lunedì 9 marzo 2009

(Il nonno morì poi d'infarto ballando la pachanga.)



In una recentissima e fin troppo chiara lettera a Giampaolo Fabris sul blog di quest'ultimo, Pasquale Barbella, uno dei più illuminati pubblicitari italiani, dice tra l'altro: "Perché dovrei prendere sul serio quella banca che osa cantare e ballare la pachanga in un momento come questo?". Io la penso esattamente come lui, anche se poi da qualche parte devo aver letto che la banca in questione sta andando piuttosto bene, e me ne dispiaccio, anche se sono contento per la famiglia di Mina. Ma in un momento come questo, in cui molte marche sono terrorizzate e si rifugiano nei manuali di marketing, rifiutando le idee e scrivendosi da sole gli script, cosa si dovrebbe fare? Coca Cola ha pensato, ad esempio, di prendere di petto la crisi, e cavalcarla (ammettiamolo) con una certa dose di paraculaggine. Ma almeno è un'idea. Di sicuro più bella nella versione non annacquata che vedete qui sopra rispetto a quella alla spina servita da noi, con meno sapore come usa nei bar di quart'ordine. In ogni caso, questa volontà di non ignorare il tempo che stiamo vivendo può essere uno dei modi di comunicare in tempi di crisi, anche se forse un palinsesto pubblicitario fatto solo di campagne esistenzialiste finirebbe addirittura per acuirla. Ma, alla resa dei conti, quanto è più allegro e positivo uno spot come questo rispetto a una pachanga in tempo di crisi? E - per rimanere in tema di corporate - quanto sono più veri i 102 anni di Pep Mascarò rispetto ai 132 di Pietro Barilla?


Elvis has left the building.

48 commenti:

Anonimo ha detto...

Ben scritto.
Oggi si ripete che in momenti di crisi bisogna sdrammatizzare,ma è un sorriso che sembra quello tirato dal lifting del premier.

Anonimo ha detto...

"Fortunato per essere nato, per aver conosciuto mia moglie e i miei amici".

Anche io la penso come Francescos, sono parole come queste che ti riportano alla realtà, sdrammatizzano, commuovono. E il bello è che le ha scritte un copy.
Basta, adesso vado al bar a stappare un po' di felicità.

fabio ha detto...

parole vere, quelle di Barbella,
anni finti, quelli di Bar(b)illa.

good night and good luck_f

Anonimo ha detto...

Ma come?
Qui con il credit crunch finalmente eliminano la pubblicita' col koreano che canta di Halifax e cominciate voi?

male... :-)

http://www.youtube.com/watch?v=aX_XaLmCIS0&feature=related

Anonimo ha detto...

Non ho mai nutrito simpatia per Fabris, a partire dai suoi libri, orientati esclusivamente al consumatore e alla storia della pubblicità.
Nessuna soluzione, né sollecitudine - perlomeno velata - a cambiare qualcosa o almeno incitare all'azione.
Sarà che a me i sociologi della comunicazione non mi sono mai serviti.

Mi ritrovo in molte frasi di Barbella.

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Ci risiamo, la sindrome "erba del vicino" fa nuovamente capolino. Okay, 'Che Banca' non è il massimo, ma è nuovo (almeno per il mercato bancario italiano) e in controtendenza. Ho il lieve sospetto che se lo stesso spot fosse stato fatto in Brazil saremmo stati tutti qui a cariarci i denti per i complimenti, quantomeno per il coraggio dato il tempo duro che viviamo.


PS
Preferisco una banca che balla e dice quello che fa a una che mette migliaia di gladiatori di un'era post-atomica a scannarsi, ma che poi tutti si vogliono bene perché-la-banca-è-buona-e-mica-ti-frega. Solo che un anno dopo sparisce direttamente, inglobata da un'altra su cui puoi contarci, che ti frega.

Baci ai pupi.

Anonimo ha detto...

Hai dimenticato la sunshine music :)

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

che lettera chiara, il sorriso è quello tirato quando ti trovi davanti la lista della spesa e pensi che stare al supermercato è una illuminazione.
Un po' come leggere quel Marcovaldo di Calvino non recentissimo ma sempre attuale e pieno di disincanto.

LB

sì sì anche io voglio la sunshine music!!!

Anonimo ha detto...

12.31
daccordissimo con te.
quella di che banca è un nuovo modo di comunicare per le banche, pure carino. originale.
NOn capisco perchè viene criticato.
Quando cè una cosa nuova non va bene quando una cosa è gia stata fatta è già vista. decidetevi.
si lo sappiamo tutti, cè crisi,
e che dobbiamo fare ,stare a casa, come dice il film di una nota cucina italiana?!!

ma stateci voi a casa. buon appetito.

Anonimo ha detto...

13.35sto con voi
sfiw sfiuw!
CHe palle!

Anonimo ha detto...

Barilla noia allo stato puro, cocacola, si carino, ma è credibile ted?
stappi una cocacola e tutto passa??
ma dai. smettiamola di prenderci in giro, almeno tra di noi.
Prendere di petto la crisi è molto più difficile del concorso per giovani "creativi" (visto i risultati) che lessi in questo blog.
bisognerebbe spremere le meningi,perfare un bel film, non basta bere una coca.

Milan express

Ted ha detto...

Stappare una cocacola quando hai sete è indubbiamente una delle felicità della vita.
Ne abbiamo tutti di più grandi e importanti, ma secondo me è giusto che la cocacola abbia puntato su questa sua forza abbastanza unica nel mondo delle bottiglie. A me lo spot non fa impazzire, è carino anche se un po' troppo furbo se vuoi il mio parere. Soprattutto è un modo di porsi davanti al momento economico che attraversiamo. Prende posizione anche se nessuno glielo ha chiesto.
"Have a coke and a smile" dei tempi che corrono.

Anonimo ha detto...

Eppure Che Banca! è uno degli istituti bancari che sta andando meglio. E' vero che sorridere e cantare in questo momento non è il massimo. Ma allora in questo momento storico non è tanto giusto nemmeno sentire la voce della Gialappa's Band che sghignazza e interagisce con quegli impiegati bancari sfigati. Tra l'altro il format Gialappa's è preso pari pari dalla TV. Che Banca almeno attinge dalla musica e dal musical.
Barilla è pietoso. Era molto più istituzionale la bambina che trovava il gattino sotto la pioggia. Ecco, forse la Condivisione (di un problema, di un momento storico, di un futuro) dovrebbe essere il fulcro della comunicazione di un istituto bancario al passo con i tempi.

GODOT

Anonimo ha detto...

CheBanca mi fa schifo.

Anonimo ha detto...

TEd sei l unico DC che da luce ai giovani creativi ( senza le virgolette 13.57 ), sputaci un altro concorso dei tuoi. la crisi è ben accetta.

scusa per il "sputaci", suona bene.

Anonimo ha detto...

Mah...


Di che Banca odio il riadattamento dei classici italiani anni 60/70. è una cosa che non sopporto, da pa-pa-pa
parmigiano crai crai spesa fantastica e aia aia.

Piuttosto createne una ex novo con creatività e intelligenza.
Mi viene in mente honda Grrr, che cagata immonda avrebbe potuto diventare sulle note di "italiano vero".

Qui siamo di fronte ad una pericolosa equazione che potrebbe piacere a clienti e account:" tutti cambiano i grandi classici e la massa sembra apprezzare, per il mio prodotto voglio la canzone che ballavo da giovane, scegliete o bandiera gialla, o piccolo grande amore per pubblicizzare i miei biscotti.

book ha detto...

Trovo che la banca che danza sia pura dissimulazione. Al di là del film in sé, qualcosa di scorretto e di molto lontano, negli intenti, a un approccio nuovo e credibile – Tant’è che ‘Che Banca ‘ sta andando, perchè presta soldi senza troppe garanzie grazie al sostegno di Mediobanca e del Governo. Ci risiamo,quanto durerà? Ma lasciamo perdere -. Mentre ‘I Love Shopping’ sbanca il botteghino, l’OCSE stima che i disoccupati della zona euro, entro la fine di quest’anno, saliranno a 35 milioni. Credo di aver perso l’orientamento! La rappresentazione mediatica della crisi è semplicemente schizofrenica. Leggendo ‘La Stampa’, stamattina, sembrava che fossimo entrati in un buco nero dal quale non saremmo mai più usciti, con il Corriere della Sera, invece, la mattinata era rasserenata da confortanti e luminose previsioni. Se guardi Rai Tre, Tremonti si lascia andare, dichiarando che il peggio 'ha ancora da arrivare', se guardi Rai Due Berlusconi dice di non capire perché alcuni dei suoi urlino alla crisi. La pubblicità entra inevitabilmente, spesso adattandosi, in questo circuito border line, in cui quello che sembra mancare è il senso della misura, che sarebbe auspicabile non tanto perché farebbe pandan con il momento, ma più che altro perché risulterebbe un comportamento credibile.

Gianni ha detto...

Secondo me, le cose stanno così:


http://scrittorefreelance.blogspot.com/2009/03/la-ricerca-delleccellenza-e-perche.html

Ted ha detto...

Concordo inevitabilmente con Gianni.

Anonimo ha detto...

Valerio,grazie per la tua analisi lucida. però, leggo il tuo commento e sono ancora più depressa!! Come stappare il vaso di pandora quando ti svegli la mattina e devi "riempire" la giornata disbanded.
Interessante l'analisi di Yogasadhaka, peccato che nella realtà siano sempre meno le aziende disposte ad investire sulle persone in un ottica di lungo periodo. Poi, con i contratti che abbiamo qui in Italia, è difficile davvero. Flessibilità fa rima con precarietà.

LB

Anonimo ha detto...

Le promozioni canterine del 4,75% proprio non si possono definire pubblicità e mettere sullo stesso piano di CocaCola. Anche se urlate a squarciagola hanno il fiato corto di una promozione. I film CheBanca sembrano fatti a Bollywood, con l'aggravante di non avere l'ingenuità colorata di Bollywood, ma solo il cinismo tricolore.

Anonimo ha detto...

richiesta disbanded:
Ted, ho digitato il mio indirizzo mail su google ed esce fuori un collegamento a questo blog disbanded. Potresti, gentilmente, cancellare il mio indirizzo? non vorrei essere penalizzata per quel mio momento disbanded. merci.

LB

Ted ha detto...

LB non so di cosa parli purtroppo.

Anonimo ha detto...

ma davvero? Semplice: vai sul post del 23 gennaio 2008 e cancella il mio indirizzo mail. per una questione di privacy, tutto qui.
difficile?

LB

Anonimo ha detto...

ah mi sono riletta il post: puoi cancellare, per cortesia, anche gli altri miei commenti a quel post disbanded?
lascia pure soltanto l'ultimo, quello del 26 gennaio delle 11.50.
grazie

LB

Anonimo ha detto...

LB, potresti lasciarci in pace?
Grazie

Anonimo ha detto...

Caspita LB, ogni volta rompi le balle con queste cancellazioni...
Ecchecavolo!

Ted ha detto...

Fatto.
LB, sono mesi che saluti questo blog con reiterati "addio", ma sei sempre qui.
Naturalmente sei la benvenuta sempre, ma vista l'attività di cancellazione a cui mi sottoponi ti pregherei di non scrivere più niente. Grazie.

Anonimo ha detto...

articolo interessante:

lo spot ti spia

http://www.repubblica.it/2009/03/sezioni/scienze/spot-cartelloni-parigi/spot-cartelloni-parigi/spot-cartelloni-parigi.html?ref=hpspr1

EGO ha detto...

Tutto questo mi fa venire in mente un'affissione del popolo della libertà (non parliamo di politica ovviamente) che recitava così:
"La sinistra dice che tutto va male. Non diamogli ascolto" o una roba del genere.
Penso che bisogna essere lucidi nella situazione, ma martellare sul fatto che la situazione è pesante affossi lo spirito e porti via la positività che comunque ci caratterizza come italiani. Alla fine ci siamo sempre arrangiati, meglio essere sempre positivi.
Mi sbaglio? Spero di no.

Anonimo ha detto...

"La sinistra dice che va tutto male. Lasciamoli perdere."

Così diceva.

Anonimo ha detto...

Pizza e mandolino, corna e bicorna,pane e figha per tutti

Anonimo ha detto...

Non sono LB ma anticipo il suo messaggio:

Ted, visto che ho postato un doppio messaggio, me ne cancelleresti uno?

Grazie.

Ted ha detto...

Anche due.

Anonimo ha detto...

LB hai stabilito un record.
Sei l'unica persona al mondo che è riuscita a far perdere un pochino di pazienza a Ted.

Anonimo ha detto...

parole sante

Anonimo ha detto...

Per me... lo spot cocacola è una cagata pazzesca (92 min. di applausi, prego).
Ted, stavolta non concordo con nulla di quello che hai scritto tranne le parti che riguardano LB.

Anonimo ha detto...

standing ovation anonimo: grazie per quesdta lezione di Bon Ton.

Vado via: AUGH!

LB

Anonimo ha detto...

E' la banca per meeeeee !

Anonimo ha detto...

Augh? ma che è indiana questa?

Anonimo ha detto...

se la provocate poi non va più via, almeno dai commenti. rispettate la crisi altrui.

bb

Anonimo ha detto...

E' LA BANCA PER MEEE !

...E PER MEEEE !!!

...E MEEEE !!!

Anonimo ha detto...

....PER MEEEEE!!!

Anonimo ha detto...

no anonimo delle 17.36, non c'è crisi anonimo. Anzi, pregherei il buon TED, di cancellare quel mio commento delle 17.32. E' sempre divertente leggere i vostri commenti e credo che questo blog così sbarazzino debba restare tale. I dolori della vita sono altri, la crisi lavorativa, passa.
Ogni mattina mi chiama la mia mamma per darmi il buongiorno, e faccio un po' fatica perché devo sorridere (non posso renderla ansiosa) ma è anche una forza, questa, perché bisogna cercare sempre di prendere le cose dal lato "positivo", sempre.
Bene, voi burloni, rispetto le vostre baggianate, perché mi fanno ridere!!
Un saluto e (lotta dura senza paura!)

LB

PS: TED, lascia questo mio commento, il blogmangiadischi ha fatto il pieno e fare il pieno di sole è qualcosa di insostituibile!! Qui A bologna oggi sole..

io ha detto...

Il signor Barilla sembra D'Alema secchione con quei baffetti che la sanno lunga. Tralasciamo il fatto che la visita ai servi della gleba pare fatta non da un semplice artigiano con bottega ma da un latifondista.

Non parliamo poi del Chebanca Chegambe.
Il nostro è un paese anacronistico proprio perché i riferimenti culturali sociali ideali ad ogni livello si rifanno al passato.Questo paese è governato e plagiato -come diceva Curzio Maltese- da un vecchio che finge di essere giovane: peccato che la sua idea di gioventù risalga agli anni 50 (direi anche prima). Basta. Basta. Non dico essere un paese che guarda al futuro, ma almeno un briciolo di contemporaneità gioverebbe.

Anonimo ha detto...

LB,

facciamo a cambio tu paghi le bollette mie e le multe inventate dal comune, io sorrido al posto tuo. Che ne pensi?

Anonimo ha detto...

ohi anonimo, je comprends. Penso che bisogna guardare al futuro. Quando piovono le bollette però, il sorriso ...sigh!

Anonimo ha detto...

Grazie Fra' per aver diffuso il pensiero di chi ha ancora cervello, come (aspetta che mi prosto, mi metto con la faccia sotto ai suoi piedi) quel vecchio, nel senso di radici, e poi di rispettosissimo complimento (che di questi tempi e' meglio esser definiti ''vecchi'' che non ''gggiovani'') Pasquale ''GURU'' Barbella. Poi, visto che in questo periodo di merda enorme, quel che non conta e' la qualita', perche' la qualita' costa e si paga tanto (''che io ci metta un Lennon o un brano fatto apposta e' uguale..''- resp. comunicazione di una, non grande, ma enooorme azienda italiota), vorrei segnalarti che la tua felicita' per la famiglia di Mina, va indirizzata ai detentori dei diritti editoriali a cui si sono affidati gli autori del brano dello spot della banca: ''E' l'uomo per me'' di Abbate/Hildebrand, D./Vito Pallavicini. Giusto per la precisione. Come diceva quella faccia di gomma in ''Quelli che il calcio'' edizione Fazio.