sabato 3 ottobre 2009

If there is a bear.



Giocando a scacchi sul ghiaccio, e volendo per la seconda volta sedersi nella sala ovale ai tempi della Guerra Fredda, Ronald Reagan fece realizzare questo spot che utilizzava la metafora dell'orso (la Russia) a passeggio nei boschi. Era il 1984. "C'è un orso nei boschi. Per alcuni è facilmente visibile. Altri, non lo vedono affatto. C'è chi dice che sia ammaestrato, e chi pensa che sia cattivo e pericoloso. Dal momento che non è possibile stabilire chi abbia ragione, non sarebbe intanto meglio essere forti come l'orso? Sempre che ci sia, un orso". Una traduzione un po' grezza e un po' raffinata del nostrano "Per non sapere né leggere né scrivere". In pratica: nel dubbio, mi armo. Discutibile come filosofia, e purtroppo mai del tutto abbandonata. Non tutti capirono al primo colpo lo spot - secondo le ricerche dell'epoca alcuni pensarono addirittura a un discorso ambientalista -, ma intanto RR venne rieletto. E ancora oggi la frase "There is a bear in the woods" viene usata dagli americani per descrivere un potenziale problema all'orizzonte. Oggi che Obama utilizza con successo campagne molto più realistiche con tagli da 60 minuti, è quasi bello rivedere uno spot così classico e un po' inquietante, che parla della minaccia nucleare senza nominarla, regalandoci poi quel beneficio del dubbio finale ("If there is a bear") che lascia tutta la Storia ancora aperta, come quei film che ti lanciano l'amo del sequel, rifiutando di finire del tutto.


If there is Elvis.

3 commenti:

a. ha detto...

quel "preparato alla pace" subito dopo aver visto il profilo del cacciatore armato di fucile è la migliore delle chiose possibili. è da logiche come queste che siamo arrivati alle "missioni di pace" svolte a bordo di carri armati.

Anonimo ha detto...

anche il nostro Fozza Italia con poppante non era male, diciamocelo

Anonimo ha detto...

si vis pacem... etc. ma era tosto fare un film così. convincente, onesto, solido. scritto coi controcazzi come solo loro sanno fare.