lunedì 26 gennaio 2009

Perché in Italia non nascono Gorilla. (E ragazzini dalle sopracciglia mobili).



Anche se a prima vista non sembra, il modo in cui gli italiani approcciano le idee pubblicitarie è molto più analitico, approfondito e certamente "serioso" rispetto ai colleghi stranieri. Idee come quella del Gorilla o coma la nuova Eyebrow da noi morirebbero per eccesso di libertà da vincoli troppo strategici o da insight di una certa profondità. Per questo, molto spesso, nella comunità dei creativi nostrani idee come queste lasciano piuttosto indifferenti. E per questo, alla fine, nemmeno potrebbero nascere. Strappano un sorriso e di sicuro anche la voglia di diffondere il video (e ti pare poco), ma difficilmente qui da noi si grida al capolavoro davanti a filmati come questi. Se invece vi andate a vedere ad esempio il post dell'amico Scamp sull'argomento, noterete che ci sono molte più lodi che insulti per il nuovo Cadbury. Semmai lì l'argomento è se sia giusto andare a prendere spunti su You Tube, o non sia una via troppo abbreviata e impopolare per un creativo. A me pare un po' come quando - anni fa - si "citavano" momenti o gag di film del cinema, o di video musicali. Prendere a prestito qualcosa non è mai un peccato, se poi la riporti indietro, ma è certo meno bello che crearla da zero. In questo caso poi, rispetto al Gorilla, si è scelta davvero la via del "fenomeno" della rete; sono le sopracciglia ma potevano essere i vari Cubi di Rubik o quelli che suonano la sigla di Supermario con lo scacciapensieri. Un po' troppo scorciatoia, almeno per quanto mi riguarda. Io non gli ridarei mai un premio così importante come il Grand Prix, ma come si sa ho facilmente torto. Essendo, appunto, a bastard italian Baggio mandolino.

Elvis has left the building.

51 commenti:

Anonimo ha detto...

Sì Ted, hai ragione tu e ha ragione Scamp. C'è da dire però che anche il gusto personale ha la sua (sacrosanta) valenza: se una cosa (per cultura, contesto, tradizione o che ne so io) non mi piace, io posso anche riconoscergli il successo mediatico, ma non per questo deve incantarmi e quindi diventare il mio dovere creativo in futuro. Non vinco Cannes? Amen (come se poi il caso Lopez & SIP, con l'oro a Cannes non fosse mai esistito).

Anonimo ha detto...

Che palle quel gorilla.

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Che palle Becks.

Anonimo ha detto...

Che palle Becks.

Anonimo ha detto...

manca solo la bava alla bocca, e poi è fatta. occhi disbanded, bocciato.

fabio ha detto...

aiuto prima i trend e poi gli spunti!

(ma forse e' sempre così. in fondo la pubblicità, volente o nolente, si appoggia sempre su linguaggi o stili dominanti. anche se, come ben sottolinei tu, l'originalità - almeno delle fonti - dovrebbe essere sempre sacra!)_f

ps: a proposito di originalità: ma te la immaginii una campagna per la sicurezza dei ciclisti commissionata dai sindaci nostrani?

EGO ha detto...

Ok uccidetemi.

A me fa cagare.

Anonimo ha detto...

per quanto riguarda lo spunto, su you tube c'è così tanta roba che qualcosa di simile alla tua idea, qualunque essa sia, c'è sicuramente. già controllare che non ci siano altre campagne simili è un'impresa, se dobbiamo stare attenti anche ad artisti e cazzeggiatori...

Anonimo ha detto...

Mi stanno sul cazzo i creativi che partoriscono idee così demenziali che DEVONO PIACERE solo per la loro stravaganza. Divertiamo le persone con i concetti, non con le cagate!

Unknown ha detto...

Grandissimo post (as usual), Ted.

Già il gorilla non m'era piaciuto, ma ho pensato: se piace a - quasi - tutti i miei colleghi un motivo ci sarà. Magari sono io a non essere all'altezza del capolavoro dato che non sono abbastanza bravo.

Quando ho visto questo film ho fatto pace con la mia autostima e col mio senso critico... :D


(Fa quasi rimpiangere il gorilla. Quasi. E poi la bambinetta è odiosa!)

sal ha detto...

Non e' geniale come il Gorilla, ma e' originale cmq.
Le cose stanno cambiando, la gente non vuole pubblicita' ma intrattenimento quindi e' meglio essere stravanti e originali. Un altro esempio? Questo: http://www.youtube.com/watch?v=VQ3d3KigPQM

Anonimo ha detto...

In Italia di sicuro non c'è tutto il mestiere che si vede in questo spot. Noi l'avremmo fatto senza l'intro del fotografo che esce di campo e che rafforza l'idea: durante una posa tutti devono stare fermi e zitti . Poi non saremmo riusciti a chiamare Tom Kuntz a girarlo( è un genio dei tempi comici, vedere qui:http://www.boardsmag.com/screeningroom/commercials/7055/?m_id=7058;startat=0 )

Uno dei 10 registi che contano, non ci viene in Italia, per i budget, per i clienti e per le agenzie. E' banale ricordarlo,ma noi ai superprenotati e costosi non ci arriviamo.

Certo i Cadbury precedenti sembravano più ispirati
( qui solo bambini per vendere cioccolata ) ma la campagna dimostra di avere gambe e che l'esecuzione può fare decollare un pensiero semplice, ma non rivoluzionario come un bicchiere e mezzo full of joy.

Anonimo ha detto...

A me fa cagare perchè non c'è un'idea.

smack my ass ha detto...

A ME SINCERAMENTE FA CAGARE. MA E' UN OPINIONE PERSONALE.

smack my ass ha detto...

A ME SINCERAMENTE FA CAGARE. MA E' UN OPINIONE PERSONALE.

Gianni ha detto...

Sono d'accordo con Ted.

In Italia, in fatto di pubblicità, vige la "paralisi per eccesso di analisi". Un'idea del genere non sopravviverebbe in agenzia perché, invece di approvarla rapidamente e affidarla a chi la sa realizzare, sarebbe stata affondata da un esercito di analisti del capello e di chirurghi improvvisati del dettaglio migliorativo.

Anonimo ha detto...

Se spingiamo ste cagate, ragazzi, fra un po' i creativi saranno visti come dei giullari, altro che professionisti. Più di quanto non lo sia già ora.

Anonimo ha detto...

boh, right or wrong il gorilla almeno era un'idea-evento. ripeterla, con qualsiasi cosa si ripeta, pure questa right or wrong, non ha senso.

Anonimo ha detto...

E FIRMATEVI, SFIGATI!

Anonimo ha detto...

Se avessi la vostra intelligenza, se fossi in grado di scrivere post come i vostri, mi firmerei a caratteri cubitali. Invece restate anonimi. Insicuri!

Anonimo ha detto...

ma con chi ce l'hai anonimo, con gli altri anonimi? non si capisce.

Anonimo ha detto...

Esattamente.

Auariù ha detto...

Penso che ci sia una differenza sottile, ma determinante, tra questo e quelli precedenti.
"Gorilla" mi ha emozionato e ancora di più lo ha fatto "Trucks", questo, invece, pur mantenendo l'originalità, ha perso la poesia. I due film precedenti narravano una storia (di un emozione) mentre qui la storia ha lasciato il posto a un no-sense "nudo".
Forse non siamo ancora pronti a tutto questo. Strategicamente, invece, è una bomba. Chi di voi non lo condividerebbe su fb? Viralissimo.

Anonimo ha detto...

Auariù "un emozione" è l'unica cosa giusta che hai scritto nel tuo post.

Auariù ha detto...

Comunque Trucks è insuperabile!

Anonimo ha detto...

Non ho capito perchè hai messo quel link a "crearla da zero".

Forse non sai che lo stesso test è mostrato ai corsi di psicologia da molto tempo. Non hanno fatto altro che riproporlo contestualizzandolo. Il che non è male, ma non è di certo creato da zero. Se non dal ricercatore che lo creò veramente.

Anonimo ha detto...

A giudicare da molti commenti
in Italia si direbbe che siamo capaci di fare di meglio, ma moooolto di meglio. Il fatto è che bisogna anche riuscirci, e non è un dettaglio
da poco.

Anonimo ha detto...

in Italia ci si adatta ai clienti . All'estero i clienti si adattano ai creativi, forse per questo le idee proposte, anche le più stravaganti, vengono accettate al volo.

Cè piu' fiducia nei confronti dei creativi. Forse gira tutto intorno a questo. la fiducia. che gli italiani non hanno.


A me piacciono entrambe gorilla e sopracciglia. farei proprio un mix tra le due.



m.
in cerca di un dio.

Anonimo ha detto...

Condivido in pieno, non c'è fiducia. Questo perché nell'organigramma aziendale i direttori marketing contano meno di zero, ma nello stesso tempo hanno tantissima responsabilità. Se una campagna va male e l'idea non è così standard, sono cazzi amari. Se una campagna va male e l'idea è standard, è colpa della crisi.

Anonimo ha detto...

Verificata la carenza di commenti da parte di fossili impantanati nell'aldilà del digital divide, vengo a colmarla.
Fateci caso: quando uscirono Honda Grrr e Dove Evolution (entrambi lanciati su scala virale prima che televisiva) tutti dicevano "Ma l'hai visto il film Honda? Ma l'hai visto il film Dove?". Mentre ancora oggi - a oltre un anno dall'uscita del Cadbury Grand Prix - tutti continuano a dire "Ma che ne pensi del gorilla? Ma che ne pensi delle sopracciglia?".
Che sia tutta qui, la differenza? Magari no. Ma magari sì. Salute a tutti, Marco Carnevale

Anonimo ha detto...

Ma se uno alza le sopracciglia e pensa che sopracciglia sia una schifezza forse il problema non sono i direttori matketing, la sfiducia e la troppa retorica di questo paese.
Forse la pubblicità, così come si fa in questo secolo, in questo ambiente
semplicemente non la sappiamo fare
e non la capiamo davvero.

Anonimo ha detto...

A me, detto molto umilmente, fanno cacare:
1) sia questo spot:
2) sia Gorilla (entrambi esempi lampanti di come troppo spesso l'incongruente viene visto come geniale);
3) sia le analisi oziose dei finti Feuerbach, Wittgenstein e Dewey che infestano questo blog. E che oltretutto sono pure sgrammaticate, ergo irritanti.

Umilmente vostro
Graz

Anonimo ha detto...

Schifezza, pensando alla cioccolata, non ad una sana merenda per i bimbi.
Schifezza, pensando all’immagine tremolante dell’occhio (ma questa è una mia associazione disbanded).
Lo spot, può essere divertente, il montaggio è ben fatto, l’associazione non è banale, ma, ripeto, non mi piace.
Certo. mettere due adulti dall’aspetto malvagio nella stanza dei giocattoli con le sopracvciglia cespugliose sarebbe stato inquietante, o magari, un babbo natale schizzato, incocainato.
Forse, ricorrere ad un’immagine animata sarebbe stato più esilarante, più surreale e più emozionante. Oppure, al bianco e nero.
Ma non saprei. Non mi piace. Infine, mi domando come funzioni la tutela dei minori in pubblicità: troppo spesso l’immagine del bambino è utilizzata male e questo non è un granché bello.

Saluti e mi scuso per il linguaggio poco corretto

LB

Anonimo ha detto...

Respect.

Anonimo ha detto...

Appunto il problema non è dei direttori marketing se siamo fuori dal giro è che proprio che non ci capiamo una mazza

Anonimo ha detto...

Se l'Italia e' indietro e' perche' si pensa in maniera troppo logica e lineare. Tutto ha senso. Spazio per la fantasia ce n'e' poco. La pubblicita' italiana puzza di vecchio.

Anonimo ha detto...

Se l'Italia e' indietro e' perche' si pensa in maniera troppo logica e lineare. Tutto ha senso. Spazio per la fantasia ce n'e' poco. La pubblicita' italiana puzza di vecchio.

Anonimo ha detto...

Riporto fedelmente un commento dal blog di scamp, sempre il post dell'eyebrow:

Anonymous said...

come on guys, it's good. at least it's different.

and not a fucking flash mob idea!
11:30 AM

In Inghilterra una delle questioni su cui si discute è questa. In Italia, non ci sono nemmeno questo tipo di commenti. Diverse culture? Diversi paesi? Un lavoro diverso?

L3

Anonimo ha detto...

Ma è semplicemente questione di gusti!
C'è a chi piace uno spot con dietro un'idea e c'è chi pensa che questo delle sopracciglia sia bello forse proprio perché bizarre, privo di senso. Molti creativi italiani le sanno fare le "cagate" come questa. Ma forse preferiscono fare qualcos'altro. E chi invece le fa, magari è così fortunato da vincere il prox Gran Prix.
Ma chissenefrega!

Anonimo ha detto...

I gusti sono quelli della gente e la gente premia l'intrattenimento. I creativi italiani non solo queste cose non le sanno fare, ma prima ancora non le sanno pensare e ancora prima nopn le sanno giudicare.
Chissenefrega? Nessuno infatti sono fuori dal giro che conta.

Anonimo ha detto...

Bello o brutto che sia onore al cliente.


CHiunque rischi in questo modo è un grande e s fare il suo lavoro a mio avviso.

Avrebbero potuto fare un a bella demo del cioccolato fuso che va a formare una barretta. Ma qualcuno sà rischiare per fortuna.

Anonimo ha detto...

Anonimo delle 21. 25 , concordo.

m

Anonimo ha detto...

Ragazzi, se state lavorando sul brief di God, vi consiglio di iniziare a fare altro. Ho appena avuto un'idea..ma un'idea...ma un'idea...dai..lasciate perdere...ho già vinto!


L'INNOMINATO

Ted ha detto...

Io intanto non ho ancora ricevuto nulla.
Nemmeno un payoff.

Anonimo ha detto...

Ragazzo, INNOMINATO, io non mi fermo alla prima idea.

Buona fortuna.

m

Anonimo ha detto...

Questa campagna Cadbury fa schifo. Come quella del gorilla.

Body ha detto...

purtroppo, ted, ho paura che il tuo post e gran parte dei rimanenti 46 commenti a riguardo spieghino da soli la situazione della pubblicità italiana.

senza nessuna vena di polemica, ma siamo nel 2009 e se non capiamo il sacrosanto gran prix al gorilla e la bellezza di questo eyebrow dovremmo sforzarci tutti di fare un passo indietro e mettere in discussione noi stessi e le nostre convinzioni più che criticare Fallon Londra e la sua sfilza di leoni.

il gorilla fu premiato in quanto pezzo in qualche maniera storico dell'evoluzione della comunicazione pubblicitaria. non era il primo, non era il migliore, ma era il più fortunato nell'arrivare in quel momento storico.

sono pezzi di comunicazione virale, e con questo intendo milioni di view spontanee nel giro di settimane e centinaia di spoof ucg nel giro di mesi. risultati che solo la leva virale è in grado di generare, una colata di valore sul brand che proporzionalmente ha un costo ridicolo.

non solo. con half glass project, Cadbury sta diventando uno dei brand più moderni al mondo per gli strumenti che usa e per come li usa.

quelle che tu chiami scorciatoie non sono tali per il semplice fatto che per fare questo genere di comunicazione non hai più bisogno di concettoni, chiusure e posizionamenti rivoluzionari. ti dirò di più: sarebbe proprio uno sbaglio approcciare la viralità in questo senso.

per il resto, mi domando cosa i creativi italiani pensino quando liquidano eyebrow come una cagata. se non capiscono la leva virale, quanto meno si godano il setting, il casting e la coreografia ciliare! almenoché non mi sia perso qualcosa, sono anni che non vedo non dico un virale, ma almeno uno spot girato in Italia a questo livello.

sal ha detto...

Se vi interessa sapere dei retroscena interessanti riguardo la genesi del Gorilla, vi suggerisco di leggere un documento del D&AD che sto pubblicando sul mio blog.
www.theideasflow.blogspot.com

Ted ha detto...

Body, io non ho detto che è un bene.
L'approccio iper-razionale alle idee è sempre stato un nostro limite. Se ci sentissimo tutti più liberi, faremmo finalmente cose più belle - e non sto certo parlando solo di pubblicità.

Però attenzione: mi pare che scavando in quello che dici tu stai sostenendo che è fantastico perché "funziona", che è la classica motivazione che ancora oggi viene utlizzata per premiare i virali, ma del resto siamo ancora nella preistoria in questo campo. Come avari notato, nell'ATL non si giudica più da tempo un lavoro creativo per il fatto che "funzioni".

E ti dico la mia onesta opinione: quando ho visto il Gorilla (che come dici tu, fu anche fortunato) per la prima volta, ho avuto l'impulso di mandarlo agli amici. E io stesso me lo sono visto varie volte, affascinato da quella lunga attesa prima di picchiare sulle casse su quel grande pezzo di musica, da quel grande pezzo di gorilla.

Ma onestamente, questo nuovo filmato non mi fa venire voglia di avvisare i miei amici che in rete c'è qualcosa di pazzesco. Proprio no. Girato benissimo, curato da pazzi e anche abbastanza carino. Ma non puoi negare che, se ti ci imbatti senza sapere che è Cadbudy, resta solo un piacevole video. E io credo che il divertimento di mandare in giro ("viral") un video come Moonwwalking Bear o lo stesso Gorilla, siano ben superiori.

Body ha detto...

ciao ted, no, non ho detto che è fantastico perché funziona. a rileggermi, non ho neanche detto che è fantastico!

dico che è molto bello, sicuramente molto più bello di qualsiasi cosa prodotta in italia negli ultimi anni.

ho invitato tutti a godersi quanto meno la produzione e a pensare quanto sia coerente e avanti il percorso di comunicazione intrappreso da catbury.

questo significa che un pezzo di comunicazione corretto, innovativo e prodotto bene qual è eyebrow non può essere giudicato una "cagata" come ho letto in alcuni commenti (ed esattamente come mi è stato commentato pvt dal mio direttore creativo..).

infine il discorso sul "funziona" mi sembrava importante aggiungerlo perché ho l'impressione (se non la certezza) che il 90% dei creativi di atl non abbiano idea di come funzioni questa comunicazione sul web. era un di più, che voleva comunque sostenere perché non troveremo mai concettoni dietro a virali di successo, ma gente che salta dentro un paio di levi's dal tetto della casa, gente che si lancia un paio di wayfarer dall'auto e gente che centra 20 volte la traversa con un pallone con una paio di nike addosso.

davide b ha detto...

gag simpatica/bizzarra + codino finale.

qualche decennio fa si chiamava carosello e l'abbiamo inventato noi italiani.

dite che è giusto tornarci, semplicemente chiamando viral o branded content?