venerdì 18 settembre 2009
Personaggi pubblici che non sopporto senza una ragione precisa.
A metà degli anni '80 ingannavo il tempo in una radio privata di Roma che sorgeva (il verbo, mi rendo conto, non è perfetto) nelle cantine di un amico che l'aveva messa in piedi. Noi eravamo un gruppo di ventenni che si divertivano a passare i dischi in uscita in quel periodo: i primi U2, i Killing Joke, i Big Country, queste cose qui. La radio si sentiva solo in alcune zone di Roma, ma in quelle zone era diventata molto popolare e amata. Anche perché, qualche anno prima di "Avanzi" e simili, ci eravamo inventati una serie di finte pubblicità radiofoniche, parodia di quelle più famose che passavano in televisione. Tutti le conoscevano: il mio primo colloquio in assoluto nella pubblicità lo feci proprio portando quegli stacchetti invece di un portfolio. Ora accadde che proprio sotto la nostra frequenza (97.5 MHZ) ci fosse un'altra radio, che si accavallava drammaticamente alla nostra. Si chiamava Radio Jolly. Uno dei DJ di questa radio era un tizio scatenato con la zeppola, che diceva solo cose molto stupide, in quel modo caratteristico di fare la radio che può fartela odiare. Perché la radio è così: può essere (ed è) il mezzo più bello del mondo, ma può anche essere il più fastidioso, se il DJ è troppo impostato o - peggio - troppo gasato. Se poi, disturba il tuo rock-colto-di-cui-sei-tanto-fiero con un sound del tutto inutile, tu lo ammazzeresti. Quel DJ si chiamava LorenzoLorenzo, diventato anni dopo Jovanotti. Assistere alla parabola ascendente di questo mezzo scemo (oggi non lo penso, ma allora sì e l'avreste pensato anche voi), fu abbastanza sorprendente e triste per me. A una prima fase di mio rifiuto e disprezzo, durata anni, seguì un lento e mesto ravvedimento: in effetti dovetti ammettere che - a differenza mia, triste DJ senza difetti di pronuncia - il tizio con la zeppola aveva del talento. E non era scemo per niente. Il periodo dell'ombelico del mondo, per esempio, tutto sommato non era poi così male. E anche lui, ripulito di quell'effetto-popper inquietante, in fondo ora se ne stava al posto suo abbastanza bene. Negli ultimissimi anni però deve essere successo qualcosa, perché non lo sopporto più di nuovo. Forse è accaduto quando, primo uomo sulla terra, ha avuto una figlia. O quando ha scritto quella canzone al caramello che dice testualmente "dedicato a te.. che sei... semplicemente sei... e non lo sai..." che mi fa rimpiangere il tempo in cui si sganasciava a Radio Jolly, gridando cose altrettanto insensate. Ora io so bene che nell'Italia di oggi sono altre le persone che dovremmo non sopportare, però nella mia personalissima galleria di odi Disbanded non del tutto motivati, ci sta pure lui. Credo che sia una brava persona, ma penso che stia ancora pagando lo scotto di aver disturbato, quella volta, il mio pezzo dei Dream Syndicate con una canzone di Sandy Marton, che la copriva nei punti salienti. Ma credo soprattutto che non gliene freghi niente, di tutto questo, in effetti.
Elvis has left the building.
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16 commenti:
Piace agli italiani per lo stesso motivo per cui piace B: se ce l'ha fatta un coglione così ce la posso fare anche io. Personalmente trovo molto brutti i suoi disegni (ci sono pure quelli).
Vorrei essere anche io un coglione come Berlusconi.
Ma perché dovete scrivere queste stronzate?
ti dirò... ascoltavo volentieri il cherubini con i suoi sproloqui per nulla stupidi, molto de-panza (memorabile la sua teoria di "quando ti spogli davanti a una ragazza comincia col toglierti prima i calzini, altrimenti se finisci con quelli, nudo, coi calzini, -sganasciata- non ci fai una bella figura"), mentre invece mi stavano un po' antipatici quei vicini di c. 1, che in una somma algebrica di alti e bassi classificavo come snobbettini del c. che mettevano un rocchettino del c. e che adesso, nella sua rinascita sotto forma di indie, invece, adoro. però le finte pubblicità radio mi facevano ridere. 'mmazza quanto ridevo.
Io mi ricordo anche il suo terribile stacchetto di quando faceva il DJ nelle discoteche romane.
"Lorenzo is in your Town", ancora non l'ho digerito.
Delle radio private mi ricordo in zona L'aradiocittàuno. Molto meglio di molte radio attuali. Ma quante ce ne erano? Perfino io ho "giocato" in una per un periodo. Aveva un nome ad dir poco orrendo: Radio Pirat. Oltre il un paio di isolati non andava.
ps: mi sa che sta roba non c'entra niente con il senso del post.
Se ascoltassi il suo ultimo cd, ma che dico, se leggessi i testi noteresti una straordinaria evoluzione linguistica e metaforica, per certi versi minimalista e perchè no, carveriana - che forse e penso forse non disprezzeresti.
E poi da come ne scrivi, non è che lo odi, forse t'infastidisce un pochetto. L'hai visto cresce e daje, come fai a voleje male?!:)
Fastofax______________
Sandy Marton sui Dream Syndacate? arrrggg!!!
ieri avrei ucciso per molto meno, oggi decisamente no_f
ps: ma che pezzi erano?
Nota tecnica: a causa di un cambio di mail personale, molti dei commenti ricevuti sono andati dispersi.
Me ne scuso, se volete rimandarli ora è tutto a posto.
allora ripeto testualmente: mi sa che non sei il solo...
però si deve ammettere che è autoironico.
http://www.youtube.com/watch?v=75gUk_EsCNA
Chicco: l'aradio era appunto la nostra.
Fastofax: hai colto il punto, non lo odio mica. Mi infastidisce un pochetto.
f_, I know, I know.
sta sul culo. posso dirlo ? si può dire, qui ?
---ohibò----
Il fatto è che lui non è stupido, anzi.
Il problema è che come tutte le persone intelligenti si spinge troppo oltre credendosi dio.
Quindi è troppo avanti e sbaglia.
Lo odio.
davvero.
Quando in tv a ha parlato di Spoon River in diretta dal cimitero,( per la serata De André ), non avrei voluto vederlo sepolto, però mi stonava proprio la sua aria da filologo anglista.
Proprio oggi devo aver visto di sfuggita un servizio dove Jovanotti aveva davanti a sé un mare di folla. Allora mi sono ricordato di quando Forrest Gump arrivava di corsa dall'altra parte dell'America, rispondendo a tutti quelli che gli chiedevano un senso che "era solo un po' stanchino".
Non so se il cantante ha chiaro il concetto.
il colonnello
Ted, non pensi che scrivere un blog oggi sia come essere il dj alla radio libere degli anni 80?
Più o meno, ma in minima parte e con molta più freddezza. Non penso ci sia qualcosa di paragonabile al vecchio scenario delle radio private di quegli anni. Forse sì, il web ha qualcosa di simile dentro.
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