giovedì 24 luglio 2008

Il Cliente ha a volte ragione.



A dare retta ai discorsi che si sentono fare tradizionalmente nelle agenzie di pubblicità, il panorama sarebbe così composto: un gran numero di creativi molto bravi, un pugno di agenzie che si salvano, una montagna di campagne che per varie ragioni finiscono nel WC (non il rapper membro del trio Westside Connection, né il carburo di tungsteno, ma proprio il cesso), e un unico colpevole: The Client. Sappiamo tutti che in verità non è quasi mai l'unico colpevole dei nostri fallimenti (spesso è la nostra famiglia o lo Stato), ma ha spesso una buona fetta di responsabilità. A maggior ragione allora mi chiedo, e chiedo a quanti tra di voi abbiano scelto la strada sbagliata a suo tempo e oggi lavorano nella comunicazione: chi è il miglior cliente che avete mai incontrato nella vostra carriera? Mi interesserebbe sapere sia il brand, sia (visto che parlare bene non dovrebbe generare denunce) nomi e cognomi di vari Direttori Marketing, Responsabili Comunicazione, ma anche AD, Presidenti, o Portaborse particolarmente illuminati. Ci sarà qualcuno che si salva, in questo oceano di Disbandedness. Se è vero - ed è vero - che le belle campagne si fanno sempre in due, questo è il momento dei Ringraziamenti Pubblici.

Elvis has left the building.

26 commenti:

Anonimo ha detto...

che fai Ted? cerchi new biz?

Anonimo ha detto...

Il mio miglior cliente è stato Vittorio Ravà. Di lui so solo che ha curato per diversi anni la comunicazione della Fiat. Io l’ho conosciuto come consulente per le Comunità Ebraiche. Era una gara, noi gli ultimi a presentare. Tra le varie proposte ne avevamo una abbastanza Disbanded (Ted l’ha vista!), di quelle che difficilmente puoi far passare.
Il mio ex DC, indeciso se presentarla o meno, la tirò fuori per prima. La cosa che mi ha colpito è che Ravà si è rifiutato di vedere le altre proposte. Quello era l'annuncio giusto, secondo lui. Presentazione finita dopo 5 minuti e torniamo a casa col budget. Forse qualcuno lo considera un comportamento poco professionale, ma io ho goduto come poche altre volte.
Dax82

P.S. Ho parlato in prima persona, come se fossi stato presente alla riunione. In realtà non c’ero, ma lasciatemi sognare un po’. In più, altro piccolo dettaglio, il Rabbino Capo ha bloccato tutto a due giorni dalla pubblicazione…ma questi son dettagli…

Anonimo ha detto...

Posso dire il peggiore: MIA MADRE. Di cui non faccio il nome per amorali motivi familisti.

smack my ass ha detto...

L'IMPIEGATO DELL'UFFICIO ANAGRAFE DEL MIO COMUNE DI RESIDENZA.

smack my ass ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Unknown ha detto...

Buffo! Ne parlavo proprio stamattina in tram con una mia collega.


(purtroppo non abbiamo trovato una risposta che ci mettesse d'accordo - io creativo, lei account: direi che la cosa ci può stare - per cui, almeno per ora, passo.)

Anonimo ha detto...

Oh voglio sapere cosa dicevano i commenti eliminati!!!

Anonimo ha detto...

I commenti eliminati sono stati eliminati dagli autori stessi. Non so cosa contenessero. Ted

Anonimo ha detto...

che metodo squallido di cercare nuovi clienti :-(

francescos ha detto...

il cliente migliore è bmw: lo dice l'adci

smack my ass ha detto...

Io ho eliminato un commento solo perché mi era uscito doppio...nessuna censura!

E questo post non è un metodo squallido di cercare nuovi clienti...è solo curiosità, comunicazione, scambio di opinioni. Lasciate perdere queste futili polemiche da italiani. Se volete polemizzare ci sono altri argomenti più interessanti (ad esempio Luxuria sull'Isola dei Famosi) o altre valvole di sfogo (ho appena letto che in Giappone hanno "ideato" un vaso per gridare la propria rabbia. Prezzo? 50euro). :-)

Anonimo ha detto...

Nessun cliente legge questo blog, tranquilli. Ted

Anonimo ha detto...

E' proprio sicuro che nessun cliente legga questo post, signor Taddeucci?

Vincenzo Novari

Anonimo ha detto...

Franco Bosisio, dai tempi di Cinzano, a quelli di Swatch, a quelli di Superga, ai primissimi tempi di Sector.
Dovrebbe essere eletto dell'ADCI nella Hall do Fame dei committenti.
Emanuele

Anonimo ha detto...

E' proprio sicuro che nessun cliente legga questo post, signor Taddeucci?

Sergio Marchionne

Anonimo ha detto...

E' proprio sicuro che questo sia davvero humor signore ?

Anonimo ha detto...

Bè, vista la piega presa, non vorrei perdere l'occasione che mi è stata data per ringraziare chi mi ha consentito di fare belle campagne prima di schiattare come creativa.
Clienti: Zinouzi tappeti persiani, Lineaverde abbigliamento e Prontobollo Servizi.
Quindi, Keyan e Keyvan Zinouzi, i signori non ricordo i nomi di Lineaverde e Tonino di Prontobollo. Che Clienti illuminati.
Direttori Creativi: Paolo Del Bravo e Agostino Reggio. Che direttori illuminanti.
E le mie radio con cui ho vinto tutti premi a disposizione, allora.
E da lì me ne sono andata per altre strade, con una bella lapide fosforescente alla mia breve e intensa carriera di creativa.
Bene, grazie a tutti, anche al signor Taddeucci naturalmente,
antonella olivieri

Anonimo ha detto...

Ammazza! E dopo tanti anni ancora te ne vanti!

Anonimo ha detto...

Anonimo, non so se quello è humour. Ma la tua è sicuramente frustrazione.

francescos ha detto...

Il più grande cliente italiano è stato lo scrittore e poeta Giorgio Soavi. E' stato il responsabile pubblicità della Olivetti negli anni settanta.

Grazie a Soavi gente come Milton Glaser, Paul Davis e Folon ha praticamente cominciato a lavorare, creando per le macchine da scrivere Olivetti manifesti, libri, oggetti pubblicitari raffinatissimi,ormai diventati di culto.

La cosa più disbanded, o forse semplicemente triste, è che nonostante Soavi sia l'unico italiano presente nella Hall of Fame dell'Art Directors Club di NY,(accanto a W.Disney, Bill Bernbach, Annie Liebowitz ecc...) Nella Hall of Fame dell'ADCI non è stato mai nemmeno considerato. Già nella Hall of Fame ADCI c'è di tutto ( da Baggio a Elio e le storie tese ), ma nemmeno uno straccio di pubblicitario conosciuto anche all'estero.


qui la bio:

http://www.adcglobal.org/archive/hof/2001-2002/?id=308

Ted ha detto...

Grazie Anto, anche se sospetto che in realtà tu sia Franco Agostini.

La storia di Soavi è bellissima, gran periodo quello evidentemente. Peccato non averlo vissuto nemmeno di striscio.

Piacerebbe anche a me fare dei nomi di ottimi clienti incontrati, ma poi sì che sarebbe un po' loffio, essendo io il padrone di casa. Però davvero ribadisco che quasi mai è possibile far nascere una bella campagna se non hai almeno qualche puntello dall'altra parte.
Già che ci sono però è bene ricordare quanto sia importante che prima di tutto all'interno dell'agenzia ci sia la voglia di fare uscire cose belle. Se manca quel sostegno, è difficile che accada qualcosa di significativo.

Anonimo ha detto...

Unico colpevole il cliente? Ma dai, diciamo una volta la verità vera: il vero colpevole è Il Pubblico, il Target, il Consumatore, La Gggente. Sono loro, questi incompetenti, rozzi, rincoglioniti di Lettori, o Spettatori, che già nei test sabotano le campagne più creative e raffinate e si esaltano per quelle più piatte e banali, che non guardano i nostri annunci e i nostri spot quando escono, al massimo di sfuggita, assopiti sul divano, e non se li ricordano, sti rimbecilliti, e poi fanno confusione, scambiano la Coca con la Pepsi, Adidas con Nike, Vodafone con Tim, Alleanza con Allianz, Honda con Hyunday, ma è mai possibile? sti mentecatti non si ricordano i loghi, i claim, i benefit, la storia, il key visual, il jingle, il packaging! nemmeno quello ricordano, figurarsi, doppie pagine centrali del Corriere, 6x3 nelle piazze, 45 secondi in prime time, niente, tutto spazzato via, zappato, non decodificato, non attribuito, dimenticato, confuso. Figuriamoci se possono apprezzare la bellezza di una tipografia, la finezza di un'headline, magari una citazione coltissima di un film o addirittura di un'altra campagna, ma che si abbonino ad Archive invece di leggere Donna Moderna o o la Gazzetta, che seguano Cannes invece di Sanremo. Scommetto che non hanno mai sentito parlare del Gorilla di Cabral, al massimo quello del Crodino, e magari ci fanno pure una risata. E noi creativi dobbiamo farci il sangue cattivo per questi animali. Ma dai. Il nostro vero target sono le giurie. Clienti, prodotti, pubblico, spazzarli via, la Creatività deve volare alto, liberarsi da questa inutile zavorra. La pubblicità non ha niente da spartire con il pubblico. Ecchecazzo.

Anonimo ha detto...

badabumchacha stai parlando di pubblicità che deve vendere il prodotto o di creatività fine a se stessa(= arte)?

Anonimo ha detto...

E da quando in qua la pubblicità deve vendere il prodotto? Per venderlo non bastano il venditore porta-a-porta, lo scaffale del supermercato, l'autosalone, il sito di e-commerce, il commesso del negozietto di abbigliamento?

Anonimo ha detto...

uhmm, dicono di no. Dicono che se il prodotto è "famoso" vende di più.