venerdì 5 giugno 2009
Anche molti antipatici, però.
Vogliamo forse negare che Obama sia una nice person? Certamente più dei due suoi predecessori alla casa bianca, che in ogni caso fecero uso di droghe. E quanti simpatici amici o conoscenti avete che hanno fatto uso di droghe, leggere o meno leggere, senza che questo abbia inficiato per sempre la loro immagine presso di voi? L'assunto da cui parte questa campagna inglese può sembrare Disbanded, ma non è detto che lo sia. Cito: "The situation where people have to deny, hide or, if found out, regret their drug taking is simply absurd. The public is tired of the artificial representation of drugs in society, which is not truthful about the fact that all sorts of people use drugs". Naturalmente il resto dell'articolo si sofferma anche sul disastroso effetto delle droghe sulla società e sugli individui, pur invitando a una maggiore chiarezza nelle legislazioni, e a non fare di tutt'erba (già) un fascio. La cosa che però qui mi preme notare, è la democratica possibilità di esistenza di un messaggio come questo su un mezzo pubblico. Mi pare di averne visto uno simile a Roma ieri. L'autista assomigliava, e forse era, Alemanno. (thanks to Federico Russo)
Elvis has left the drugs.
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10 commenti:
ti sbagli ted, l'autista era Benedetto, l'ho visto bene
Un sito ha pubblicato vincitori e sciortati dell'ADCI award 2009.
Tra i tanti, alcuni molto belli come Arena, segnalo gli scandalosi TV:
Kellog's "Alba"
Rai Olimpiadi "incursioni"
Volkswagen - born with experience.
Ted, quella lista è anche "in your name". E sconcerta.
Come si può fare a fettine lo spot Alitalia quando hai votato quella roba?
Cancella...cancella pure...
C'è anche di peggio se è per questo.
Che vuol dire che è anche "in your name"?
che, ti piaccia o no, la paternità è anche tua.
Ed è sconcertante, vista la stima che in molti nutriamo per te.
Ci sarà anche di peggio ma se Kellog's va in short, "Delfino curioso" è un oro e Alitalia è da grand prix a Cannes.
Anonimo, sapessi di quante cose non riconosco la paternità. Succede sempre, in una giuria di 30/50 elementi: il tuo commento (se mi permetti) è un po' naif.
(detto questo, "Alba" l'ho rivisto adesso e ha la musica di Devendra Banhart: solo per quello quasi quasi merita la shortlist)
caro anonimo, non è per la stima nei confronti di ted che parlo, ma per la non stima nei confronti di tanti altri (non tutti) che votano (o peggio: impongono) all'adci.
ted mi è sempre sembrato abbastanza obiettivo sui lavori da esaminare. sempre per quanto di obiettività si possa parlare in un campo aleatorio come il gusto (per una pubblicità, in questo caso).
secondo me il vero problema sono i vari dc che vogliono riempire l'adci coi propri lavori perché pensano al "prestigio" e relegando a secondo piano la vera funzione di quel tomo: racchiudere solo il meglio della pubblicità italiana.
ps.: ma 'sti commenti non dovevano essere relativi al post-dipendente (di cui ci ho capito poco!)?
Infatti: tornando al post, può darsi che le droghe leggere ti rendano un simpaticone, ma quelle pesanti mica tanto... forse sarebbe utile differenziare, eh
Più seriamente, in fatto di droga, il proibizionismo probabilmente serve per tutelare la quota di mercato della mafia e del narcotraffico. Spesso i partiti e gli uomini politici più repressivi in fatto di droga sono anche quelli più sospettati di vicinanza o collusione con la criminalità organizzata.
È per questo che è molto difficile affrontare in modo razionale il problema delle droghe, leggere e pesanti che siano. Perché ci sono enormi interessi economici in gioco, e questi influenzano direttamente la politica, soprattutto in Italia.
you cannot forbid what makes men come.
(Mae West)
(le bionde hanno buon senso, si sa)
vorrei smettere di drogarmi, ma non ho tempo.
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