mercoledì 4 giugno 2008

Disbanded Test: esistono ancora i Copywriter e gli Art Director?



Elvis has left the building.

12 commenti:

Anonimo ha detto...

Nel sottovalutare la parola scritta e gli specialisti della scrittura, in Italia ci dimentichiamo, con grandissima ingenuità, che Internet è tuttora un mezzo prevalentemente testuale. Praticamente con l'unica eccezione della pornografia, gli utenti di internet cercano nel 90% dei casi informazioni testuali. Che devono essere elaborate e scritte da persone competenti.

Per imparare a scrivere occorre aver scritto migliaia di pagine.

La costante sottovalutazione della scrittura e dei suoi specialisti è un fenomeno di provincialismo tipicamente italiano.

Anonimo ha detto...

Il fatto che quello non sappia scrivere e che io non sappia fare un layout è ancora verissimo, e dobbiamo farci i conti. Ma la separazione non è affatto netta, non capisco chi possa ancora sostenerlo. Come chiunque ha lavorato in agenzia sa bene, spesso i miei titoli sono rifiniture artigiane di concetti dell'art, e a volte i suoi layout sono rifiniture artigiane di idee visuali che ho avuto io. Siamo entrambi rifinitori specializzati di forme: ognuno collabora coi suoi begli attrezzi personali e col suo abbondante olio di gomito: ma in quelle forme si incarna un'idea che è figlia a seconda dei casi di uno, due o più genitori. A volte udite udite c'è dentro persino un po' di sperma di account:-)

Anonimo ha detto...

@11.27
Azz! Quest'ultima che hai detto mi ha sconvolto la giornata. Se l'idea la partoriscono i creativi dopo un lungo travaglio, vuol dire che gli account sono i trombatori violentatori. Questo spiega perchè la maggior parte della pubblicità italiana non è voluta dai creativi. Proviamo a darla in affidamento.
E poi: cintura di castità fissa.

Mr. Becks

Anonimo ha detto...

Non posso rispondere, la domanda è sbagliata. Anche la definizione è vecchia. Oggi sono "Copriwater" e "Hard director".

Step 01: così dobbiamo chiamarli.
Step 02: insegnarli a rispondere.
Step 03: Eh Hop! Eh Hop!

Anonimo ha detto...

"insegnarli a rispondere"

Ecco dov'è la vera differenza tra un copy e un art (non tutti gli art, per fortuna)
;-)

Anonimo ha detto...

Becks, dove lavori tu? Di voluto dai creativi a volte non c'è neanche la disposizione delle foto nella bacheca personale. Si chiama fabbrica. Divisione del lavoro, catena di montaggio, forza lavoro. Solo la tua personale artigianalità è voluta, il resto ti passa sopra la testa, è già tanto se riconosci chi sono i burattinai. La soluzione è diventare imprenditore, ma anche così...Allo stato attuale persino ted e ubbidisce a qualcuno, anche solo al suo mutuo :-))
Quanto agli account: a volte violentatori, e qualche rara romantica serata di passaggio nell'orgia :-) dipende dal fascino intellettuale:-))
Ma come diceva Paul Arden, persino il più fesso dei clienti può dirti qualcosa di intelligente e illuminante. Se ascoltate.

Anonimo ha detto...

@ 14.48

(ma sempre più copy, purtroppo)

Anonimo ha detto...

io sono dell'età di ted e purtroppo (mi piacerebbe non fosse così) i copy ci vogliono ancora.
tucanacopy.

Anonimo ha detto...

Siete a Cannes, davanti al Martinez, e sono circa le 23. Guardate il culo delle giovani art e bevete un gin tonic, salutando con un cenno della testa i sottoposti, con vigorose pacche sulle spalle i pari grado e con deferenti sorrisi i colleghi che guadagnano più di voi. Ad un certo punto si sente la terra tremare. Vi guardate intorno senza capire, mentre un suono cupo e la vibrazione dell'asfalto crescono d'intensità.
Un'espressione di inquietudine si accende sui vostri visi arrossati dal sole, vi guardate l'un l'altro finché dal fondo della Promenade des Anglais finalmente vedete un'orda barbarica che si avvicina marciando.
Alla testa del gruppo riconoscete quello stagista al quale per il secondo semestre di fila avete promesso uno straccio di contratto pur sapendo di non poterlo mantenere,
quel junior che avete tenuto sulla corda per mesi promettendogli un colloquio che poi gli avete annullato la mattina stessa tramite la vostra segretaria, quel senior che avete sottopagato, sfruttato e poi lasciato in mezzo a una strada, quel giovane direttore creativo che avete incensato e poi eliminato perché una testa doveva cadere ed era meglio la sua della vostra.
L'orda si avvicina. Sapete quello che succederà, e sapete anche che non potete farci nulla. Le uniche persone che piangeranno per voi, il giorno dopo, saranno due anziane donne pesantemente truccate. Sono madre e figlia, si asciugano gli occhi con un fazzoletto leopardato e sanno che ormai la festa è finita anche per loro.

Anonimo ha detto...

Wow il nuovo Frédéric Beigbeder

Luis ha detto...

Si sa che molte agenzie (purtroppo) fanno a meno dei copy. Dove lavoro attualmente prima di me non c'era nessuno, solo art. A scrivere i testi ci pensavano account e ufficio stampa. Poi evidentemente ci hanno ripensato. Per (mia) fortuna.

Ted ha detto...

Credo che la pubblicità non potrà fare a meno nemmeno tra dieci anni (un tempo si sarebbe detto 30, ma ormai si corre) delle specifiche abilità di penna del Copy e visive dell'Art. O meglio, la bella pubblicità, quella di qualità in grado di emozionare e divertire come e più di un film o di una pagina di un libro o di un sito pazzesco, non potrà farne a meno.