo un popolo paralizzato. Gestito e governato da vecchi, ma dove i giovani non esistono comunque. Prevedo lustri per cambiare questo stato di cose. Per arrivare ad essere (perlomeno) un popolo Disbanded come dopo la guerra.
Elvis has left the building.
domenica 13 gennaio 2008
Disbanded (traduz.#22: Non essere).
Si può essre Disbanded in tanti modi. Ad esempio si può non-essere. Come il barbiere dei fratelli Coen, un film da rivedere subito, senza perdere altro tempo. Tra i Disbanded movies di cui abbiamo parlato qui, forse uno dei più belli. Una vita vuota, come tante in questo mondo, riempita con una follia. Un elogio della vita invisibile, un ritratto del senso più nobile e fragile dell'essere Disbanded in questo mondo.
Elvis has left the building.
giovedì 10 gennaio 2008
Shock Doctrine.
Mi sono imbattuto (o più pertinentemente: ho sbattuto contro) questa interessante raccolta di campagne di tutto il mondo sulla sicurezza stradale. Tutte racchiuse sotto l'ombrello più meno vago della "Shock Doctrine". Dalla bellissima "The day you went to work" della MC Saatchi di Londra, a quelle finlandesi, francesi o di altre nazioni evidentemente più evolute della nostra non solo dal punto di vista della raccolta dei rifiuti. Fa impressione pensare alle differenze tra noi e gli altri in questo genere di comunicazione. Da anni i nostri ministeri non riescono a produrre qualcosa di efficace sul tema: totalmente Disbanded, continuano a buttare i soldi con campagne che sanno di carezze mascherate da schiaffoni. Ne rammento giusto una di qualche anno con le macchine cappottate e i bei titoli di Paolo Del Bravo, e poi l'elegante e suggestivo esercizio della campagna con gli angeli. Ma niente che potesse realmente mutare le abitudini di guida di nemmeno UNO dei nostri automobilisti. C'è sempre paura di fare paura. Per lo stesso motivo sulle nostre sigarette c'è ancora la scritta "IL FUMO UCCIDE" (che a forza di essere letta è diventata invisibile, come succede al cartello "chiudere sempre il portone" di casa vostra), mentre in paesi più evoluti si ricorre alle rivoltanti foto di un tumore alla bocca. Chi è più civile? Chi è più Disbanded? Where is Elvis?
Elvis has left the bulding.
martedì 8 gennaio 2008
Milioni di bluff fanno un fenomeno vero.
Oggi doveva uscire da qualche parte nel mondo il nuovo film di Michel Gondry, uno dei più Disbanded registi della terra, Dio lo benedica. Io lo preferisco sui tempi brevi, ma è chiaro che anche nei lungometraggi è un poeta col dono dell'umorismo. Nel sito che lo promuove c'è una divertente simulazione di cosa accadrebbe se Internet sprofondasse da un giorno all'altro in una specie di età della pietra, dove tutti i siti sono molto artigianali e letteralmente fatti a mano (alla Gondry, appunto. thanks Robi). Come è noto, le cose stanno molto diversamente. Già da qualche giorno è ufficiale il sorpasso degli utenti internet rispetto ai telespettatori anche qui in Italia. Era abbastanza inevitabile, la gente preferisce sempre le cose divertenti rispetto a quelle noiose.
I numeri dei blog invece continuano a stupirmi molto, in negativo. Tutti quelli da me più seguiti e più amati - in una non ristretta cerchia di conoscenti e amici - quando arrivano a 300 visite al giorno è grasso che cola. Ted Disbanded compreso. Secondo me chi non ha un blog pensa che i lettori siano molti di più. Questi invece sono numeri da giornalini della scuola. Ma in fondo, come diceva qualcuno, l'oceano non è fatto da milioni di giornalini della scuola?
Elvis, what do you think?
lunedì 7 gennaio 2008
Questo spot non funziona, la musica è troppo bella.
Disbanded dichiarazione di Gavino Sanna sul Corriere di sabato a proposito dello sblocco dei diritti di molte canzoni del repertorio dei Beatles. La notizia (ma è una notizia?) è che in pratica da oggi sarà possibile utilizzare in pubblicità qualsiasi pezzo del più famoso quartetto di tutti i tempi dopo il Quartetto Cetra: basterà pagare. Ecco il suo punto di vista: "Una vera manna per i pubblicitari di tutto il mondo, perché sarà la musica della band inglese a fare la parte del leone, occultando la mancanza di idee". Tutto giusto, a parte l'ultimo comma. Chi l'ha detto che una grande musica debba per forza occultare una mancanza di idee? Uno spot è composto - nella gran parte dei casi - da immagini e musica. Dov'è il problema se la musica è bellissima? Potremmo portare sacchi pieni di esempi in cui una grande musica si sposa meravigliosamente a una grande idea. Insomma, io avrei salutato questa apertura con maggiore ottimismo. Che so, forte di ricordi freschissimi come questo. Invece il nostro pubblicitario parla di "sconfitta per la comunicazione commerciale", come se il bello potesse nuocere a qualcuno o costituire un problema. Piuttosto, nel mio ambiente si è sempre detto che la vera manna per la mancanza di idee erano i testimonial. E a me questa versione convince molto di più.
Elvis has left the building.
domenica 6 gennaio 2008
Salve, sono Ted Inbanded. Scusate l'incursione, volevo mostrarvi un video che non ha nulla di Disbanded.
Mi piace sempre vedere (sempre, cioè mai) le reazioni dei musicisti all'ascolto della musica dei loro colleghi. Cosa pensano, come reagiscono, se la ballano, la cantano, se vorrebbero averla scritta loro. Per esempio, chi sta andando a vedere Michael Stipe insieme a questo brutto chef mezzo italiano? Il video mi piace perché parla proprio di questa cosa qui. Non ha nulla di Disbanded. E' un'allegra giornata da ricchi, si prende un jet e si va al concerto. Poi magari si torna in serata. Però vi dico anche che i soldi che girano in questa mezza giornata tra le nuvole sono benedetti, perché provengono dall'Arte. Persone che si sono arricchite creando cose belle. A me pare che non sia poco. Tolgo il disturbo. Come promesso, era solo un'incursione.
Mino Reitano has left the building.
venerdì 4 gennaio 2008
"Would you like a brandy, Randy?"
Il senso originale di Disbanded è, come ampiamente ricordato, riferito a gruppi musicali che si sciolgono. Noi lo abbiamo riportato a una vita più ampia, e lo facciamo vivere come merita: da Re. Ma ogni tanto bisogna che questa parola torni alle origini, in un bagno di umiltà che la faccia uscire pulita di nuovo, forse un battesimo periodico che serve. C'era questo gruppo musicale di svariati anni fa che si chiama The Spirit. Il gruppo Disbanded nel 1972. Ma a un certo punto tentò una reunion. Si organizzò un bel concerto al Santa Monica Civic Auditorium, con tutti i membri presenti e il gruppo al completo. Ma qui succede il disastro. La band attacca "Like a rolling stone", un loro classico. Un ubriachissimo ed esaltato Neil Young sale sul palco per unirsi al gruppo. Ma, complice un nuovo taglio di capelli, non viene riconosciuto dal leader Randy California, che pensa piuttosto a un ubriaco. Beh, in effetti non è così lontano dal vero. Fatto sta che lo spinge via colpendolo con il microfono. Altri due membri del gruppo, Locke e Ferguson, riconosco invece Neil Young, e pensando a un'ennesima manifestazione di Super-Ego da parte di Randy California, abbandonano il palco tra l'offeso e il disgustato.
Ed Cassidy (il batterista, quello pelato) si accorge del doppio equivoco e tenta di unirsi a Neil Young e California almeno per portare a termine la canzone. Ma ormai il danno è fatto. La reunion è saltata per sempre. Il gruppo è nuovamente Disbanded.
Ora, la domanda è: è più Disbanded Neil Young ubriaco, Randy California che lo picchia col microfono, o Patsyfagin autore del quarto commento al video che potete leggere qui ?
Elvis has left the buliding.
mercoledì 2 gennaio 2008
Secondo me in questo video ha circolato della droga.
Non trovo modo migliore di darvi il buon anno che proporvi questa chicca sottotitolata, vero manifesto Disbanded: Bob Dylan in macchina con John Lennon alle 7 di mattina. Già immaginarseli insieme è abbastanza emozionante. Figuriamoci nella stessa auto, filmati e ubriachi e/o drogati. Già, perché i due non sembrano propriamente reduci da una colazione a base di caffè e fette biscottate. Il filmato non è altro che un outtake dal documentario "Eat the document" (bel titolo) del 1966.
Mi chiedo chi potremmo infilare in un taxi, oggi, 42anni dopo, per avere lo stesso livello artistico-scandalistico-carismatico.
Un Elvis ancora vivo, forse.
Elvis has left the 2007.
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