martedì 23 ottobre 2007

Surmonter les obstacles. (Diventare Disbanded a 65 anni).


(Gabriel Garcin - Surmonter les obstacles/Overcoming obstacles, 2005)

Mio nonno, raggiunti i 65 anni di età, non irruppe nel soggiorno dichiarando che avrebbe fatto il fotografo. E, sono sicuro, neanche il vostro. Sono cose che normalmente non succedono. Continuò a fare l'ingegnere. Gilbert Garcin invece, che oggi ha 82 anni ed è uno dei fotografi più visionari che esistano, iniziò la sua nuova carriera proprio a 65 anni. Solo per questo dato meriterebbe il podio nella nostra classifica. Forse era diventato Disbanded in tarda età. O forse era Disbanded dentro anche quando aveva 15 anni, ma magari non lo sapeva. Oppure siamo noi che non ne sappiamo nulla, perché la madre potrebbe invece raccontarci di quando dipingeva a strisce le tartarughe. Tutto questo è importante, perché io spesso mi sono chiesto che fine faccia la creatività dopo una certa età. Sarà che sono cresciuto con la musica, e ho sempre visto i miei musicisti preferiti (tutti, senza eccezioni) perdere il cosiddetto "smalto" dopo i 45 anni quando andava bene. Per i pittori ci sono nobili eccezioni, e per gli scrittori - per fortuna - anche. Ma normalmente la mente è fertile quando i neuroni non si sono ancora dati fuoco. Ecco però che le foto di Garcin arrivano a suggerirci che, forse, ciò che logora le idee è solo fare per troppi anni la stessa cosa. Non è l'età, è la noia. Quindi c'è speranza, anche per noi creativi. Ma alla fine di tutto, penso che sia stato meglio che mio nonno abbia continuato a costruire i suoi ponti. E Garcin i suoi.



Elvis has left the building.

42 commenti:

Anonimo ha detto...

Le foto del 2007 sono splendide. Grande.
Io credo che la vena creativa non si esaurisca ma si trasformi. QUello che viene meno è l'entusiasmo, un po' come nell'amore! Non è che non siamo capaci di amare dopo i 70 anni, è solo che non c'è quella voglia.

francescos ha detto...

Non so se mi piacciono le foto di Garcin , ma a parte la mia opinione personale non le trovo disbanded.
Quello che dovrebbe stupire è la loro vitalità creativa. Ma è come se invece gli esperimenti e il linguaggio si fossero fermati alle avanguardie del primo novecento.

Insomma non basta cambiare mestiere
per essere automaticamente disbanded.

Prendi Juliette Lewis è più disbanded adesso come cantante di quando faceva attrice ? Forse è una buona professionista e basta e l'età non c'entra.

Anonimo ha detto...

mio padre di solito irrompe nel soggiorno dicendo che vuole fare l'archeologo..e fa l'ingegnere..e poi aggiunge.."io non ho ancora capito te che stai facendo.." ma questo è un altro discorso :D

la creatività fa parte della persona quindi ci sarà sempre..ne sono convinta.
Se dopo anni si affievolisce evidentemente non era
creatività doc

DUNQUE DON'T WORRY TED ;) !

bobos

francescos ha detto...

Tanto per dirna una, in quel genere lì trovo più interessante Chema Madoz:
http://www.chemamadoz.com/gallery2.htm

Molta Gente ha detto...

la noia. Io ci ho fatto la tesi di laurea. amo la noia, ci sguazzo, ma effettivamente la noia è distruttiva. Sul divano ho iniziato la trilogia della noia. il primo c'è già: inno alla noia. il secondo sarà: finché noia non ci separi (i matrimoni, si sa, finiscono per quello). il terzo non c'è ancora e forse non ci sarà mai. la cosa mi ha già annoiato.

Anonimo ha detto...

Garcin va benissimo per riempire la colonna destra di Repubblica.it, ma le sue foto sono bruttarelle. Sanno di pastina in brodo e tappeti polverosi.
Però, certo, la dsbndness mica è sinonimo di talento.


Anonimo ha detto...

Garcin è una delizia.
Se vi piace Duchamp e la vostra conoscenza di Magritte va oltre gli stucchevoli poster che vostro zio postetelegrafonico appendeva nel tinello del suo appartamento in periferia, fate un salto in corso Como 10, a Milano.
Fino al 28 ottobre c'è una mostra delle sue foto alla galleria Carla Sozzani.

E non abbandonatevi a strane considerazioni da smanettone di photoshop: le foto di Gilbert Garcin non contengono manipolazioni elettroniche, ma solo un certosino dosaggio di ritagli, minidiorama, prospettive, bricolage figurativo in genere.
Rispetto a lui, persino Man Ray è più tecnologico.

Un personaggio così non poteva che nascere in Francia, patria dei geniali disbanded che hanno dato vita al Surrealismo.
Diventare un loro felice epigono dopo i 65 e quanto di più autenticamente surrealista si potesse fare.
Ed è una felice indicazione di vita per tutti noi. Le nostre future vecchiaie saranno un territorio temporale per dare libero sfogo alle nostre vere aspirazioni (perlomeno, per chi non c'è riusito prima): tutti penseranno che saremo semplicemente rincoglioniti.
In realtà, saremo felicemente disbanded.

Niky Rocks ha detto...

C'è da chiedersi che cosa avesse fatto fino ai 65. Sicuramente non si sarà annoiato.

Ted ha detto...

Io concordo pienamente con Mauro: Garcin ha una visone. Ed è la cosa che lo rende poco modaiolo, e più interessante di mille altri nel suo campo.
Non a caso Paul Arden (un genio) lo definsce un genio. Ma qui comunque entrano in gioco i gusti e la sensibilità: quello che me l'ha fatto inserire in Ted Disbanded è - comunque - il fatto che abbia iniziato così tardi.
E' quindi un FATTO Disbanded, più ancora che una persona.

Anonimo ha detto...

moi aussi. Garcin � super! Ma mi chiedo: nella sua mente avr� fatto centro? Che bel vecchietto disbanded comunque...L

Anonimo ha detto...

... mi ricordano un pò le fotografie di Ellen Kooi, specialmente Nieuwkoop - Sluis....
Chema Damoz a me non dice niente invece...L

fabio ha detto...

Nel lavoro di Garcin più che genialità
espressiva vedo la rappresentazione visiva
di ciò che respira all'interno del tuo blog
in versione più melanconica.

E' il senso di solitudine, è la tua/nostra disbadness. Quella che si prova quando si cominciano a vedere, e a vivere, le cose per ciò che realmenete sono. E' il ricominciare daccapo.
O no?

ora però scappo a prendere mia figlia a scuola.

broooooommmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmmm_f

Anonimo ha detto...

Più che disbanded,
mi sembra Alzheimer.

francescos ha detto...

Adesso cerco di sniffare qualche figurina Liebig e lo riguardo meglio.

P.S:
Paul Arden è un uomo raffinato
ma l'arte non è arredamento è meno fefè.

Anonimo ha detto...

mi sembra un'ottima idea francesco...e attento alle scale, alle frecce,ai ponti ecc....L

Ted ha detto...

Fabio ha colto il mio punto.

In ogni caso il titolo vero di questo post è (o doveva essere): che succede alla creatività quando si diventa vecchi?

Anonimo ha detto...

francescos, ci sembra che ti abbia già fatto un bell'effetto sniffarti le foto di Chema Madoz e tutte le altre foto creative che ti affascinano sui cataloghi di stock.
,-p

fabio ha detto...

...a questo punto la battuta è d'obbligo: vecchia.
se si può rimane al caso proposto.

ovvero, se solo a 65 anni hai la possibilità (fortuna) di poterla esprimere, la manifesterai mostrando ciò che sei e cosa hai vissuto, usando il linguaggio che culturalmente più ti appartiene.

in questo caso è solo un "vecchio" che guarda sconsolatamente alla sua vita usando un punto di vista che stà a metà tra Tatì e Jonesco, perdipiù usando una tecnica persa nel tempo: il fotomontaggio! E' una ricerca della vita perduta, è esistenzialismo surreale e mnemotico.

altra cosa è coltivare la creatività per tutta la vita, poi come la utilizzi sono cazzi tuoi_f

Anonimo ha detto...

Però quel PlayTime di Tati è fantastico...evergreen! L

Anonimo ha detto...

Questa foografia mi rapisce.
con l'Aaereodinamicità del pensiero.

Poi, passando nel contesto dico
che Fabio, pur avendo colto da una parte il punto, la frase - Coltivare la creatività per tutta la vita - mi entra da un'orecchio e mi esce dall'altro.

Così, siccome molte parole voglio capirle solo nel suono, ascolterò tutto il giorno Nirvana.

francescos ha detto...

Anche a me certe foto mi entrano da un occhio e mi escono dall'altro

Anonimo ha detto...

Il punto che Fabio aveva colto, sfiorandolo, solo nel primo commento.
al secondo e al terzo, no. Proprio no.

Non c'è vecchiaia in questa foto,
ne polvere, c'è aria.

fabio ha detto...

vecchiaia=polvere?

scusa S E ECC SBDN ma non intendevo dire questo, la mia era solo un'interpretazione dell'opera di monsieur Garcin applicata al senso di disorientamento che trasuda dal blog di mister Ted. Dopochè ogni sentimento, compresa la malinconia, ha diritto di parola.

poi come si possa continuare ad essere creativi con i neuroni bruciacchiati o in libera uscita rimane un bel tema, a cui forse possono dare risposte vere solo la psichiatria e la meditazione trascendentale. di sicuro la ripetitività e la noia
uccidono la creatività, come anche la vita.

buon Kurt, io è da due giorni che sparo JSBX a tutto spiano e sono felicemente disbanded.
long live R'nR'_f

Anonimo ha detto...

bè, c'è aria zen comunque in quella fotografia...io comunque cerco ancora la Definition ascoltando K&D...L

Anonimo ha detto...

A quanto pare, nulla è più disbanded della lingua italiana.
Se, ad esempio, vi dicessi che l'italiano contempla un omologo del verbo to disband?

Tratto dal Dizionario Garzanti della lingua italiana (ed. 1965):

sbandare(2): v.tr. disperdere una banda, un gruppo di persone; mandare in direzioni diverse//
sbandarsi, v.intr.pron., disperderesi, sciogliersi (di un aggruppamento di militari, della folla, ecc.)/(fig.)detto di un nucleo sociale, familiare, ecc., dividersi, disgregarsi.

E ANCORA,

sbandato: p.p. di sbandare(2); che, chi è disperso, è uscito dal proprio gruppo; (fig.) che, chi ha perso i contatti con il proprio gruppo sociale; isolato, spostato; confuso e disoprientato moralmente ed ideologicamente.

Che poi dire disbanded sia più trendy, e meno deleterio, che dire "sbandato", questo è un altro discorso.

Anonimo ha detto...

Mi scuso per il refuso e corrego: "disorientato moralmente...".

Continuare a frequentare il vocabolario, di questi tempi, fa molto "disbanded"/"sbandato".

Anonimo ha detto...

Ti spiego perché non ti torna.

Mi sembrava d'aver intravisto, tra le righe del tuo concetto, una visione simile ad un tappeto e alla polvere di un'altro commento. Intravisto soltanto un po' di philosophed.

Però se fai un passo indietro,
io te lo dico
salti tout court con Garci l'ostacolo e la domanda del sottotitolo, con il battito d'ali del pensiero.

Lo dimostra il fatto che questa fotografia per te significa qulacosa di molto diverso da
quel che dice a me,
che se te lo dicessi, non solo
non ti sembrerebbe dsbndmalincony,
ma disbanderesti sul serio.

fabio ha detto...

prima di pigiare sulla tastiera sono andato a visitare il sito che raccoglie le immagini di questo curioso signore, ho sfogliato gli album delle foto e tra tutte l'unica che realmente mi è piaciuta, è quella in cui monsieur Gilbert cerca di rintracciare il filo della sua vita (o del suo pensiero, a scelta). probabilmente perchè è quella in cui mi riconosco di più ora, non la vittoria o il superamento degli ostacoli. e la tecnica e il simbolismo rappresentati (per me) sono decisamente passé. o peggio già visti, come anche i temi che propone nei suoi lavori: il disgregamento morale della sua vita (grazie olga!).

e credo che così funzioni per tutto, per l'arte come per il rock o per la pasta asciutta. a te i nirvana a me jsbx, il boss per Francesco. niente esclude l'altro. la scelta è fatta con la pelle e le vibrazioni interiori. sono i momenti emotivi che dominano, qualcuno un comportamento del genere lo definirebbe con "acquisto d'impulso".

torniamo alle domande originali che ci pone il buon Ted: che fine fa la creatività dopo una certa età? oppure: ma non sarebbe stato meglio che mr. G avesse continuato a costruire ponti? anche se qui dovremmo andare a vedere che tipo di ponti costruiva._f

Ted ha detto...

Riconosco il grande Kintaro che slalomeggia abilmente tra gli argomenti: grazie Fab.

A Olga (la nostra tarduttrice preferita, che ringrazio di essere qui) dico: Disbanded è molto più bello, Olga!
Per noi vuol dire: "sbandato", ma anche "malato", "strano", "rotto", "scoppiato"...insomma Disbanded.
Mi dispiace, non si può tradurre.
Almeno, non qui.

Anonimo ha detto...

Direbbe De Saussure: "La LANGUE e la PAROLE non sono mai la stessa cosa".

Sì, disbanded è più bello, molto più bello, ma "sbandato" esiste.

Io, da sbandata, continuo a tradurre in lingua italiana.

Ted ha detto...

Ci mancherebbe altro. Tradiresti la tua natura.

(P:S: un tuo amico dei tempi della scuola St .... qualcosa ti salutava oggi in radio avendoti sentita nominare. Un certo Francesco, mi pare.)

Niky Rocks ha detto...

Scusate, una domanda di servizio.
Olga, per caso cerchi lavoro?

Anonimo ha detto...

"sbandato: p.p. di sbandare(2); che, chi è disperso, è uscito dal proprio gruppo; (fig.) che, chi ha perso i contatti con il proprio gruppo sociale; isolato, spostato; confuso e disoprientato moralmente ed ideologicamente"



quindi qui di disbanded neanche l'ombra

Anonimo ha detto...

bè, tutto ciò ci dice che tra il significante e il significato la relazione è davvero arbitraria... che nella realtà tante cose avvengono simultaneamente che è impossibile fare ricorso soltanto alla parola... Quelle foto di Monsieur Garcin per esempio sono un ponte perfetto....L

Anonimo ha detto...

Ciao Fab.
Non ho saputo spiegare con ottima capacità di sintassi e chiarezza un concetto dentro ad un'altro concetto tanto delicati.

Se poi lo faccio alle nove di sera dall'ufficio, allora sbaglio del tutto, sottovalutando i miei limiti in favore di un'emozione, che tra l'alro soltanto emozione non è. Mi sento sciocca d'averli oltrepassati.
Ma
Non pensavo per niente agli ostacoli e agli obiettivi guardando questa foto.
Pensavo alla lontananza, al pensiero che l'elimina, alla creatività che io non ho mai considerato uno strumento per vendere, visto che non faccio questo lavoro e non saprei nemmeno farlo.
Il passo indietro a cui mi riferivo era questo mio non vedere il problema eventuale dell'età per esempio, o di qualsiasi altro problema in merito alla fine della creatività,
ma vedere solo la bellezza del volo del pensiero.
Di un pensiero in particolare.

Anonimo ha detto...

Non ciao Fab.
Ciao Fabio.

Sbandata voce del verbo sband,
poche ore dormita, quasi niente.

fabio ha detto...

ciao sara s,
fabio, fab o _f non fa differenza.

in queste foto continuo a vedere un modo tenero e antico di raccontare le cose, fuori dal tempo che stiamo vivendo e poco attuale. troppo introspettivo ed autocelebrativo.

prova ad immaginare il nostro simpatico vecchietto che osserva, visto di spalle, il muro che separa la palestina da israele, la sede della Ernon, le twin tower in fiamme o l'ingresso di Auschwitz. insomma qualsiasi altra cosa possa rappresentare l'orrido che viviamo da indifesi quotidianamente. così sì che mi piacerebbe l'opera di Garcin, diventerebbe condivisibile a tutti, perche di fronte alla realtà vera siamo tutti degli sbandati.
altrimenti penso sia meglio andarsi a rileggere Camus e meditare lì sul senso profondo della disbandeness che si prova nell'affrontare i cambiamenti imposti dalla vita.

ma ripeto, sono osservazioni soggettive, e la creatività non c'entra nulla.

Garcin creava ponti per unire genti e città, ora racconta se stesso con i fotomontaggi, costruendo immagini che lo ricollegano, come fossero ponti, alla sua vita vissuta da spettatore(?). Continua ad essere un ingegnere innamorato del cemento armato, grigio grigio ed ancora grigio.

e poi scusa, non c'è nulla che impedisce all'arciere di muoversi da quella posizione per arrivare a centrare il bersaglio, è come se l'immagine dicesse che gli ostacoli che vediamo/viviamo sono solo nostre creazioni. perché non li aggira? sfida se stesso o è solo demenza senile?

a questo punto proporrei a Ted Disbanded di cambiare la foto che illustra il post con Identité - Identity (1993), lì sì che c'è disbandeness.

saludos amigos_f

Anonimo ha detto...

o Fabio,
sono già due volte che parli dei fotomontaggi di Garcin!
riguardateli un'altra volta e ti accorgerai che non sono fotomontaggi.
Sono set in miniatura in cui inserisce delle sue foto (fisiche, sono incollate su cartone), poi fa un unico scatto: niente montaggio.

eddai su, va bene che la critica è una buona ginnastica per il cervello, ma almeno conoscere un pochettino ciò di cui si parla :-)))

fabio ha detto...

Fotomontaggio (da Wikipedia)
Il Fotomontaggio è il processo (e il risultato) di creazione di un'immagine formata da ritagli e accostamenti di diverse fotografie. ... Molti fra gli esempi di fotomontaggio consistono in elementi fotografati e successivamente applicati su altre fotografie... Esistono anche altri metodi per la creazione di immagini combinate, come la stampa sovrapposta (la stampa di due o più negativi su un unico foglio di carta fotografica), la proiezione frontale e le tecniche di montaggio al computer.
La creazione di un fotomontaggio è diventata sempre più semplice ed accessibile con l'avvento di software come Adobe Photoshop e GIMP. Tali programmi elaborano i cambiamenti digitalmente, velocizzando il lavoro e producendo risultati più precisi.

Fotomontaggio (Devoto Oli)
Lavorazione fotografica che permette di ottenere dalla combinazione di due o più immagini un'immagine unica; oggi quetsa operazione viene effettuata al computer... - ESTEN: Tecnica narrativa fondata su una banale sovrapposizione di fatti e figure.

ps: scusate ma oggi sono un pò cacacazzi

Anonimo ha detto...

no, fabio, non sei cacacazzi. sei solo un po' obnubilato dall'ego e non ti accorgi che le definizioni che citi ti danno torto.
ma credo che sia inutile insistere.
perché sei simpatico e perché sennò divento un cacacazzi io.

solo una domanda, però: dimmi che non sei un art director e dormirò sonni più tranquilli. ;-)

fabio ha detto...

cos'è un art director?_f

Anonimo ha detto...

ah ah ah
grande fabio!