domenica 18 gennaio 2009
The gallery. (Simon Veksner, BBH London)
Il primo creativo straniero a indicare a questo blog Disbanded i sui tre spot preferiti è Simon Veksner, direttore creativo della BBH di Londra, e autore di uno dei blog di pubblicità più seguiti in UK: Scamp. L'elenco, come per gli italiani, riguarda i film preferiti di sempre: quelli che gli hanno fatto venire voglia di fare questo lavoro, o di continuare a farlo anche in tempi recenti. Il primo dei 3 lo abbiamo già trovato in precedenza , ma era interessante leggere le sue motivazioni. Mi scrive: "The first one is easy. Levi's "Drugstore". So much about this ad is brilliant. The story, with a genuine surprise twist at the end, that really ties in to a product feature. The 1st person point of view. The perfect styling of depression-era America. And most of all, the use of techno music in a 1930s setting. Genius. The moment when the steam train starts up and the music really kicks in... it makes the hairs on the back of my neck stand up every time. This ad was around at the time when I was just trying to get into advertising, and I think ads from that period will always have a special significance for any creative. Numbers 2 and 3 change a lot. But I can say I like Blackcurrant Tango "St George". The ridiculousness of the humour had never been seen before. Nor really had a man who worked in an office. Or in marketing. In previous British ads, everyone had to be a postman or a fireman or something.
For No.3 I am going to pick an American campaign, "Bacardi & Cola", directed by Brian Beletic. I was always a huge fan of Miami Vice when I was a teenager, so although it was painful to see them take the piss out of it... they did it so well!" Thanks Simon, quest'ultima serie was very Disbanded.
Elvis has left the building.
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26 commenti:
All the TANGO campaign was great!
(mi piaceva anche la prima, quella con lo schiaffone)
ABS
Simon cura uno dei blog più belli del mondo sul "nostro" mondo. E' anche un tipo molto divertente e per niente stiff.
Non stupisce che abbia scelto Tango in uno dei suoi film più splendidamente demenziali e spettacolari che si ricordi.
Il film fu girato da Colin Gregg, che ha avuto anche la disavventura di girare un paio di porcate con me per una nota casa automobilistica.
La prima volta che lo incontrai, prima di parlargli dello script del film che dovevamo fare, non resistetti all'impellenza di chiedergli come cazzo avesse fatto a girare il piano sequenza del film indicato oggi da Simon.
Ecco la risposta: "Nel film ci sono due tagli. Il primo mentre l'attore passa attraverso una delle porte. L'altro, trovatelo da solo, se sei capace."
Non sono stato capace.
p.s.: Tango vinse un oro a Cannes. Unico altro premio a Cannes di Colin Gregg, il bronzo visibile su http://it.youtube.com/watch?v=0IcfCfWKF1A
Quando passa il camion, forse?
forse dopo il camion, appena inizia la sequenza della prateria, quando l'inquadratura comincia ad allargarsi passando dalla camera del carrello a quella della ripresa aerea..
Best gallery ever! Big up!
Ted, bisognerebbe spiegare a Simon come è finita da noi la storia dei bus atei.
Tutti bellissimi ma, secondo me, non è la migliore gallery del blog.
Dare un giudizio sulle preferenze di Simon Veksner fa un certo effetto.
Che strano, AdS ancora non si è fatto vivo a dire che è una gallery deludente.
Un'osservazione peregrina. Se si chiede di indicare i tre spot più belli, giustamente si riceveranno tre spot.
Ma questa serie di "gallery" rientra un po' nella sproporzionata attenzione che in Italia viene riservata alla TV. Solo in Italia il 50% del totale degli investimenti pubblicitari va in TV. Negli altri paesi europei si parla di percentuali dal 20 al 30% circa.
Solo in Italia c'è questa sproporzionata attenzione politica, industriale, commerciale e mediatica intorno alla tv e ai suoi fenomeni.
Sarebbe bello se anche la pubblicità italiana diventasse un po' meno tvcentrica e spottossessiva...
Il pensiero che Simon legga certi commenti mi mortifica. Fortuna che sono scritti in italiano, magari non capisce.
yoga perchè caschi dalle nuvole?!
che nn lo sai che stiamo indietro?! ma taaaanto indietro. e nessuno fa niente.
Yoga ha maledettamente ragione. La tragedia dei vostri commenti relativi (soprattutto penso ad Anonimo delle 12:45) è sintomatico della situazione locale in cui ci troviamo.
Scommetto comunque che la media degli stipendi di chi scrive 'ste boiate non supera i 1.200 euro mese tuttocompreso. Ci sarà un motivo alla fine, no?
"..della situazione locale in cui ci troviamo". Art director, I suppose.
Yoga in generale avrebbe pure ragione ma visto che la gallery è proprio spotcentrica il commento è fuori luogo. Quanto agli stipendi dei commentatori, fossi in te non ironizzerei troppo visto che c'è gente brava (anche di te) che oggi come oggi si prostituirebbe per molto meno di 1200 euro.
Preghiamo.
"..della situazione locale in cui ci troviamo". Art director, I suppose.
Yoga in generale avrebbe pure ragione ma visto che la gallery è proprio spotcentrica il commento è fuori luogo. Quanto agli stipendi dei commentatori, fossi in te non ironizzerei troppo visto che c'è gente brava (anche di te) che oggi come oggi si prostituirebbe per molto meno di 1200 euro.
Preghiamo.
yoga quello che hai scritto è inqualificabile. chiedi scusa!
Yoga, rilassati.
Anonimo delle 16.25 non ho capito bene la relazione tra commento sensato e stipendio alto. E aggiungo: no, Yoga non ha maledettamente ragione. Condivido molto la sua crociata pro web o in generale tesa a far capire al mondo dei comunicatori italiani che non esistono solo gli spot
Ma questa è una galleria in cui si chiede ai pubblicitari (meglio se non giovanissimi) di aprire il baule in cui conservano gli spot che gli hanno fatto venir voglia di iniziare questo lavoro. O di continuarlo.
Va da sé che, se vogliamo un po' pescare nella memoria anche solo di 10 anni fa (per non parlare di 20, 30 o 40), è solo a stampa, radio e TV che possiamo rivolgerci. Il resto praticamente non esisteva.
E questo è il primo, semplicissimo, motivo.
A me piace fare un po' di storia qui su queste pagine, e la storia dei commercial ha tantissime pagine in più delle discipline più recenti.
Il secondo, più serio, è che non ha senso andare a vedere "la percentuale di investimenti" in operazioni di questo genere. Ho scelto gli spot perché sono la parte più spettacolare (almeno per molti di noi, nel mondo) del nostro lavoro, ma avrei potuto tranquillamente scegliere la radio o il web e non è detto che non lo faccia prima o poi.
Non lo pensi anche tu? Allora scrivi a festival di Cannes chiedendo come mai la serata conclusiva non viene dedicata - che so - alla Radio o al Web.
Lo spettacolo principale (evidentemente, per tutti) è ancora nello schermo. Che sia piccolo, grande, di un computer o di un telefono, a me non interessa e infatti nella gallery si potrebbero indicare tranquillamente operazioni come "Dove", il "Gorilla" o "Hbo" senza che si vada fuori tema.
Il mondo sta andando talmente veloce, che perfino distinzioni come queste che tu proponi ogni tanto sono diventate vecchie.
Plaudo.
Improvvisamente, tutto sembra più vecchio.
TED PRESIDENTE.
Ted santo subito. E poi cacciateme l'anonimo delle 16,25 (erroneamente confuso con l'anonimo delle 16,35).
Ted, hai pienamente ragione. Infatti avevo premesso che si trattava di un'osservazione peregrina, quindi anche un po' fuori luogo. Giuste quindi le riserve espresse da te e altri.
Pero' potrebbe essere uno spunto per chiedere a questo o quello di proporre anche delle gallery di annuci stampa, o di poster, o di packaging, o di siti web. O di radio.
Naturalmente mi si potrebbe obiettare: ma perché non lo fai tu? Perché personalmente non sono interessato a realizzare un simile progetto, e perché non sono un opinion leader del mondo della pubblicità.
http://kttbblog.splinder.com/
http://mizioblog.splinder.com/
Anche Agostino Toscana ha un blog, ma non conosco l'indirizzo.
Ted, capisco.
L'audiovisivo è senza dubbio l'elemento emotivamente e qualitativamente più coinvolgente (la magia del cinema...) ma, a questo punto, doverosamente a prescindere dal media.
I famosi film BMW di qualche anno fa (es. http://www.youtube.com/watch?v=-qQvXawnmjk) erano tv o web o cos'altro? Erano audiovisivi che vivevano su un media digitale (non sono mai andati in Tv). Ma ci sarebbero molti altri esempi internazionali, anche di cose più interattive.
Comunque credo che il problema è alla radice della concezione della comunicazione oggi, come la vediamo e come pensiamo creativamente e strategicamente di affrontarla e quindi proporla (come agenzie) alle aziende del mercato. Quindi troppo complesso e anche noioso da affrontare qui.
Quello che mi viene da dire però è che dietro a tanti proclami tattici di "media neutrality" di molti creativi italiani, ci sia ancora in realtà la concezione che la TV (anche nel senso dell'elettrodomestico e del divano collegato) è il mezzo principe, guida e stella polare della comunicazione.
In ultimo sul Festival di Cannes: capisco il mito e dunque la posizione, ma non penso possa essere un benchmark di visione: temo anzi che visto con uno spirito un pò più contemporaneo, aperto e libero, abbia tutte le carte, mutatis mutandis, per assomigliare al Festival di Sanremo.
Si, probabilmente lo e
leggere l'intero blog, pretty good
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