giovedì 26 febbraio 2009

Disbanded test of the week #12.

Tornano i Disbanded Test per chi lavora in pubblicità. Domanda facile facile: in tempi di crisi come questi, ti sembra che la tua agenzia stia disinvestendo sui premi creativi (iscrizione dei lavori, mandare persone e/o lavori a Cannes, ADCI & Co)? Più in generale, in tempi Disbanded come questi, ti sembra che la tua agenzia abbia prodotto meno cose creativamente rilavanti rispetto al passato?




Elvis has left the building.

53 commenti:

Anonimo ha detto...

addrittura

Anonimo ha detto...

COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
c'è nessuno di euroRSCG che legge qui?
Porro va via o no?

Anonimo ha detto...

appunto qua urgono soffiate aggiornate sui giri di poltrona prossimi venturi, chissene dei premi

Anonimo ha detto...

Gitto in Y&R
Cernuto e Pizzigoni in AT
Porro resta
e poco altro.

EGO ha detto...

Tutte cazzate.

Anonimo ha detto...

Brian & Garrison in JWT.

Anonimo ha detto...

e in didibì?

Anonimo ha detto...

TRUE: PIZZI E CERNUTO CON LORENZINI
FONDANO NUOVA AGENZIA

EGO ha detto...

Ma chi taa detto?!

Anonimo ha detto...

Credo che dopo questi commenti, completamente fuori brief e pieni di frustrazione, Ted chiuderà il blog. Complimenti a tutti.

Anonimo ha detto...

fuori brief, senz'altro. Ma la frustrazione? Dov'é?
io leggo solo cazzeggio.

Anonimo ha detto...

chi è caperna?

Anonimo ha detto...

Come "chi è Caperna?" ?

Ma è quello che ha scritto alle 17.08

Anonimo ha detto...

17.08 fai depistaggio.
Ceccarelli è qui che ciondola in tbwa milano e non roma.
E' arrivato qui da un anno per fare il dc su macdonalds, ma il cliente l'ha segato e l'agenzia per premiarlo lo ha fatto dirett creat esecut (!).
Cernuto e Pizzigoni nemmeno sanno chi è.

Ted ha detto...

Se potessi vi caccerei tutti.
Mandandovi pure una mail di scherno (pare sia l'ultimo trend nelle agenzie).

Nulla di quanto letto qui sopra è vero.
Anzi, rileggendo: quasi nulla.

Anonimo ha detto...

Era ora, Ted.

Anonimo ha detto...

Eddài, se non leggiamo le soffiate qui dove le andiamo a prendere? Ti dà fastidio Ted? Se ti dà fastidio smettiamo!

L'Art Grazia Artis

Anonimo ha detto...

TED LUCA li davano al posto del belga.

Anonimo ha detto...

Grazie Artis, non ti ho mai sentita nominare...non ti pare ora di vincere qualche premio?

Vecchio dentro ha detto...

Mi permetto di darti un consiglio: evita il più possibile l'argomento pubblicità. Altrimenti diventiamo tutti ciechi, non vediamo più quello che c'è intorno e continuiamo a usare "caro" e "cara" nei radio, illudendoci di parlare come la GGGente vera.

Ted ha detto...

Ma perché se parlo di pubblicità diventiamo ciechi?
Mi sfugge.

Anonimo ha detto...

Credo che il suo fosse un modo ermetico per dire che l'onanismo pubblicitario, come quello sessuale, fa diventare ciechi. O sbaglio?
Cmq concordo.

Anonimo ha detto...

azz più leggo sto blog e più mi pento dei miei studi

Anonimo ha detto...

poi dopo la lezzione di oggi...il mio prof frustrato che buttava la iella, visto che non il nostro futuro non sarà rosa e fiori.

Anonimo ha detto...

dopo la lezzione il tuo prof s'è suicidato perchè lui sa che lezione si scrive con una sola z

Anonimo ha detto...

no, in Leagas niente Batman e Robin, già ci sono Cip e Ciop

Anonimo ha detto...

Lo stesso succede qui.

L'Art Grazia Artis

Ted ha detto...

Grazie AA per essere rientrato in tema. Infatti mi interessava proprio sapere se con la crisi le agenzie avessero o meno diminuito i budget premi, e pi in generale la voglia di produrre campagne da premio. Così pare. Teoricamente quindi dovremmo avere ancora meno lavori belli in giro del solito.

Anonimo ha detto...

Da noi la situazione è surreale.
All'ADCI non iscriviamo niente - giustamente, aggiungo - perché orami da anni non ha più alcuna credibilità né alcun valore professionale (idea opinabile ma è la nostra).
Nessuno però ha la protervia di sperare nemmeno lontanamente in un riconoscimento internazionale che non sia il festival di New York che un premio non lo rifiuta a nessuno.
Morale della provola: niente iscrizioni, niente premi. Niente di niente.
Solo Ted, vorrei la tua opinione: è vero o no che in Italia vincere un premio prestigioso spesso non coincide con un miglioramento di carriera e stipendio? E allora: solo concime per il proprio ego?
Vero è che dal letame possono nascere anche i fiori ma è brutto se diventano quelli della propria lapide (professionale, s'intende).

Ted ha detto...

E' una domanda che meriterebbe un post tutto suo.
Ma non avendo tempo ti dico: in Italia non è come nel resto del mondo, dove alla vincita di un premio importante corrisponde un avanzamento quasi certo della propria carriera. Però un po' funziona così anche qui.
Nel senso che se vinci un premio importante e dimostri che non era un caso isolato, il tuo nome inizia un po' a girare, e ti fai la fama di uno bravo ecc ecc.. E oggi, anche in Italia, l'unico modo per far girare il nome è proprio questo. Oltre al WOM (o tam tam) dei direttori creativi più rispettati o autorevoli.
Ma in ogni caso, tutto è più lento che all'estero.

Anonimo ha detto...

Ci sono anche creativi molto bravi in agenzie a cui purtroppo non importa niente dei premi. Perché i premi portano solo problemi. Si rischiano lamentele, rivendicazioni, richieste di aumento. Allora la tecnica che viene applicata è semplice e sempre la stessa, ben oliata: sminuire. Certi gad fanno questo di lavoro, sminuiscono ogni giorno il lavoro dei creativi, sminuiscono la persona, minacciano velatamente, denigrano sottilmente e così riescono a mantenere basso il profilo dello sventurato e del suo lavoro. Anche se il lavoro stesso porta un sacco di soldi. Però sanno anche bene che allo stesso prezzo troverebbero solo stagisti inesperti e allora a volte si lasciano andare a promesse vaghe, che poi puntualmente non mantengono. Ma intanto guadagnano tempo, rialzano le speranze e il morale del poveraccio per alcuni giorni, lo sfruttano ancora un po'. Alla fine, quando la situazione diventa imbarazzante anche per le peggio facce da culo, si passa alla sostituzione. Il creativo viene accantonato, facendo credere che le sue richieste siano fuori luogo e viene messo dentro un altro.
Questo accade ogni giorno dove lavoro io e purtroppo credo di non svelare niente di nuovo. Molti dei ragazzi, copy e art, che leggono il blog, lo sanno bene. Stalking? Mobbing? Sì, come no, vallo a dimostrare.

Anonimo ha detto...

12.26 è verissimo. sottoscrivo.

Anonimo ha detto...

sottoscrivo anch'io, anche se ci sarà qualcuno che dirà che quelli bravi davvero alla fine escono fuori.

Anonimo ha detto...

Ted, i commenti anonimi fanno parte del world free (nada denaro, nada cammello).
Non mi odiare, lungi da me il fatto di dare consigli, ma in questo caso portesti acquistare un hosting, piazzare l'e-mail di conferma (che è scoraggiante per chi lancia mazzettate) e il gioco è fatto.
In fondo, questa disbanded house sta avendo successo, e tra poco dovrai iniziare a prendere in considerazione un'altra formula, se non vuoi farla diventare una Gossip house.

In altre parole: fai baracca e burattini e trasferisciti su un altro CMS.

Mr. Becks

Ted ha detto...

Volendo posso chiedere email di conferma anche qui, ma ho sempre evitato. Finché non si scrivono cose pesanti o cattive su qualcuno va bene così.

Cambierò materia più spesso. Thanks Mr Becks!

Anonimo ha detto...

Per tornare a bomba: si investirà sempre più sui festival più prestigiosi( Cannes ),e sempre meno su quelli minori (NEW YORK FESTIVAL, LONDON FESTIVAL, SHARK AWARDS ecc.) che sono francamente troppi.

Con due attenuanti:

1) Le agenzie italiane non possono puntare solo al bersaglio grosso e restare sempre a bocca asciutta. Meglio ogni tanto un pò di rassicuranti statuette Epica, che tanto ha in giuria solo giornalisti di settore e non veri creativi.

2) Le agenzie italiane comunque fanno parte di gruppi internazionali che continueranno a investire anche nei festival minori perchè anche loro fanno punteggio per il Gunn Report, la classifica delle agenzie + premiate, a cui i CD Worldwide sono sensibilissimi.

Sempre a proposito di soldi:
Nella stampa molte iscrizioni italiane ai festival sono rese possibili dall'apporto gratuito dei fotografi. In cambio le agenzie pagano l'iscrizione dei lavori e quindi a tutti gli effetti ripagano il fotografo amico dandogli visibilità.

Questo spiega perchè se è possibile iscrivere molta stampa tarocca, sui film l'operazione si fa più ardua.
Purtroppo non è che si possa sperare di competere solo con film sociali o filmetti da due lire. Però si continua a iscriverli perchè nessuno ha inventato qualcosa di meglio. Anche se sono soldi buttati al vento.

Anonimo ha detto...

però con i filmetti da 2 lire la tua leo burnett un leoncino di bronzo se lo è, diciamo così, "conquistato". mi riferisco al mai visto altrove (e manco così originale) film sull'anoressia. devo dire che siete bravi perchè proprio quell'anno c'era in giuria uno dei vostri 2 cd.
quello che non si capisce è perchè lo fate, visto che poi fate delle campagne meravigliose e VERE come aqualtis che vincono meritatemente ovunque.

Anonimo ha detto...

Come scrive anche Scamp le mie opinioni non riflettono...

Anonimo ha detto...

tutto cio' depone ulteriormente in tuo favore francescos. sei l'unico cavallo di razza che c'e' la' dentro. ci dispiace solo che sei al soldo di un paio di aggressive mediocrita'

Anonimo ha detto...

Aqualtis è copiata.

Smettiamola di citarla come campagna meritevole.

E' finita pure su joelapompe.com

Anonimo ha detto...

Caro anonimo Aqualtis non è stata copiata.
L 'idea era in test quando ci è stata segnalata la campagna citata da Joelapompe. Abbiamo verificato scoprendo che in Europa quella campagna citata da Joelapompe non era mai stata pubblicata su nessun giornale per conto di nessun cliente. Così siamo andati avanti. Nessun cliente infatti rischia la messa in onda in 5 paesi europei di un film costoso se può essere perseguito penalmente dalla concorrenza. Ma quello che tu citi era un fake.Successivamente il film è stato ripreso da Whirlpool e anche da un spot Sudafricano. Quest'anno a Cannes ha vinto un leone d'argento la lavatrice Brandt, con un concetto identico ad Aqualtis ( tanta capienza in poco spazio esterno ). Quando ho vinto un leone d'argento nel 2000 per posta prioritaria, l'anno successivo ho visto a Cannes lo spot delle poste sulla stessa strategia ( ma senza gran successo )

Tu invece anonimo hai fatto qualcosa che meriti ?

Anonimo ha detto...

Insomma copiare le campagne dagli Archive di due anni prima va bene, basta che non siano uscite altrove.

Buono a sapersi.

Anonimo ha detto...

No copiare le campagne non va bene, ma fare le campagne significa farle davvero uscire per dei clienti veri, non fare finta.

Gianni ha detto...

Molti dei commenti anonimi qui sopra sono meno inoffensivi di quel che sembrano:

http://scrittorefreelance.blogspot.com/2009/02/anonimato-pericoloso.html

Alcuni delle voci lanciate con questi commenti possono essere vere e proprie polpette avvelenate nei confronti di questo o quel direttore creativo.

Anonimo ha detto...

Caro Francescos (dietro questo pseudonimo credo di avere capito che si nasconda Francesco Simonetti, autore(?) della campagna aqualtis) mi sembra che lei faccia un po' di confusione tra aspetto legale e aspetto morale.
Da un punto di vista legale lei ha perfettamente ragione: nessuno potrà mai trascinare la Burnett o Ariston in tribunale. Infatti se io voglio posso fotocopiare una campagna uscita in Cina e mandarla in onda in tutta europa e tutto cio' è consentito.
Ma dal punto di vista morale la cosa è un po' diversa. Nessuno vuole accusarla di plagio, ma il fatto che l'idea gia' girasse per il mondo web fa della suo tardivo arrivo un "me too" un "deja vu", insomma un non originale.
Il fatto che la campagna induscutibilmente ben eseguita ed esaltante al meglio l'idea della piu' povera campagna originale di Springer e Jacobi sia stata premiata ovunque non le da' purtroppo la possibilita' di fregiarsi del titolo di primo arrivato nel parto dell'idea creativa.
Tra l'altro ad essa si era gia' ispirato Vigorelli con una campagna uguale alla sua con tanto di animatic segato da un cliente produttore di lavatrici.
E' indubbia la capacità di Burnett Italia di "muoversi" bene in sede di giurie e festival, cogliendo il massimo dei risultati con il minimo della correttezza professionale.
Basta scorrere il sito di Cannes per accorgersi senza tanta dietrologia di un leone d'argento a un annuncio per la cosmesi dei capelli con sola uscita civetta premiato mentre era giurato il vostro direttore Rodriguez.
Poi si trova un leone di bronzo per un fantomatico film sull'anoressia (mai premiato altrove) mentre era giurato il vostro direttore Dorizza.
Fuori da sospetti per la loro massiccia pianificazione reale i leoni onestamente guadagnati da una vostra campagna Lindt, da una campagna Poste Italiane (sinceri complimenti, vedo che lei è il copy) e dalla campagna Fiat Cogli l'attimo.

Vedendo che fino al 2002 vincete senza trucchi con campagne autentiche e poi affinate una tecnica piu' "disinvolta" pur di conservare un po' di fama, viene dunque da chiedersi se tutto cio' non dipenda dalla crisi del mercato e dalle poche opportunita' che esso da qualche anno è in grado di offrire.

Per chi è interessato, qualche soggetto della campagna originale "aqualtis" su
http://www.webvolution.it/blog/?p=259

grazie per lo spazio al proprietario del blog e buon weekend a tutti

Edoardo P.

Anonimo ha detto...

Edoardo P.,
buon week end anche a lei. Io non confondo i due piani, morale e legale, dico invece che secondo me il merito in questo mestiere va riconosciuto e giudicato tra lavori fatti approvare, fatti produrre e fatti mandare in onda per davvero. Perchè questa è la parte più faticosa della faccenda. Ognuno è libero di farsi le campagne per fare promozione a qualche fotografo, ma è una scorciatoia che non solo ( sempre secondo me ) toglie merito a un lavoro ma gli toglie proprio il significato di pubblicità per un committente. Se faccio un film sociale per la pena di morte di due minuti o contro l'effetto serra e li firmo MTV, e li mando in onda sulla stessa emittente, posso vincere anche un leone a Cannes, ma non ha lo stesso peso di un film mandato in onda pagando il media con i soldi di un vero cliente. Tutto qui.

Anonimo ha detto...

Se è copiata o no, lo sanno solo gli autori. Il resto sono illazioni. Di certo però non è originale, visto che la stessa idea l'avevano avuta altri prima.

Per completezza, le impressionanti analogie tra film (uscito dopo) e stampa tedesca (uscita prima) le trovate qua, scorrendo la pagina:

http://www.joelapompe.net/category/print-outdoor/house-garden/

Anonimo ha detto...

Gentile Francescos sono totalmente d'accordo con lei e con l'anonimo che l'ha seguita.
Resta il fatto che avendo preso visione dell'evidentza che l'idea era già stata sviluppata precedentemente da altri la Burnett abbia comunque deciso di andare avanti con la vendita della campagna al cliente (che ben conosco) e il suo onair.
E' palese la sua personale buona fede. E' palese la malafede dei suoi capi che hanno comunque deciso di procedere e che, come ho già circostanziato tre risposte più indietro perseverano in una organizzazione piu' che disinvolta per l'accaparramento vagamente fraudolento di riconoscimenti (e anche di budget, visto che Ariston è reale). Tutto questo nuoce alla professionalità di chi, come lei e altri, i premi se li suda con lavoro professionalmente valido e REALE. Cio' il mercato spesso non lo sa e ne nasce una grave distorsione delle dinamiche delle carriere, portando ai vertici i disonesti e subordinandogli i talenti. Tra l'altro nessun furbo ha mai generato talento e questa è una delle ulteriori cause che ha portato il livello medio dei creativi italiani a un punto inferiore alla maggior parte dei paesi in via di sviluppo.
E' per questo che ormai da qualche anno, e in determinati casi, le aziende di cui sovrintendo la comunicazione, hanno usato strutture estere di maggiore qualita'. Professionale e morale.

Edoardo P.

Anonimo ha detto...

Non è vero che la campagna Aqualtis è copiata da quella Ecover: il colore dei calzini è diverso!

Zambazoo ha detto...

Personalmente ritengo queste polemiche fini a se stesse. Bisogna produrre tante campagne e possibilmente belle. Aqualtis è solo una, bisognerebbe averne 1000, quindi andate a lavorare. Negli ultimi 3 anni la qualità del nostro annual è gravemente peggiorata e questo ci dovrebbe far riflettere.
Il libro dell'Adci è diventato bruttino e noioso tranne qualche rara eccellenza. Polemizzare su queste eccellenze dimostra solo la nostra pochezza. Quest'anno l'assemblea dei soci ha voluto addirittura aumentare le categorie a fronte di un evidente diminuzione della produzione generale e purtroppo anche della qualità.
Personalmente, come ho anche detto in assemblea lo trovo assurdo. Io avrei diminuito le categorie. E' ormai evidente che l'Italia produce pochissime campagne interessanti.
La "mia" agenzia non ha diminuito le iscrizioni ai premi, iscrive tutte le campagne di "qualità" ma, sono le campagne che sono diminuite, i clienti sono diminuiti, le possibilità sono diminuite. Quindi io mi sarei concentrato su pochi ma importanti premi. Inoltre il mercato è sempre più globale e anche i premi con le conseguenti regole lo sono. Le regole che troviamo in contest come i big5 sono oggettivamente migliori delle nostre. I metodi di valutazione sono diversi, direi più evoluti, non sono legati a piccole contese territoriali, ma a un interesse più ampio, orientato alla ricerca DELLE creatività. Questo ricercare e sperimentare con convinzione è l'impegno che dovremmo prenderci come creativi. E’ sinceramente inutile fare i giudici e polemizzare su noi stessi e sulle nostre campagnucce evidentemente poco innovative e interessanti. Non c’è niente da giudicare perché non c’è niente di niente. La dimostrazione è che si parla di robe vecchie come Aqualtis. Ma come si fa a uscire da sta tristezza? semplice: inventando, copiando, pensando, leggendo, guardando, scoprendo, ascoltando, rubando, direi per come siamo ridotti anche ammazzando. Sono convinto che senza alcuno scrupolo nell’arco di 2 o 3 anni potremmo avere 50 shortlist italiane a Cannes magari copiate, vere, inventate, famose, false, segrete, rubate o magari… meglio di tutto… SPORCHE DI SANGUE.

Anonimo ha detto...

In italia conta come lecchi il culo.
COnosco gente che ha vinto grandi premi intarnazionali e non li caga nessuno. Ne conosco (molti) altri che leccando il culo producono merda ma non li schioda nessuno.

Ted ha detto...

Concordo in gran parte con Zanbazoo Zamboni, specie per quello che riguarda l'assurdo aumento delle categorie nel nostro premio locale (presumo per far vincere qualche sptto-metallo in più a chi fa il web, anche se poi ci sono 5 lavori iscritti).

Su Aqualtis già troppe volte ho espresso il mio parere e il fatto che ancora se ne parli è emblematico della povertà del nostro scenario. Però devo dire che la discussione tra Edoardo P. e francescos ha avuto toni e contenuti più che interessanti. Credo tra l'altro che abbiano entrambi ragione, e invito comunque a non dimenticare mai il valore che anche l'ESECUZIONE ha in questo genere di lavori e di premi. Aqualitis era un film venuto benissimo e non ha avuto bisogno di lobbing per vincere quello che ha vinto. A differenza di altri lavori segnalati da Edoardo P. che effettivamente hanno lasciato più di una perplessità, anche nel sottoscritto.

Anonimo ha detto...

Non penso ci sia più creatività da vendere e quindi da comprare.
Se qualcuno riesce a fare una campagna più bella di quelle uscite tra la fine degli '80 e dei '90... bene...quel qualcuno è un genio.
Voto l'inoffensiva inutilità delle persone mediocri come me.
saluti